Jon Rahm passa agli arabi del LIV: “Amo il golf ma tengo famiglia”

Jon Rahm è già un uomo-LIV (Foto di Scott Taetsch/LIV Golf)

Lo spagnolo Jon Rahm saluta tutti e sceglie gli arabi: il numero tre del ranking mondiale lascia PGA Tour, DP World e Ryder Cup per traslocare sacca e bastoni sui fairway del LIV Golf, la SuperLega araba. Lo fa per tre anni e per una cifra (non confermata) di circa 500 milioni di dollari.

di Sauro Legramandi

Era da diverse settimane che il nome di Rahmbo (due Major e undici vittorie sul PGA) veniva accostato alla SuperLega araba, quella finanziata dal fondo sovrano saudita PIF e da molti considerata un lampante esempio di sportwashing. Gli indizi erano disseminati qua e là, a partire dalla sua rinuncia alla partecipazione alla TGL, la lega hi-tech lanciata da Tiger Woods (la cui partenza è slittata di un anno per problemi logistici). A insospettire c’erano anche i silenzi di Jon: niente interviste, niente social.

Poi il ritiro dall’American Express, la prima gara del PGA Tour dell’anno nuovo dove Rahm sarebbe sceso in campo da defending champion.  Troppi indizi per non farne una prova nonostante quanto affermato in passato.



Rahm ieri: “Rido quando mi accostano al LIV”

Nel gennaio 2022, a margine del Genesis Invitational, il basco disse che “ognuno è libero di fare la propria scelta. Per un giovane come me, con tutto il futuro davanti, giocare sul LIV non è una cosa intelligente. Penso che sul PGA ci sia molto altro oltre ai soldi. Qui sfido i migliori al mondo”.

AUGUSTA, GEORGIA Jon Rahm con la Green Jacket dopo aver vinto l’Augusta Master 2023 (Foto di Andrew Redington / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

Sei mesi dopo ammise che la formula del LIV (giocano sempre e solo 48 professionisti su tre giorni e senza il taglio) non lo convinceva. “A mia moglie ho chiesto se il nostro stile di vita cambierebbe se ricevessi 400 milioni di dollari. No, non cambierà neanche un po’. Gioco per amore del golf”.

A fine 2022 il primo dubbio: “Credo che tutti i professionisti debbano poter giocare la Ryder perché è una cosa diversa da PGA e DP: è Europa contro Usa”.

Nel giugno 2023 si levò però un sassolino dalla scarpa. All’indomani dell’intesa commerciale tra PGA e LIV (accordo scoperto dai giocatori solo tramite i media), Rahm non si nascose: “Il mio telefono sta esplodendo. Molti di noi si sentono un po’ traditi dal management. Siamo in uno stato di limbo”. D’estate le idee parevano limpide: “Sono rimasto sul PGA, non penso di dover essere ricompensato per questo” spiegò a luglio per poi mettere la parola fine al golfmercato in un podcast ad agosto. “Rido – ammise – quando la gente parla di me sul LIV Golf. Non mi è mai piaciuto il format”.


Rahm oggi: “Ho doveri verso la mia famiglia”

Adesso tutte queste parole stanno a zero. Una manciata di ore fa Jon Rahm è tornato a parlare e a postare. Il basco ha parlato a Fox News e ha postato una sua foto mentre stringe la mano a Greg Norman, “squalo” di soprannome e di fatto.

Jon Rahm e Greg Norman

“È stata una grande offerta. I soldi sono fantastici, ovviamente è tutto meraviglioso – ha ammesso Rahm -. Ma quello che ho detto finora è vero: non gioco per soldi. Gioco per amore del golf. Come marito, come padre e come padre di famiglia ho però il dovere di garantire alla mia famiglia le migliori opportunità…. Sono abituato a sentire e leggere cose negative su di me sui social. Fa parte di quello che siamo, ossia personaggi pubblici. Basta imparare a gestirli”.


Secondo i soliti ben informati oltre all’offerta irrifiutabile a spingere Rahm verso i weekend arabi la quasi devozione verso lo spagnolo Sergio Garcia e l’amicizia con Phil Mickelson, entrambi già sul tour saudita.


Per chi non lo ricordasse Jon Rahm in carriera ha vinto venti vittorie compreso due Major, ossia il Masters 2023 e lo US Open 2021. Per tre volte si è portato a casa il DP World Tour Championship, l’ordine di merito del tour europeo (2017, 2019, 2022). Rahmbo ha giocato le ultime tre Ryder Cup, vincendone due. Nel 2023 si è imposto in quattro gare. Il debutto sul LIV Golf è fissato dal 2 al 4 febbraio al LIV Golf Mayakoba in Messico.

Cosa cambia ora


Il passaggio del Masters Champion e numero tre del ranking mondiale è un colpo durissimo per Jay Mohanan. Il commissioner del PGA Tour prima ha scelto la tollarenza zero con gli arabi (proprietari anche del club calcistico del Newcastle) al punto di mettere al bando dal Tour chiunque giocasse anche una sola gara sul LIV. Poi, in gran segreto, ha trattato con loro e siglato una tregua che non piace quasi a nessuno e che adesso potrebbe anche saltare del tutto.

GUIDONIA (ROMA) Jon Rahm sul tee della buca 1 al Marco Simone: lo vedremo ancora giocare per Team Europe? (foto ANSA/FABIO FRUSTACI

In campo per Jon Rahm si apre un mondo nuovo. Per almeno tre anni avrà un team tutto suo nelle tappe della SuperLega. Potrà giocare ancora per cinque anni tutti i Major ma niente gare PGA, niente DP e soprattutto niente Ryder Cup a Bethpage nel 2025. Anche la sua posizione nel ranking è destinata a precipitare visto che le gare sul LIV Golf non sono contemplate ai fini della classifica mondiale.


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Ecco le mail dei lettori

CORRADO PALA
La scelta ovviamente è molto difficile quando davanti ti mettono queste cifre…. Io però sono assolutamente contro… Io penso che non sarei mai andato in un Paese dove i diritti umani non sono riconosciuti ma soprattutto dove si vive in un modo completamente diverso da quello a cui siamo abituati. Poi dove la vogliamo mettere la cultura che si respira nella nostra cara vecchia Europa?… La cosa poi che mi fa più schifo è che ci vendiamo agli arabi, un popolo che ci odia e che predica contro di noi occidentali ma che alla fine vuole tutto quello che ci siamo costruiti con le nostre mani (vedasi Formula1, calcio, golf etc. etc. etc.)… Ecco, ci stiamo vendendo anche l’anima e questa è la cosa più triste.

Ma torniamo a Jon Rahm… È un calcio in faccia alla povertà la frase che dice e cioè che deve badare alla sua famiglia… Non penso che a parlare sia un poveraccio… Nella vita i soldi non sono tutto….  Ma poi il discorso è lunghissimo….. Ciao


MAURO MARCHIONE
Mai. Incredibile e incomprensibile, lo considero un tradimento e sono davvero deluso. Solo poco tempo fa aveva detto che nemmeno per 400 milioni sarebbe andato… Mi ricorda una barzelletta trilussiana che non riporto per amore di decenza. Peccato, davvero. 


IVAN FASOLI
Per molto meno sarei passato al Liv…. Anzi personalmente mi offro solo per il pagamento delle spese… 


PIETRO HYVOZ
Un altro che entra nel circo. Con tutta la vita davanti e tutti i soldi che ha già, scelta pessima. Scompare dal mondo del golf. Bye bye Jon.


BRUNO GIORIA – C. BECHSTEIN
Avrei fatto lo stesso



10 risposte a “Jon Rahm passa agli arabi del LIV: “Amo il golf ma tengo famiglia”

  1. Salve. Il problema non è la LIV. Il problema sono gli arabi che comperano a pezzetti il nostro mondo occidentale. La Fallaci lo disse e lo sapeva ,ma pochi (politici) hanno ascoltato la strega.

  2. Un altro uomo di ……scuse, solo scuse….tipo Mancini che lascia la Nazionale, la colpa è nostra, il mondiale di calcio in Qatar, il golf….e tutto il resto dello sport e non solo.
    Abbiamo permesso a questi qua di metterci i piedi in testa….che schifo di occidente è diventato.

  3. E’ ormai un mondo fatto da solo denaro ! Non lo biasimo ma è tutto uno schifo . Questi arabi hanno proprio rotto le balle

  4. Gli arabi hanno molti problemi (etici) ma un grande vantaggio (economico). Oltre al calcio, stanno depauperando anche il golf.
    Immagino che la breve riusciranno ad avvantaggiarsi su tante, tantissime iniziative (cfr. Expo).
    Sic transit gloria mundi. I soldi hanno sempre oliato tutto da quando sono stati inventanti

  5. Gli Arabi Sauditi cercano di cambiare attività economiche e acquisire un nuovo aspetto comprando quanto necessario in Occidente. E’ già un segno positivo che comprano alcune ottime pratiche da quell’Occidente che gli integralisti vorrebbero distruggere. Speriamo che serva loro a crescere. Lo stesso fecero i Cinesi per lanciare il calcio in Cina e pagarono ingaggi altissimi a tutti, poi si sono calmati.

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