Jon Rahm the day after: presto più ricco di Ronaldo?

Il passaggio a suon di petrodollari (500 milioni almeno) dello spagnolo Jon Rahm alla SuperLega araba ha fatto il giro del mondo. Oggi il basco è senza dubbio il golfista più pagato sulla Terra ma presto potrebbe insidiare i paperoni di altri sport. Un dato, fra tanti, fa impressione: il suo contratto, da solo, è superiore all’intero montepremi 2023 sul PGA Tour.

Il massimo circuito Usa infatti ha distribuito l’anno scorso premi per 460 milioni di dollari.


Jon Rahm nel club dei più ricchi


Il mega-ingaggio sottoscritto tra il LIV Golf rappresentato dallo squalo Greg Norman e uno dei protagonisti della Ryder Cup a Roma è paragonabile a quello delle star del calcio. Kylian Mbappé guadagna 630 milioni lordi per tre anni mentre Leo Messi dal 2017 al 2021 ha percepito 550 milioni a Barcellona. Cristiano Ronaldo incassa 217 milioni a stagione dall’Al-Nasrr, tra stipendio, bonus, benefit e diritti d’immagine.

Il portoghese non deve dormire sonni tranquilli.

I 500 milioni di dollari di Rahm sono la punta di un iceberg: a quella cifra andranno presto sommate sponsorizzazioni e i premi vinti nei tre giorni di gara. Il circuito arabo è completamente diverso da quelli statunitensi ed europeo: vi giocano sempre gli stessi 48 professionisti (suddivisi in dodici team) che, oltre a uno ingaggio annuale, guadagnano un bel po’ di dollari ogni volta che scendono in campo. Il LIV non prevede un taglio, non c’è selezione tra chi il venerdì sale su un aereo a mani vuote e chi gioca sabato e domenica guadagnandosi un premio in denaro.

Inoltre a fine stagione viene stilata la classifica finale: al vincitore vanno una valanga di milioni di dollari extra. Morale della favola: ogni vittoria sul LIV Golf vale fino a quattro milioni di dollari, il successo nella classifica finale ben 18. Quest’anno il superpremio è toccato a Talor Gooch. E non finisce qua: ogni settimana ci sono premi per i dodici team, in base al piazzamento in gara.   

Per tutti questi motivi, Rahm potrebbe diventare lo sportivo più pagato al mondo.



La Ryder Cup senza un solo dollaro

Davanti a una montagna di soldi così fa quasi tenerezza pensare alla Ryder Cup. La sfida tra Stati Uniti e Europa, nata nel 1927, non mette in palio un solo dollaro o un solo euro. La Ryder Cup offre solo prestigio e storia. Quando qualcuno ha provato a battere cassa è finito nell’occhio del ciclone.

Jon Rahm alzerà ancora una Ryder Cup?

Ad oggi solamente chi gioca regolarmente su PGA Tour e DP World Tour conquista punti per le graduatorie che servono per entrare in squadra. Altrimenti non resta che sperare in una wild card. Al Marco Simone c’era un solo giocatore del LIV Golf, ossia Brooks Koepka. L’americano per convincere il capitano Zan Johnson ha dovuto vincere un Major (il PGA Championship 2023) e arrivare secondo in un altro (l’Augusta Masters, alle spalle di Rahm).

Jon Rahm per ora è fuori da Team Europe in vista di Bethpage 2025. L’esclusione non piace per nulla al numero due al mondo, Rory McIlroy. Il nordirlandese, il più fiero oppositore della SuperLega, ha già detto la sua: “La mia paura è che, procedendo su questa strada, il golf continuerà a dividersi e a litigare. Per quel che mi riguarda, voglio Rahm nel Team Europe alla Ryder Cup 2025 di New York”.

La mossa di Rahm ha messo in crisi l’intero sistema golfistico professionistico: ora cambieranno le regole anche per la Ryder Cup?

Ancelotti: “Per quei soldi andrei a piedi”

Tra tanti interrogativi un pizzico di ironia. Dalla Spagna Carlo Ancelotti ha le idee chiare sul basco. “Se per 500 milioni andrei in Arabia come farà Jon Rahm? Ci andrei a piedi – ha detto il tecnico del Real Madrid -. Non c’è bisogno di prenotare. Scherzo ma ognuno fa le proprie scelte. Il mondo sta cambiando, e cambierà ancora, e io non mi sorprendo per niente o per nessuno”.


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