LIV Golf, Joaquin Niemann batte penalità e oscurità: sua la prima gara dell’anno

Joaquin Niemann al buio col trofeo al El Camaleón Golf Course (Photo by Charles Laberge/LIV Golf)

Si chiama Joaquin Niemann l’assoluto protagonista della prima tappa stagionale del LIV Golf Tour. Il cileno ha vinto la gara il LIV Golf Makayoba al Camaleon Golf Club dopo due colpi di penalità inflitti in partenza e quattro buche di playoff con Sergio Garcia. Jon Rahm si “accontenta” della vittoria a squadre col suo team Legion XIII.

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Ryder Cup made in LIV Golf Tour: i “convocati”

In Messico prende via la terza stagione del LIV Golf Tour e mette fine al golf-mercato. L’ultimo acquisto della SuperLega è Tyrrell Hatton, numero 16 al mondo. Adesso i top player sotto contratto con Greg Norman sono così tanti e così forti da non porre limiti alla Provvidenza golfistica. Non è utopia ipotizzare una Ryder Cup made in LIV Golf Tour.

di Sauro Legramandi
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Legion XIII, Rahm con Hatton sul LIV: “Insieme si gioca, insieme si conquista”

Gli occhi del "leone" Jon Rahm, il capitano di Legion XIII
Gli occhi da “leone” di Jon Rahm, il capitano di Legion XIII

Continua a crescere il LIV Golf Tour: dopo due anni, la SuperLega passa da dodici a tredici team. Il tredicesimo si chiama Legion XIII ed è quello capitanato da Jon Rahm, il giocatore più atteso di tutti. Rahm ha chiesto e ottenuto di aver al suo fianco Tyrrell Hatton, numero 16 al mondo e compagno in Ryder Cup. I due hanno il soprannome di Team Angry,

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Jon Rahm the day after: presto più ricco di Ronaldo?

Il passaggio a suon di petrodollari (500 milioni almeno) dello spagnolo Jon Rahm alla SuperLega araba ha fatto il giro del mondo. Oggi il basco è senza dubbio il golfista più pagato sulla Terra ma presto potrebbe insidiare i paperoni di altri sport. Un dato, fra tanti, fa impressione: il suo contratto, da solo, è superiore all’intero montepremi 2023 sul PGA Tour.

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Jon Rahm passa agli arabi del LIV: “Amo il golf ma tengo famiglia”

Jon Rahm è già un uomo-LIV (Foto di Scott Taetsch/LIV Golf)

Lo spagnolo Jon Rahm saluta tutti e sceglie gli arabi: il numero tre del ranking mondiale lascia PGA Tour, DP World e Ryder Cup per traslocare sacca e bastoni sui fairway del LIV Golf, la SuperLega araba. Lo fa per tre anni e per una cifra (non confermata) di circa 500 milioni di dollari.

di Sauro Legramandi
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Wiesberger, Rahm, Scheffler: golfmercato arabo

Bernd Wiesberger 2
BOLTON, MASSACHUSETTS Bernd Wiesberger impegnato sul LIV Golf Invitational 2022 (Foto di ANDY LYONS / Getty Images via AFP)

Gente che va e gente che (forse) viene sul LIV Golf  Tour. In attesa di ripartire con la sua terza stagione e dopo aver siglato un armistizio col resto del mondo del golf,  la SuperLega araba saluta l’austriaco Bernd Wiesberger e punta dritto sul numero uno e sul numero tre del ranking mondiale.

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Nel colosseo della Ryder Cup McIlroy e Rahm gladiatori, Fowler e Spieth vittime sacrificali

Prima di mandare in soffitta un’edizione da incorniciare cerchiamo qualche numero e qualche giudizio sulla Ryder Cup 2023. Nel colosseo allestito al Marco Simone, il protagonista è sicuramente Rory McIlroy, gladiatore dentro e fuori dal green. Lui ha guidato il triumvirato dei più forti, ossia i meglio piazzati nel world ranking. Un gradino più sotto Jon Rahm. Degli ospiti si salva solo Max Homa.

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Team Europe, ok: la partenza è giusta in Ryder Cup

Justin Rose dopo aver pareggiato il suo match (Foto di Paul ELLIS / AFP)

GUIDONIA MONTECELIO (ROMA) – Ci sono un norvegese, un nordirlandese e soprattutto un basco nella foto ricordo del primo giorno di Ryder Cup a Roma. Hovland ha dispensato colpi di qualità, portando alla causa europea un punto e mezzo. McIlroy di punti ne ha fatti due (su due a disposizione), mettendoci la zampata decisiva quando serviva. Jon Rahm ha invece usato il putt al posto dell’artiglieria pesante: un eagle alla buca 16 e soprattutto un putt dalla distanza alla 18 hanno tolto sul più bello il sapore della vittoria a Scheffler e Koepka. Morale della favola: Europa-Usa 6,5 a 1,5 dopo il primo giro di doppi.

di Sauro Legramandi
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Zac Johnson il non favorito in Ryder Cup e Luke Donald il non tatuato

Zac Johnson e Luke Donald (Foto Ansa)

Prende vita il Marco Simone a poche ore dalla cerimonia di inaugurazione della prima Ryder Cup in Italia. I giocatori provano e riprovano il campo, il percorso vive di vita propria tra fans e addetti ai lavori e i due capitani parlano. Johnson vuole mettere a tacere (sicuramente anche per scaramanzia) tutte le voci che vedono la sua squadra superfavorita. “Lo scrivono i media? Avranno le loro ragioni ma io dico che noi non siamo i favoriti”. Il collega europeo Donald annuncia l’intenzione di continuare ad essere un golfista tatoo free.

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