Team Usa farà… team building a Roma prima della Ryder Cup

Zac Johnson porterà Team Usa al Marco Simone prima della Ryder Cup 2023
KOHLER, WISCONSIN Team Usa festeggia la vittoria nella Ryder Cup 2021 conquistata con un secco 19 a 9 su Team Europe (Foto di Richard HEATHCOTE / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP).

Aria di team bulding per il Team Usa di Ryder Cup 2023:  i giocatori americani saranno al Marco Simone un mese prima dell’avvio della gara. Lo annuncia il capitano Zach Johnson che parla di un “common training” di gruppo proprio sul campo dove dal 29 settembre gli americani dovranno difendere il titolo vinto due anni fa in Wisconsin.

C’è molta mentalità yankee dietro una scelta simile. Gli americani sanno di partire favoriti ma non vogliono lasciare nulla al caso. L’ultima volta in Europa, nel 2018 a Parigi, Team Usa non fu proprio un monolite nello spogliatoio e in campo ne pagò le conseguenze. Molti di loro non saranno convocati a Roma avendo scelto di giocare sulla SuperLega araba. Ma Johnson non vuole lasciare nulla al caso e quindi per rinsaldare lo spirito di gruppo porterà tutti i giocatori a farsi un giro a Guidonia Montecelio.

Gli americani non vedono l’ora di vincere a casa nostra. E’ dal lontano 1993 che non centrano l’impresa di tornare in America con il trofeo della Ryder Cup sul loro aereo. Trent’anni di digiuno sono tantissima roba per un movimento golfistico come quello a stelle e strisce.  “Non sarà facile vincere – ammette Johnson in un colloquio con l’agenzia Ansa – ma il fatto di essere rimasti a bocca asciutta sul suolo europeo per tutto questo tempo rappresenta sicuramente una motivazione. E un’opportunità importante. La mia squadra sarà un mix di talento ed esperienza. Questo secondo è un fattore mai negativo ma non certo il più importante. Voglio costruire un ottimo gruppo, oltre il campo”.

Il viaggio di gruppo a Roma è previsto dopo i playoff di FedEx Cup (finiranno il 27 agosto). Johnson aggiunge che “tutti vogliono conoscere da vicino il campo da golf della Ryder Cup e l’obiettivo è anche quello di divertirsi e far amalgamare sempre di più il gruppo. Un grazie alla PGA of America per aver organizzato questa esperienza su un campo di altissimo livello. Il Marco Simone è estremamente collinoso, fantastico anche per i tanti tifosi che assisteranno alla gara”.

Tiger Woods nel primo giorno di Ryder Cup 2018 a Parigi (Foto AFP PHOTO / Eric FEFERBERG)

Proprio per quella voglia di fare squadra il capitano degli americani tira in ballo Tiger Woods. Il californiano è ancora il Golf e averlo a Roma sarebbe un gran bel colpo mediatico ma non solo. “Per Tiger Woods la Ryder Cup è estremamente importante. Non so ancora quale sarà il suo coinvolgimento ma farà sicuramente parte della nostra squadra. Da lontano o sul posto, le sue intuizioni, la sua esperienza e saggezza rappresentano un valore inestimabile”.

Quale ruolo scegliere il capitano per Tiger Woods. Quasi impensabile quello da giocatore (non è in grado di giocare in tempi così ristretti), difficile quello di vicecapitano (rischierebbe di oscurare lo stesso Zach). Tiger potrebbe essere una sorta di mentore, un assistente-consigliere per  tutti i giocatori americani.

Zac Johnson, chi è il capitano di Team Usa

Zach Johnson
Zack Johnson e la vittoria al The Open 2015

Trentesimo capitano di Team Usa dal 1927 (anno della prima edizione), la storia di Zachary Harris “Zach” Johnson in Ryder Cup è iniziata nel 2006. Cinque le sue apparizioni (quattro sconfitte e una vittoria nel 2016) da giocatore. Due le esperienze da vicecapitano: nel 2018 a Parigi e nel 2021 in Wisconsin.

Campione Major, il 47enne di Iowa City, cresciuto a Cedar Rapids, ha all’attivo dodici successi sul PGA Tour, tra cui il The Masters 2007 e il The Open 2015. E’ il sesto giocatore – dopo Sam Snead, Jack Nicklaus, Nick Faldo, Seve Ballesteros e Tiger Woods – ad aver vinto un Major sia ad Augusta (Stati Uniti) che a St.Andrews (Scozia). Ora, si prepara a guidare gli Usa a Roma dove sono attesi circa 300.000 spettatori nella settimana dell’evento. “I tifosi sono parte integrante della Ryder Cup e, grazie al loro sostegno, rendono l’appuntamento memorabile. La spinta di italiani ed europei sarà importante così come quella dei fan americani”.

Poi sull’opportunità, per l’Italia, di ospitare la Ryder si sbilancia: “L’impegno per la Federgolf, l’Italia e il Marco Simone è enorme. Però l’evento rappresenta un volano straordinario. I cinque giorni che ho trascorso a Roma lo scorso autunno, durante le celebrazioni Year to Go, sono stati incredibili per la promozione e per mettere in mostra un Paese bellissimo come l’Italia. E alla fine di settembre sono certo che la Ryder rappresenterà un vero spot per l’Italia”.


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