Montali a Golfando: vi racconto il mio golf, dalle scuole ai Punti Rosa, dai biglietti per la Ryder alla vetrina dell’Open d’Italia in sicurezza

di Sauro Legramandi@Sauro71
A due giorni dal primo tee shot dell’Open d’Italia di golf, ecco il resoconto di una chiacchierata con uomo di sport come Gian Paolo Montali. Il direttore generale del progetto Ryder Cup a Roma parla a ruota libera di passato, presente e futuro. Si va dal perché non rispose a una email di tre anni fa alla tabella di marcia verso Roma 2023. E soprattutto di perché è stato importante organizzare un Open in Italia nonostante la pandemia in corso.

Gian Paolo Montali (foto Giorgio Maiozzi).

Gian Paolo Montali (foto Giorgio Maiozzi).

A 48 ore dal primo (e speriamo ultimo) Open d’Italia di golf in tempo di pandemia lei ha trovato il tempo per ripescare una mail di tre anni fa…
“Ho letto quel post che lei ha pubblicato domenica dove un lettore e tesserato lamentava una mia mancata risposta. Chi lavora con me lo sa benissimo: io rispondo a chiunque mi scriva per qualsiasi idea legata al progetto Ryder Cup a Roma. Lo faccio per una questione di correttezza ed educazione. Non cestino mai nulla, per rispetto. Ma non prendo in esame richieste per interessi a fini personali. Grazie a questo sono risalito alla mail del signor Rossetti: le allego la mail così potrà valutare lei stesso l’entità della richiesta. La Federazione Italiana Golf riceve frequentemente mail con proposte commerciali come quella del signor Rossetti…”.

E perché non ha risposto quella volta?
“Quella comunicazione è datata 25 ottobre 2017. All’epoca mi ero appena insediato in Federazione e avevo davvero una moltitudine di impegni. Domenica mattina, rileggendo il testo della mail, mi sono ricordato perché non ho risposto. Si trattava di una mail di natura commerciale dove Rossetti proponeva di realizzare – tramite la sua azienda – un prodotto “dedicato alla Ryder Cup 2022”. E’ un aspetto che esula dal versante sportivo-organizzativo della Ryder Cup a Roma del quale io mi occupo. Il destinatario di quella proposta è il board della Ryder Cup in Inghilterra, unico competente a commercializzare tutto ciò che ruota attorno alla Ryder Cup”.

 

“Il golf è uno sport sicuro”

In Inghilterra c’è stato un boom di green fee e iscrizioni ai circoli post-lockdown perché il golf è considerato sport sano e sicuro. Si può sfruttare questa visione in chiave Ryder Cup 2023?
“In Inghilterra è ben radicata una cultura sportiva che in Italia necessita di più tempo per formarsi. Tra gli obiettivi di Federgolf c’è sicuramente la sensibilizzazione sul tema degli effetti benefici per chi gioca a golf sia a livello fisico che mentale. Sul fatto che il nostro sia fra gli sport più sicuri, il presidente Chimenti si è impegnato in prima persona con le istituzioni affinché fosse permesso il più rapidamente possibile la riapertura dei circoli di golf a seguito del lockdown. Il protocollo FIG per contrastare il rischio di contagio da Covid-19 viene costantemente aggiornato in base ai DPCM. C’è dunque la ferma convinzione a proseguire nella promozione del golf evidenziando le sue peculiarità covid-free. La dimostrazione è il nostro 77esimo Open d’Italia. Nonostante il momento estremamente complesso, abbiamo organizzato con grandissimi sforzi e nella massima sicurezza una gara che farà certamente piacere agli appassionati di golf”.

 

Giovani e donne come rispondono ai progetti mirati della Federazione?
“I progetti “Golf a Scuola” e “Golf è donna” sono stati lanciati nel 2019 e fino a prima del lockdown stavano dando ottimi risultati in termini di adesioni con numeri in forte crescita. Gli istituti scolastici aderenti era previsto che, nel secondo anno di attività, aumentassero da 32 a 45, portando così da 102 a 135 le classi coinvolte.

Una tappa di “Golf in piazza”

Per quanto concerne “Golf è donna” in poco meno di un anno il numero dei circoli Punti Rosa si è raddoppiato raggiungendo quota 32 con iniziative ad hoc studiate appositamente per il coinvolgimento dell’universo femminile. Non dimentichiamo poi il Progetto “Golf4autism” che si sta diffondendo su scala nazionale con l’obiettivo di portare sul green i ragazzi affetti da spettro autistico grazie a lezioni personalizzate con maestri formati dalla Federazione”.

 

Montali: “Vedere l’Open stimola l’emulazione”

Lei sta seguendo in prima persona la macchina organizzativa dell’Open d’Italia. Cosa risponde a chi dice che sarebbe stato meglio non giocare questo Open? Qualcuno suggeriva di saltare un anno e destinare quel montepremi alla promozione o al sostegno dei circoli che chiuderanno post-covid.
“Il presidente Chimenti, insieme al Consiglio Federale, ha preso in esame tutti gli scenari in base all’evoluzione della pandemia, con un confronto costante con l’European Tour e con Infront, l’advisor ufficiale della FIG. L’Open d’Italia, oltre a valorizzare il territorio in chiave turistica, è un evento che genera grande visibilità mediatica per il nostro sport contribuendo così a portare il golf nelle case degli italiani. La doppia copertura tv su Sky Sport e Rai Sport è la miglior risposta a chi ci chiede di far conoscere il golf. Poter ammirare i campioni in gara stimola un forte senso di emulazione e spinge tantissime persone a cimentarsi sul green, portando così nuova linfa ai circoli italiani verso i quali la FIG ha dimostrato grande vicinanza con il tesseramento neofiti e con l’introduzione dei fondi per chi ha organizzato i centri estivi. Grazie a questo Open d’Italia, il presidente ha voluto lanciare anche un messaggio di speranza e sport, giocato in sicurezza, con la forza di guardare avanti verso la Ryder Cup salvaguardando la continuità di un evento di grande tradizione nel panorama dei tornei continentali. Grazie alla Regione Lombardia per il supporto, ad Infront per il sostegno e all’European Tour e allo Chervò Golf San Vigilio per la collaborazione”.

 

“Federgolf rispetta i tempi per la Ryder Cup 2023”

Lei ha definito iconica la Ryder Cup a Roma con turisti in arrivo per giocare sul campo del “Marco Simone” prima o dopo la competizione. Più di un tour operator dice di essere a disagio davanti a turisti stranieri pronti già oggi a prenotare un pacchetto ma frenati dal non poter prenotare o comprare oggi il biglietto d’ingresso. Come se ne esce?
“Per tutto ciò che è nelle competenze della FIG, la marcia di avvicinamento all’evento – a partire dal restyling del percorso con il completamento delle prime nove buche e l’apertura ai soci del circolo – sta rispettando tutte le tempistiche concordate con il board della Ryder Cup Europe e con il ‘Marco Simone Golf & Country Club’. La FIG ha aperto da tempo anche un dialogo proficuo con le istituzioni per ciò che concerne la viabilità e le infrastrutture così da lasciare una legacy a tutto il territorio. Relativamente alle preoccupazioni dei tour operator, possiamo solo augurarci che questa emergenza sanitaria finisca presto. Speriamo che grazie al lavoro dalle autorità sanitarie mondiali si possa tornare alla normalità. Tutte queste riflessioni dovrebbero farci capire quale realtà stiamo affrontando come Federazione. Siamo impegnati nell’organizzazione di un appuntamento di portata planetaria, spingendo tutti gli addetti ai lavori, compresi i giornalisti di settore e i golfisti imprenditori, a concentrarsi su tematiche rilevanti con spirito costruttivo.

Per quel che riguarda invece i biglietti d’ingresso della Ryder Cup 2023, verranno messi in vendita – come da prassi – due anni prima della manifestazione e subito dopo l’evento del 2021 in programma nel Wisconsin (Usa). La Federazione Italiana Golf vanta un diritto di prelazione per la Ryder Cup di Roma e quando verrà messa a conoscenza dal board della Ryder Cup Europe del quantitativo dei tagliandi a disposizione, potrà sfruttare questa posizione di vantaggio per favorire i nostri praticanti e di tutti gli appassionati di golf. Un aspetto di non poco conto visto e considerato che i biglietti per una competizione del genere vengono polverizzati in pochi minuti“.

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2 risposte a “Montali a Golfando: vi racconto il mio golf, dalle scuole ai Punti Rosa, dai biglietti per la Ryder alla vetrina dell’Open d’Italia in sicurezza

  1. Oltre a parlarci con enfasi sempre più trionfalistica di RyderCup e di Open, il dott. Montali aveva annunciato l’obiettivo di raggiungere, in Italia, i 130mila tesserati.
    Al di là del traguardo ambizioso di eguagliare il numero di tesserati DANESI [DK: 5,7 m.ni di abitanti e clima discutibile], perché non ci parla dell’emorragia dei tesserati italiani, a cui stiamo assistendo da anni, e del sempre più scarso interesse dei media verso il nostro sport? (SKY ne è un esempio lampante).

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