PETA ad Andrew Beef Johnston: “Cambia vita, diventa vegano e chiamati Andrew Tofu Johnston”

Avete presente quel professionista inglese dal fisico non proprio longilineo, con barba e capelli da vendere e sorriso inconfondibile? Esatto, quello che ha vinto l’ultimo Open di Spagna. Proprio lui: Andrew Johnston all’anagrafe ma per amici e tifosi Andrew Beef Johnston. Quel beef sta per manzo, un soprannome del quale lui stesso non sa fare a meno. “Ci sono affezionato, mi chiamano tutti così ormai” ha detto in più di un’occasione.

Andrew Beef Johnston

SPRINGFIELD (Usa) Andrew Johnston nel terzo giro del PGA Championship 2016 (Foto Afp)

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Ryder Cup e Manovra, il post di Michele Ortolani

L’azzurro Michele Ortolani ha scritto questo post sulla sua pagina Facebook in merito alla vicenda dei fondi a garanzia previsti e poi stralciati dalla Legge di Bilancio.

“Oggi sono rimasto estremamente sorpreso per l’ignoranza e superficialità con cui una delle maggiori emittenti radiofoniche, RDS, ha commentato l’evento sportivo, Ryder cup di golf, palesemente ignorando che si tratta in assoluto del terzo evento sportivo più seguito al mondo, con una audience televisiva di svariate centinaia di milioni di persone. Continua a leggere

Il golf nella testa / 5 – Da ogni gara esci diverso da come sei entrato: hai l’oro nelle tue mani

Gara finita. 18esima buca giocata. Sei nella fase post-stress e pre-recupero di energie fisiche e mentali. Prova a farti questa banale domanda: “Cosa resterà di questa gara?”. Le risposte possono essere diverse.

Qualcuna arriva dalla nostra rubrica “Il golf nella testa” , curata da Sonja Caramagno.

Diciotto buche sono tante e lo sai bene. Se non fosse per la forte e smisurata passione per il gioco e il grado così elevato di soddisfazione personale che ti pervade, sfidare te stesso ogni santa volta sul campo di gara sarebbe un onere assai gravoso.

Il golf nella testa

Sonja Caramagno in azione con un allievo

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Francesco Molinari, score record in Nevada – Vince Pampling (che non doveva neanche giocare)

Una fine 2016 indimenticabile per Francesco Molinari che dopo la vittoria all’Open d’Italia e il sesto posto in Cina all’WGC-HSBC Champions ha collezionato uno strepitoso quarto posto (rimontando dal 46esimo) nello Shriners Hospitals for Children Open, torneo del Pga giocato al Summerlin (par 71) di Las Vegas in Nevada. Chicco ha messo a segno l’ultimo giro in 61 colpi, lo score più basso mai realizzato in carriera.

Francesco Molinari

LAS VEGAS Francesco Molinari dopo il birdie alla seconda buca allo Shriners Hospitals For Children Open (Foto Afp)

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Una Cadillac Escalade non si nega a nessuno: nemmeno a Matt Kuchar

Se fosse uno spot pubblicitario, il claim potrebbe essere questo: “Una Cadillac non si nega a nessuno”. Protagonista non dello spot ma della storia vera è Matt Kuchar, autore di una hole-in-one lo scorso sabato 29 ottobre nel terzo giro del WGC-HSBC in Cina. Contrariamente al solito, il suo colpo vincente dal tee shot della 17 non è stato ricompensato (subito) con la 2017 Cadillac Escalade esposta dietro l’area di partenza.

SHANGAI Matt Kuchar al World Golf Championships-HSBC Champions (foto Afp)

SHANGAI Matt Kuchar al WGC-HSBC Champions (foto Afp)

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Illusione Manassero al Turkish Airlines Open, vince il danese Thorbjorn Olesen

Sul più bello Matteo Manassero non ce l’ha fatta: dopo aver chiuso in seconda posizione la terza giornata, l’italiano ha finito in 17esima posizione (276; 66 68 68 74, -8) il Turkish Airlines Open, primo dei tre tornei delle Final Series disputato al Regnum Carya (par 71) di Belek in Turchia.

Thorbjorn Olesen

Thorbjorn Olesen

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Ryder Cup e i fondi di garanzia in Manovra – Malagò e Chimenti: nessun problema

All’indomani dello stralcio dalla bozza di Manovra dei fondi a garanzia uper la Ryder Cup c’è chi si appunta al petto “una medaglia” e chi non si scompone più di tanto. Il mondo dello sport in generale e del golf in particolare non si mettono le mani dei capelli. E anche i contribuenti possono stare tranquilli: nessuno metterà le mani nelle loro tasche per trovare 97 milioni di euro “da usare per finanziare la Ryder Cup 2022” a Roma, come qualcuno vuol far credere. Ripetiamo: non si tratta di fondi stanziati (come per l’emergenza terremotati) bensì di “fondi a garanzia”. Se Federgolf non trovasse tra sponsor e diritti tv la copertura economica per l’evento al “Marco Simone” subentrerebbe lo Stato. Quel se è fondamentale ma a volte inosservato.

Ryder Cup

ROMA Il giorno dell’assegnazione all’Italia dell’edizione 2022 di Ryder Cup

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Il golf, la Ryder Cup e la Manovra con quei soldi “tolti” senza mai essere stati “dati”

Anche il golf finisce nel tritacarne della polemica politica di questi giorni. Nella bozza di Manovra circolata c’erano 97 milioni di euro destinati alla Ryder Cup 2022 di Roma. Apriti cielo: l’Italia ha le pezze al culo, ha l’emergenza migranti e si lecca le ferite per due terremoti da magnitudo devastanti e il governo pensa a pagare un gioco per “ricchi, viziati e snob”? Troppo facile l’assist per non scriverci sopra almeno un paio di post al veleno. O per colpire a testa bassa chi usa le “tasse di tutti” per il “privilegio di pochissimi”.

CHASKA, MN - SEPTEMBER 26: A replica of the Ryder Cup trophy sits on display prior to the 2016 Ryder Cup at Hazeltine National Golf Club on September 26, 2016 in Chaska, Minnesota. David Cannon/Getty Images/AFP

CHASKA (Minnesota) Una copia gigante della Ryder Cup realizzata in occasione dell’edizione 2016 (Foto Afp)

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