Domenica notte ci sarà un giocatore molto più ricco degli altri. Con il Tour Championship si chiude il playoff di FedEx Cup e si tireranno le somme: per la vittoria della singola gara ci sono in palio 1,53 milioni di dollari, per la FedEx un jackpot di ben 10 milioni. Non è esclusa la doppietta: 11,53 milioni in un colpo solo.
Archivio mensile:Settembre 2016
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Un successo il giorno intero con Costantino Rocca: all’Albenza il “Rocca’s Spirit of the game”
di Sauro Legramandi – Twitter: @sauro71
Chiunque giochi a golf conosce lo Spirit of the game. Solo chi vive un’intera giornata all’Albenza con Costantino conosce a fondo il Rocca’s Spirit of the game. Trattasi di un modo diverso di approcciarsi (mai termine fu più azzeccato) a questo sport e ne si ha la prova da due anni a questa parte al Rocca Day, una full immersion nel mondo del più grande giocatore italiano. Rocca e famiglia accolgono con simpatia e disponibilità un centinaio di dilettanti (tra loro campioni dello sport come Muck Mair e Genny Di Napoli e cantanti come Mal) nel circolo orobico e li fanno sentire a casa perché il loro golf è lontano anni luce da esasperazione e frenesia.
Re Francesco (Molinari) II – Dal PGA all’allenamento diverso: ecco il “nuovo” Molinari
Per il breve volgere di un post diventiamo monarchici e incoroniamo Francesco Molinari. Il vincitore del 73esimo Open d’Italia diventa Re Francesco II. “Secondo”, ossia due, come le volte in cui Molinari ha vinto l’Open d’Italia. “Secondo” come il potenziale nuovo corso nella carriera di Chicco. Quello visto al Golf Club Milano potrebbe essere un’avvisaglia di un Molinari diverso. Un nuovo corso, nato da una serie di eventi concomitanti come l’esperienza sul PGA Tour e un volto nuovo entrato nel suo staff.
“Da febbraio oltre alle indicazioni del mio allenatore Denis Rough, seguo gli insegnamenti di Dave Stockton – dice Molinari – e sono cambiate molte cose.
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Open d’Italia: Francesco Molinari vince e fa sognare
“Erano dieci anni che aspettavo questo giorno”: sono le prime parole di Francesco Molinari a Chimenti poco dopo aver imbucato il putt della vittoria. Esatto: Chicco Molinari ha vinto l’Open d’Italia numero 73. Lo ha fatto proprio un decennio dopo la sua prima affermazione da pro a Tolcinasco. Una vittoria maturata giorno dopo giorno. Interruzione dopo interruzione. Colta proprio all’ultimo putt della settantaduesima e ultima buca.
Un italiano vincitore nell’Open d’Italia, l’ultimo al Milano e il primo dopo l’assegnazione della Ryder a Roma. Nemmeno il più ottimista nel movimento golfistico azzurro avrebbe osato sognare così in grande solo dodici mesi fa.
A Molinari una prima moneta da 500mila euro e bel salto nel World Ranking: il piemontese dovrebbe risalire fino al 45esimo posto. Continua a leggere
Open d’Italia di golf – Final day
BUCA 18
Chicco Molinari ha vinto l’Open d’Italia (-22)
BUCA 15
Molinari in difficoltà: col secondo colpo è a bordo green, Willett (che ha giocato da una posizione peggiore rispetto a Chicco) è in centro green con il secondo- L’approccio di Francesco però è notevole: si avvicina di molto alla buca. Willett si ferma a un soffio. Chiude in 4, come Francesco che si salva. Ancora un colpo di vantaggio
BUCA 14
Il momento è il più difficile della giornata: alla 14 eagle per Willett, birdie per Molinari. L’inglese si porta a un solo colpo di distanza. Il Masters Champion sembra molto più rilassato rispetto all’italiano: lui, a questo punto, non ha nulla da perdere
MOLINARI PEOPLE
Buca 12, curva da stadio ma tifo correttissimo per Chicco Molinari
ALLUNGO E TESTA A TESTA
Quando tutto sembrava girare per il meglio ecco il bogey che non ti aspetti: Chicco Molinari dopo aver allungato fino a -22 alla buca 12 ha perso un colpo sulla successiva, riaprendo la gara a Willett. E dire che finora Chicco era stato praticamente perfetto anche dal punto di vista psicologico: in forma, in testa e in allungo davanti a un pubblico da stadio l’azzurro avrebbe potuto mostrare qualche cedimento. Invece no, fino alla 13 appunto. Continua a leggere
Open Italia – Day 3
IL GOLF ES UMANO
E’ il nome sin troppo chiaro di un sito americano. Qualche volta è davvero troppo umano. Prendete questa foto: buca 1, par 5 e un Campione spedisce il secondo colpo non proprio vicino alla buca. La sua pallina finisce contro la recinzione e s’insacca sotto una montagna di foglie. Quanto volte è accaduto a uno di noi? Io dico 100 volte (al ribasso). Lui non si scompone, leva una a una le foglie e non droppa. Finisce in bunker, esce piazzando la pallina a un metro e poi chiude in par. Di chi stiamo parlando? Di Danny Willett, Masters Champion.
SEI ALL’OPEN?
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Open d’Italia 1 – Tra pioggia e raggi di sole ok Molinari
LA CLASSIFICA PER IL MOMENTO
Karlberg, campione uscente e leader con 64 (-7) colpi, Francesco Molinari, secondo con 65 (-6), e il dilettante Federico Zucchetti, quinto con 67 (-4), sono stati i protagonisti della giornata iniziale. E’ al terzo posto con 66 (-5) lo svedese Robert Karlsson, insieme allo spagnolo Adrian Otaegui, e sono nel folto gruppo al quinto, con Zucchetti, anche l’inglese David Horsey, il francese Romain Wattel e il gallese Rhys Davies. Tra i giocatori che hanno concluso, Jimenez è 24° con 69 (-2), Lee Westwood e Rafael Cabrera Bello sono 44.i con 70 (-1) e il Y.E. Yang, 76° con 71 (par).
In casa azzurra hanno tenuto un buon passo anche Nicolò Ravano, 14° con 68 (-3), e gli altri due dilettanti Lorenzo Scalise, lo scorso anno 11°, e Michele Cea, stesso score di Jimenez. Renato Paratore è 44°.
GLI ITALIANI
Stanno facendo bella figura. Tra quelli in gara finora da prima pagina la prestazione di Chicco Molinari praticamente in testa da subito. Bene, anzi benissimo sia Zucchetti (amateur) che Ravano.
SI ENTRA NEL VIVO
Corsa contro il tempo per salvare la prima giornata dell’Open: sono infatti cinque le ore di ritardo sul programma iniziale. Il sole adesso sembra far sul serio ma tra qualche ora farà sera. Molto difficile, probabilmente impossibile, chiudere completamente il primo giro in giornata.
Open d’Italia di golf 2016 tra lavori in corso e Pro Am – FOTO
La CheBanca! Pro Am è il prologo odierno al 73° Open d’Italia. Alla Pro Am prendono parte 48 squadre composte da quattro giocatori, un professionista, che poi disputerà l’Open d’Italia di golf 2016, e tre dilettanti. Continua a leggere
Tullia Calzavara, dal tour a 10 titoli azzurri: “Felice del mio dilettantismo ad alti livelli Oggi il golf non è bello, è affascinante”
Luca Brusorio, appassionato e conoscitore di golf, ha realizzato per “Golfando” quest’intervista a Tullia Calzavara, ex proette con una bellissima vita da raccontare
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“Senza dubbio, il sommo piacere del golf è che sul fairway, lontani da tutte le pressioni dei rapporti sociali e della razionalità, ci si può sentire immortali per qualche ora”. Colman McCarthy
Proprio le parole di questo giornalista americano, progressista e anarchico, ma da lungo tempo attivista per la pace sono l’introduzione perfetta per una chiacchierata con una giocatrice straordinaria in grado di insegnare molto su come prendere la vita e il golf: Tullia Calzavara.
Partiamo dal principio per chi non ti conosce ancora. Presentati ai nostri lettori
Mi sono avvicinata al golf attraverso i miei genitori che erano soci a Villa Condulmer. Volevo anche imitare i miei fratelli più grandi. Ho iniziato quando ero molto piccola (è nata nel 1983, ndr).Avevo circa sei anni e proprio in virtù del fatto che la mia famiglia giocasse inevitabilmente passavo i miei weekend al golf.
Nel 2003 sei passata pro dopo aver vinto con la Nazionale la finale degli Europei 1999 a squadre e il British Girl 2000. Da allora cosa è cambiato ?
In questi tredici anni sono cambiate moltissime cose, sia nella mia vita personale, sia nel panorama golfistico. Il golf è uno sport che sta prendendo sempre più voga, diciamo che sta dilagando. Ormai ci sono campi da golf ovunque. Quindi sta diventando sempre più popolare e sempre più conosciuto. Per me negli ultimi dieci anni c’e stato una sorta di boom dal punto di vista golfistico. Continua a leggere
Il golf nella testa / 4 – Il segreto del putt autentico
Agonisticamente parlando, un bel tee shot da 150 metri ha lo stesso peso di un brutto putt da 1,5 metri. Perché spesso ognuno di noi lavora solo sul primo e quasi mai sul secondo?
E’ questo il tema che affrontiamo oggi nella rubrica “Il golf nella testa”, una serie di lezioni e approfondimenti curati dalla mental coach Sonja Caramagno.
Green raggiunto, ti accingi a prendere il tuo putter sistemato con cura nella sacca. Adesso tocca a lui, è il suo turno. Sei ad un passo dal chiudere la buca, dal portare a casa un buon risultato. Gli stati d’animo che ti attraversano sono molteplici. Le aspettative sono tante, e la paura di sbagliare aleggia nell’aria e ti attraversa i pensieri. Stringi quindi la pallina, la maneggi con fare solerte, la appoggi sul terreno. Prendi la linea. Sfoggi una tecnica provata e riprovata con il maestro nel putting green la settimana precedente. Ti chiudi in una sorta di concentrazione monacale, un ultimo sguardo alla buca e lasci andare il movimento.