Chef in Green 2020: settanta chef in sette tappe nonostante la pandemia

Si è concluso al Golf Club Asolo il contest Chef in Green 2020, iniziativa che unisce chef, addetti alla ristorazione e golfisti. Una gara-evento un po’ fuori dagli schemi che, nel rispetto delle disposizioni anti-Covid, ha già suggerito nuovi spunti per il 2021.

Chef in Green 2020

Tolcinasco, la lezione del mattino ad un gruppo di chef.

La quinta edizione del circuito ideato e guidato da Roberta Candus, editore e direttore della rivista Golf&Gusto, ha consolidato una formula affermatasi negli anni portando sul green chef qualificati per avvicinarli a uno sport che, di suo, favorisce le relazioni sociali.

Un evento flessibile per natura e che in questa edizione ha richiesto ulteriore adattabilità visto il momento storico. Per consentire la conclusione del circuito ad Asolo, il format è stato adattato alle indicazioni per le restrizioni Covid-19. Anziché la consueta cena a più mani si è optato per una merenda. Ed entro le fatidiche ore 18, tutto concluso. Una variazione obbligata ma molto apprezzata da tutti i partecipanti.

Chef in Green 2020, dal gusto del gioco al gioco…

Il cartellone di Chef in Green 2020, dal 6 luglio al 31 ottobre, ha visto la realizzazione di sette appuntamenti: al Golf Club dei Laghi (Va); al Golf le Fonti (Bo); al Golf Club Lanzo d’Intelvi (Co), al Modena Golf &Country Club (Mo), alle Rovedine (Mi), a Tolcinasco (Mi) e, infine, al Golf Club Asolo (Tv).

Chef in Green 2020

Paolo Ribotto, chef del San Giors (Torino) e, sullo sfondo Andrea De Poli, chef vicentino del Punto Gusto (Creazzo). In coppia hanno vinto a Tolcinasco.

Settanta gli chef coinvolti complessivamente, di cui una cinquantina al loro debutto sui green ed altri già fidelizzati. A seconda degli appuntamenti, alcuni hanno partecipato solo come giocatori, altre si sono cimentati anche in cucina con show cooking e cene a più mani per gli ospiti dei golf club, confermando lo spirito di squadra alla base del contest.

Si pensa già alla prossima edizione, nel tentativo di regalare ai partecipanti una green food emotion perché il gusto del gioco diventi il gioco del gusto.

Roberta Candus: grazie a tutti

Roberta Candus è molto soddisfatta della sfida 2020. “Ringrazio tutti i partecipanti, dagli chef ai sommelier e addetti alla sala – dice – e i produttori. E naturalmente i giocatori e quanti che ci hanno ospitato nelle diverse strutture golfistiche. Spero che il format sia piaciuto e anche quest’’ultimo appuntamento modificato con la merenda rinforzata. Sono felice di aver contribuito con l’esperienza, nel rispetto delle norme dettate dai vari decreti, a far trascorrere ogni volta una giornata diversa e coinvolgente a tantissimi amici. Molti di loro hanno ottenuto l’handicap, necessario per diventare un vero giocatore. Chef in Green 2020 vi da appuntamento al prossimo anno con tante novità e l’entusiasmo di sempre”.


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