La email: il coronavirus ci stimola a preservare la salute, il golf lo fa e va aiutato

Di seguito la email di un giocatore di golf indirizzata ai vertici nazionali e lombardi del nostro sport. Dopo un anno di pandemia, è un ottimo post per guardare avanti.

di Claudio Maggioni

“Egregi Presidenti,
sono un amateur di golf, sport che pratico con passione da oltre vent’anni. Una videoconferenza sul tema della riapertura dei circoli dopo l’emergenza COVID-19 mi ha offerto interessanti spunti di riflessione.

La moderatrice ha ricordato il significato etimologico del termine crisi.  Se nel linguaggio contemporaneo la parola ha acquisito un’accezione negativa, in greco antico essa alludeva a una separazione, da intendersi anche come spazio di riflessione e pausa di discernimento tra due momenti. In sostanza la crisi è il momento della rielaborazione, il presupposto per un miglioramento.
Proprio ora intravedo per il golf una grande opportunità di rinnovamento e l’occasione di un cambiamento sostanziale.

Il cambiamento a cui si allude riguarda l’immagine stessa del golf e la sua concezione come mero “hobby” per pochi eletti. Il golf è uno sport e una disciplina la cui funzione di utilità sociale necessita di un pieno riconoscimento. Tale riconoscimento non deve maturare solo all’esterno, ma anche – e prima di tutto – all’interno del mondo golfistico.

L’emergenza sembra aver elevato il grado di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’importanza di preservare, a monte, la salute, attraverso la conduzione di stili di vita sani. L’elevatissimo indice di letalità delle persone con patologie preesistenti tipiche dell’età adulta, porta a riflettere, in particolare, su una necessaria valorizzazione delle attività sportive suscettibili di preservare la salute della popolazione meno giovane (che rappresenta, come noto, una parte considerevole del nostro Paese). Tenuto conto del contesto attuale, si ricordano almeno due caratteristiche del gioco del golf: in primo luogo, è praticabile  anche dalla popolazione meno giovane, senza che venga meno il carattere della “competizione” insito alle discipline sportive. In secondo luogo si svolge rispettando naturalmente la regola del distanziamento sociale.

Incentivare il golf e renderlo più accessibile

E’ questo il momento di incentivare il golf e di valorizzarne la funzione di utilità sociale, sostenendone la pratica e rendendola più accessibile.Golf

Un più ampio ricorso all’attività golfistica comporterebbe benefici tangibili per l’intera collettività e per il Sistema Sanitario Nazionale. Il governo dovrebbe, pertanto, riconoscere la funzione svolta dal golf e sostenere i circoli golfistici, al fine che possa realizzarsi una riduzione dei costi di iscrizione e di accesso ai campi, attraverso specifiche agevolazioni. Non è un caso che, negli Stati Uniti, alcune assicurazioni sanitarie consentano una riduzione del premio assicurativo per quanti dimostrino di praticare con assiduità la disciplina golfistica.

Lealtà e ambiente, valori per i giovani

Quanto sin qui affermato non vuole certamente ridimensionare il valore dell’attività golfistica per la salute fisica e mentale dei più giovani. Basti considerare l’importanza, nel golf, della disciplina, della lealtà, della resistenza fisica, della determinazione per comprendere la funzione sociale per le giovani generazioni. Per questo, si ritengono condivisibili (e sempre da promuovere) quelle azioni volte a diffondere la cultura golfistica presso le scuole o altri luoghi-comunità ove si svolge la personalità dell’individuo.golf

Il riferimento alle nuove generazioni rievoca inevitabilmente la vicinanza tra il golf e il concetto di sostenibilità. E’ doveroso un mero accenno al fatto che la funzione sociale del golf si esprime anche attraverso l’educazione ambientale e il rispetto del green.

Nonostante alcune significative e lodevoli decisioni assunte da Federgolf (concernenti, ad esempio, il tesseramento libero o l’organizzazione della Ryder Cup in Italia nel 2023), il settore golfistico necessita di un cambiamento profondo, ancora irrealizzato ma certamente non irrealizzabile. Il cambiamento che si attende non è meramente quantitativo, ma è anzitutto qualitativo. E passa attraverso il riconoscimento, da parte dei colleghi golfisti e delle istituzioni, della funzione svolta dal golf nella società.

Con l’auspicio che la presente possa essere condivisa, resto a disposizione per approfondimenti e un eventuale confronto in merito.”

Claudio Maggioni
Tessera FIG n.83661

Nella mente dei campioni: a Pebble Beach con Giulio Castagnara


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