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Roma ombelico mondiale del turismo golfistico. Scatta nella Città Eterna e della Ryder Cup 2023 l’International Golf Travel Market, la più importante fiera per gli operatori specializzati nel turismo del golf. Alla Nuvola di Fuksas ci sono ottocento buyers per quattrocento campi disseminati per il nostro Paese.
Finisce in Vaticano la quattro giorni romana di Luke Donald e Zach Johnson. I capitani di Ryder Cup 2023 sono stati ricevuti da Papa Francesco in un’udienza privata.
Prosegue il nostro viaggio alla scoperta del golf college statunitense. Stavolta ce ne parla il ventenne Giulio Zanichelli che da Parma è volato a San Francisco.E da lì racconta le sue giornate tra campo e aule.
Meglio il golf nei college o giocarsi subito la carta da professionista subito? “Avendo iniziato a giocare a golf solo cinque anni fa, il college golf è per me una grande opportunità per crescere, migliorare e acquisire sempre maggiore esperienza. L’obiettivo è quello di confrontarmi col professionismo. Il college golf credo sia una tappa importante per ogni golfista. Permette di competere già ad un livello alto e allo stesso tempo di condurre un percorso di studi per un eventuale futuro non da professionista sul green.”
Sarà l’aria di Ryder Cup, sarà un’aria di rinnovata voglia di golf. Fattostà che l’Open d’Italia di golf 2022 cresce in appeal di giorno in giorno. Al Marco Simone ci saranno tre campioni Major, quindi tre fra i primi undici giocatori del mondo, tanti italiani e un montepremi da tre milioni di euro.
Ciak azione… si gira il film sul golf! Verrà presentato mercoledì al Festival di Venezia il teaser de Il tempo è ancora nostro, lungometraggio pensato, sceneggiato e diretto da Maurizio Matteo Merli. “Finalmente abbiamo la possibilità di mostrare agli italiani cosa è veramente il golf. Possiamo far capire cosa c’è dietro e dentro il nostro mondo” dice a GolfandoAscanio Pacelli, attore protagonista della pellicola.
La siccità cinge d’assedio anche la Francia e qualcuno ha deciso di passare alle vie di fatto, tappando alcune buche da golf di un circolo a Tolosa. Un gesto senza dubbio simbolico per sensibilizzare contro la crisi legata al clima. Un gesto che, comunque, fa discutere.
Da Venezia all’università statunitense West Texas. Lorenza Perini racconta a Golfando il grande salto che le consente di coniugare studio e golf. La 23enne italiana sta seguendo un master in Texas grazie ad una borsa di studio sportiva.
Sei diventata una golfista migliore grazie al golf universitario? “Sì, sento che il college golf mi sta facendo crescere molto sia dentro che fuori il campo da golf. Giocare in squadra mi da l’opportunità di imparare dalle mie compagne e dalla coach a vedere le cose da una diversa prospettiva. Un esempio? Il fatto di trovare sempre un aspetto positivo anche dopo un brutto colpo o una buca che non è andata come si voleva. Mentalmente loro mi stanno aiutando molto. Vedo che il supporto della squadra è un elemento fondamentale per crescere”.
“Cosa pensate della SuperLega di golf e delle varie decisioni che i due circuiti principali stanno prendendo nei confronti di chi vi gioca? Ad oggi c’è una situazione singolare. Se un professionista si sposta dal DP World Tour al PGA tour è normale e consentito.
Donald Trump in una immagine di repertorio (Foto di ANDY BUCHANAN / AFP)
“Chi ha fatto saltare il World Trade Center l’11-9? Non gli iracheni ma i sauditi. Guardate all’Arabia Saudita, guardate le carte”. Parole e pensieri di Donald Trump rilasciate nel 2016 alla trasmissione tv “Fox & Friends”.
Se fosse un film oggi il golf internazionale sarebbe un western. Non uno spaghetti western visto il ruolo marginale nel plot dei nostri professionisti. Sarebbe un western metropolitano dove al posto di buoni e cattivi si scontrano ricchi e più ricchi. Vacante il ruolo dello sceriffo (e non poteva essere altrimenti in uno sport che, per definizione, non ha arbitri).