Honda Classic, Gary Woodland gioca in mutande

Adam Scott ha vinto l’Honda Classic in Florida ma le luci della ribalta non sono tutte per lui. A ritagliarsi un piccolo spazio ci ha pensato Gary Woodland, pro americano rimasto letteralmente in mutande sulla buca sei del quarto e ultimo giro della gara di Palm Beach Gardens. Soprattutto i social hanno evidenziato la performance dello giocatore Usa che ha spedito il tee shot (il primo colpo di ogni buca) direttamente in un ostacolo d’acqua, nell’avvallamento di un laghetto.

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Gary Woodland in mutande all’Honda Classic

Si trattava di un par 4 e evidentemente Woodland non gradiva né giocare con i piedi fradici né girare con i pantaloni bianchi macchiati di fango. Quindi si è tolto scarpe, calze e calzoni per colpire al meglio la pallina che dall’ostacolo d’acqua è finita poi in bunker. Nonostante sfortuna e look, alla fine però Gary ha chiuso la buca in par.
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Adam Scott torna a vincere dopo due anni: suo l’Honda Classic (col putter normale)

Dopo due anni Adam Scott torna a vincere una gara sul PGA Tour, aggiudicandosi l’Honda Classic giocato al PGA National (Champion Course, par 70) a Palm Beach Gardens in Florida. Dietro di lui (271, -9) a un colpo lo spagnolo Sergio Garcia (-8). Al terzo posto con 275 (-5) Justin Thomas e Blayne Barber. Francesco Molinari ha chiuso in 65esima posizione (+8). Protagonista, per aver giocato in mutande la buca 6, anche Gary Woodland

PALM BEACH GARDENS, FL - FEBRUARY 28: Adam Scott of Australia reacts to a missed putt on the 17th green during the final round of the Honda Classic at PGA National Resort & Spa - Champions Course on February 28, 2016 in Palm Beach Gardens, Florida. Mike Ehrmann/Getty Images/AFP

Scott arrabbiato per un putt sbagliato: ma alla fine vincerà l’Honda Classic  (foto Afp)

Per Scott si tratta del 12esimo titolo sul circuito Usa: nessuno professionista con meno di 40 anni ne ha vinti così tanti (l’ultimo il Crowne Plaza Invitational era datato maggio 2014). Nella sua bacheca ci sono un major (Masters 2013), un WGC (Bridgestone Invitational 2011), sette vittorie nell’European Tour, i due nell’Asian Tour e quattro nel PGA Tour of Australasia. Continua a leggere

A Perth vince Oosthuizen, Bertasio 71esimo

Louis Oosthuizen gioca per la prima volta a Perth in Australia e se ne torna a casa con la prima vittoria per un solo colpo di vantaggio e un assegno da 186mila dollari. Il sudafricano ha iniziato il quarto giorno con tre colpi in meno degli avversari e ha tenuto bene al ritorno del francese Alexader Levy (124mila) e all’australiano Jason Scrivener (70mila).

A completare la grande giornata per il golf transalpino ci hanno pensato anche Gregory Bourdy, quarto, e Romain Wattel, sesto. Bertasio ha chiuso al 71esimo posto con un +4 (1678 dollari per l’italiano).

Oosthuizen, 34enne di Mossel Bay, ha portato otto i titoli nel circuito, comprensivi di un major (Open Championship, 2010)

ISPS HANDA Perth International

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Arrivano tre nuovi campi da golf: a Cortina D’Ampezzo, Bibbona (Livorno) e Ravenna

L’Italia sempre più terra di golf e golfisti. Nel giro di qualche giorno si sono sbloccati gli iter burocratici per due campi nuovi di zecca e per il raddoppio di uno già esistente. Nell’ordine si tratta del Golf Costa degli Etruschi di Bibbona, di Casal Borsetti (frazione di Ravenna) e di Cortina d’Ampezzo.

CORTINA D’AMPEZZO – In località Fraina esiste da una vita un  nove buche, una specie di biglietto da visita per la perla delle Dolomiti. Dopo lunghi dibattiti e la recente chiusura di un concordato preventivo, “Il Corriere delle Alpi” racconta oggi la nascita della Fondazione Golf Cortina, con tanto di imprimatur dell’amministrazione comunale. Ne fanno parte il Comune e la “Cortina Golf srl”, con quote paritarie. L’investimento complessivo sarà di circa 4 milioni di euro per raddoppiare le buche e i necessari servizi. Il tutto senza intervenire pesantemente sul verde circostante.Golf_lavori_in_corso
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In Toscana il Golf Club Castelfalfi riparte da footgolf, charity e tanti open day

Riapre i battenti dopo la pausa invernale il Golf Club Castelfalfi, in località Montaione (Firenze). Si tratta di 27 buche nel verde della campagna toscana con terreni scoscesi e corsi d’acqua in abbondanza. Tra le novità della stagione 2016 di questo campo immerso in un suggestivo borgo del ‘400, ci sono anche gare di footgolf, con cadenza quasi mensile. Ad aprile e a luglio – ad esempio – si disputeranno, rispettivamente, l’ottava tappa nazionale del Campionato Italiano e la finale della Region’s Cup Toscana.

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Palline ko, spioni, sveglie e caddie strani Nove storiche squalifiche nella storia

Non tutte le gare di golf a livello professionistico sono perfette. Un conto sbagliare un putt da un metro, un conto infrangere una regola per pura distrazione ed essere costretti ad uscire di scena, perdendo gare e montepremi. Se vi è capitato, consolatevi: nel golf professionistico è successo anche questo.

di Sauro Legramandi

Nel 1966 Doug Sanders al Pensacola Open, negli Stati Uniti, era così in forma e lanciato verso la vittoria che si fermò a firmare decine di autografi alla fine del secondo giro. Ma l’americano dimenticò di firmare l’unico pezzo di carta che doveva assolutamente siglare. Esatto: lo score. Fu squalificato e si beccò 10mila dollari di multa.

Greg Norman nel 2015 (foto Afp)

Greg Norman vent’anni dopo difendeva alla grande il suo titolo al 1996 Greater Hartford Open, nel Connecticut. Era in testa dopo il primo giro ma venne squalificato per avere giocato con palline non conformi agli standard della Us Golf Association. Assurda la non conformità: sulla sua Maxfli c’era stampato XS-9, quelle conformi agli standard avevano stampato XS-90.

L’inglese Bronte Law, una delle giocatrici amateur più promettenti, nel 2015 si è giocata la chance di misurarsi con le proette nel Ricoh Women’s Open perché ha usato un misuratore di distanza elettronico all’Irvine Golf Club in Scozia. La tecnologia è permessa solo nelle gare amateur.

Nella preistoria del golf, anno 1940, Ed Oliver era in testa dopo il terzo giro degli Us Open ma le condizioni meteo stavano peggiorando, mettendo a rischio la gara. Oliver voleva giocare ad ogni costo e con il suo team partì prima dell’orario previsto, con lo starter assente dall’area di partenza. Immediata la squalifica, nonostante i suoi stessi avversari chiedessero clemenza per lui.

NORTON, MA - SEPTEMBER 03: Jim Furyk of the United States in action during the pro-am event prior to the Deutsche Bank Championship at TPC Boston on September 3, 2015 in Norton, Massachusetts. Ross Kinnaird/Getty Images/AFP

Jim Furyk

Jim Furyk disse addio al Barclays nel 2010 perché non si presentò alla partenza della Pro-Am shotgun alle 7.30, come previsto dagli organizzatori del Ridgewood Country Club, New Jersey. L’americano letteralmente non si alzò dal letto. Motivazione? Il suo cellulare si era completamente scaricato e non aveva la batteria di riserva: no sveglia, no gara.

 

Ricco il capitolo delle spiate. Uno spettatore poco abituato a farsi gli affari suoi… nel 2010 ha visto Dustin Johnson in azione agli US PGA Championship e lo ha denunciato telefonando alla PGA. Il suo errore? DJ non si era reso conto di essere finito in un bunker e aveva giocato come se fosse in fairway. La gara era nel Wisconsin, a Whistling Straits: i bunker di questo percorso non sono oasi di sabbia ma pieni di erba. “Non mi sono proprio accorto di essere in un bunker” disse DJ a squalifica avvenuta.   Continua a leggere

Il primo sigillo di Matt Wallace nell’Alps Tour Bene Maccario, Colombo e Ortolani

Il 26enne inglese Matt Wallace ha conseguito il suo primo titolo nell’Alps Tour imponendosi con 208 colpi (-8) nel Dreamland Pyramids Open, terzo torneo consecutivo dell’Alps Tour che si è disputato in Egitto, sul percorso del Dreamland Golf Club (par 72) a Il Cairo. Una vittoria annunciata quella dell’inglese, che era terminato terzo nell’Ein Bay Open e secondo nel Red Sea Little Venice Open, le due gare precedenti, e che ha operato il sorpasso in extremis ai danni del francese Antoine Schwartz.

Federico Maccario

Federico Maccario

Al vincitore 5.000 euro di prima moneta sul montepremi di 30.000 euro.

Schwarzt si è dovuto accontentare della seconda posizione con 209 (-7) alla pari con l’irlandese David Carey, mentre in quarta è terminato con 211 (-5) il transalpino Richard Jouven. Continua a leggere

Tra reni, Justin Bieber e Hollywood Bubba Watson vince al Northern Trust e torna n.4

Bubba Watson istrione del golf a stelle e strisce: con Spieth fuori al taglio, Bubba ha vinto per la seconda volta in tre anni il Northern Trust Open. Sembra facile scriverla così, invece sul percorso di Riviera le cose sono andate in ben altro modo:  Watson era dietro di due colpi a quattro buche dalla fine ma ha tirato fuori attributi, classe e forza per infilare due birdie nelle ultime tre. Così ha superato Jason Kokrak e ha tenuto a distanza l’australiano Adam Scott. E adesso, piccolo dettaglio, è tornato numero 4 al mondo.  Al momento della premiazione fuori programma con la figlia Dakota protagonista assoluta.

 Bubba Watson premiato a Riviera davanti alla piccola Dakota Watson

Bubba Watson premiato al Riviera davanti alla figlia Dakota

E qui finisce il resoconto strettamente sportivo della settimana californiana di Bubba Watson. Media e social network hanno documentato la vita parallela del 38enne della Florida lontano dai green, una specie di vita parallela e per niente segreta.  Continua a leggere

Marcus Fraser vince il Maybank Malaysia, Matteo Manassero 50esimo

L’australiano Marcus Fraser ( -15) ha sorpassato nel finale il coreano Soo Min Lee (271, -13), raggiunto in seconda posizione dal filippino Miguel Tabuena, e ha vinto il Maybank Championship Malaysia.

Si è classificato 50° (-1) Matteo Manassero, unico italiano in campo. A Fraser è andato un assegno di 439.459 euro su un montepremi di 2.685.000 euro.

Marcus Fraser of Australia poses with the trophy after winning the 2016 Maybank Malaysia Championship golf tournament in Kuala Lumpur on February 21, 2016. AFP PHOTO / MOHD RASFAN / AFP / MOHD RASFAN

Marcus Fraser posa col trofeo del 2016 Maybank Malaysia Championship (Afp)

Marcus Fraser, 38enne di Corowa, ha siglato il terzo titolo nel circuito continentale con un giro finale molto accorto sintetizzato da tre birdie senza bogey per il 68 (-3). Non sarebbe però bastato senza il contributo di Soo Min Lee, leader dopo tre turni, che era ancora in avanti a tre buche dalla fine (quattro birdie e due bogey), prima di lasciare strada all’avversario con due doppi bogey (73, +2). E’ stato sempre in rincorsa Tabuena, ma il 68 (sei birdie e tre bogey) gli ha consentito quanto meno di agganciare Lee. Continua a leggere

Malaysia, Soo Min Lee è passato in testa. Matteo Manassero per ora è 37°

Il coreano Soo Min Lee, con 198 colpi (-15), è al vertice del Maybank Championship Malaysia mentre Matteo Manassero è 37° con 210 (-3).

Soo Min Lee, 23enne residente a Seoul e da due anni nell’Asian Tour dove ha al suo attivo soltanto un secondo posto, ha realizzato il miglior score di giornata (ottenuto anche da Mikko Ilonen) con un 64 (-7), fatto di nove birdie e di due bogey, e ha lasciato a tre colpi l’australiano Marcus Fraser (201, -12).
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