Francesco Molinari ancora protagonista a Dubai: forse stimolato dalla carta riconquistata da fratello Dodo in Spagna, l’azzurro è in testa al Dp World Tour Championship di Dubai, gara da complessivi 13 milioni di dollari. Chicco ha chiuso il secondo giro con 135 colpi (68 67, -9), alla pari con lo spagnolo Sergio Garcia (68 67). Ottimo piazzamento per l’altro italiano in gara, il 19enne Renato Paratore, 29° posto con 143 (70 73, -1) .
In terza posizione con 136 (-8) l’inglese Lee Westwood e in quarta con 137 (-7) l’inglese Tyrrell Hatton, l’austriaco Bernd Wiesberger, il sudafricano Charl Schwartzel e l’olandese Joost Luiten.
Nella corsa al primo posto della Race to Dubai, che indica il miglior giocatore europeo, ancora una giornata favorevole al leader, lo svedese Henrik Stenson, sebbene sia solo 17° con 141 (-3) colpi: il suo avversario più pericoloso, Danny Willett, secondo nell’ordine di merito, ha il medesimo score, mentre Alex Noren (terzo), 14° con 140 (-4), lo precede di un colpo, ma per operare il sorpasso ha necessità di vincere. Fuori gioco Rory McIlroy, 29° come Paratore.
IL MOMENTO D’ORO DI CHICCO – Francesco Molinari sta attraversando un momento di grande forma sintetizzato dai risultati delle ultime tre uscite: il successo nell’Open d’Italia, il sesto posto nel WGC HSBC Champions e il quarto nello Shriners Hospital (PGA Tour). Ha offerto un gioco di alto livello tecnico, solido e redditizio in ogni parte del campo, che si è tradotto in un 67 (-5). Quarto al via, con tre birdie sulle prime sette buche il torinese si è portato nel gruppo di testa e, dopo una frenata con un bogey alla 10ª, ha reagito con tre birdie di fila a iniziare dalla 14ª recuperando su Garcia e su Westwood, poi sganciatosi per una palla in acqua alla 18ª.
Renato Paratore, il più giovane concorrente in campo, è stato piuttosto discontinuo perdendo 16 posizioni. Partito bene con due birdie, ha avuto il merito di non disunirsi dopo quattro bogey tra la 7ª e la 14ª buca evitando la bassa classifica con due birdie e un bogey a chiudere (73, +1). Ancora una volta ha mostrato una saldezza di nervi insolita per un 19enne. (fonte Federgolf)
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