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Volano gli stracci e anche un tee tra Patrick Reed e Rory McIlroy. E’ quanto documentato da TenGolf e finito sui social di mezzo mondo golfistico. Il sito spagnolo ha infatti immortalato un approccio non proprio signorile tra il numero uno al mondo in campo e il numero uno al mondo in simpatia.
Alla fine ha avuto ragione proprio Sergio Garcia: al The Masters 2023 vince la tradizione. Ad Augusta ad aprile giocherà chi riceverà l’ambito invito a prescindere da quale circuito frequenti. Non c’è PGA Tour o LIV Golf che tenga: il torneo più tradizionalista di tutti non cambia di una virgola.
Il golf li fa e Google li accoppia. Strano il destino di Tiger Woods e LIV Golf, oggi più che mai lontani nel mondo reale del golf ma avvicinati – almeno negli Stati Uniti – da un algoritmo. Non uno a caso, bensì l’Algoritmo: secondo Google Tiger Woods e LIV Golf sono le parole di golf più cercate nel 2022.
Sergio Garcia in conferenza stampa prima del LIV Golf Invitational a Jeddah (Foto di Amer HILABI / AFP).
“Should he stay o should he go”? Vale la pena parafrasare i Clash per raccontare la risposta di Sergio Garcia a Tiger Woods. Il soggetto del contendere si chiama Greg Norman, ceo di LIV Golf di cui Tiger (e prima il nordirlandese Rory McIlroy) ha chiesto la testa. Greg Norman has to go le parole esatte di Woods in conferenza stampa. Does Monahan have to stay or go? la replica mirata dello spagnolo rilanciata al quotidiano iberico Marca.
Che Greg Norman non fosse un mostro di simpatia tra i suoi colleghi lo si sapeva da tempo. Che lo Squalo Bianco fosse la condizione sine qua non per una tregua fra LIV Golf e PGA Tour francamente no. A chiedere la testa dell’australiano è stato Tiger Woods in persona.
DORAL Dustin Johnson, Talor Gooch, Patrick Reed e Pat Perez del Team 4 Aces GC (Foto di Eric Espada / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)
Dustin Johnson è il giocatore di golf più invidiato al mondo. L’ex numero uno del ranking in pochi mesi si è portato a casa la bellezza di 35 milioni di dollari in sole otto gare giocate sulla SuperLega araba. L’ultima vagonata di petrodollari gli è stata consegnata a Miami, sulle 18 buche del Trump National Doral.
Eric Trump, Brooks Koepka, Donald Trump, Sergio Garcia e la nipote dell’ex presidente Kai Trump impegnati nella Pro Am a Miami (Foto di Giorgio VIERA / AFP).
Occhi del golf internazionale puntati sul Trump National Doral di Miami dove si gioca il finale della prima stagione della SuperLega araba. Sul green di casa, Donald Trump ha definito “stupidi” i membri del board del PGA Tour. Ed “el Nino” ha annunciato un passo indietro dalla Ryder Cup.
CADICE Adrian Otaegui dopo la vittoria al Real Club Valderrama (Foto di Ross Kinnaird/Getty Images)
Da “ribelle” sotto contratto per il LIV Golf a vincitore a Valderrama sul DP World Tour da dove era stato cacciato. Strano il destino di Adrian Otaegui, novello cavallo di Troia, che ieri ha stravinto l’Andalucia Masters. Quello del 29enne basco di San Sebastian è destinato a diventare l’ennesimo fronte dell’ormai lungo conflitto tra SuperLega araba e Resto del mondo golfistico.
PATHUM THANI, THAILAND Eugenio López-Chacarra con Abraham Ancer. (Foto di Jonathan Ferrey/LIV Golf via Getty Images).
Eugenio López-Chacarra ha battuto Rafa Nadal. La vittoria è di quelle nette, senza se e senza ma. Per la Spagna stiamo parlando di una di quelle affermazioni destinate a passare alla storia. Il primo è un golfista madrileno di 22 anni, il secondo di anni ne ha 36 ed è la Storia del tennis. Eppure Eugenio (numero 2.756 nel ranking mondiale) sabato ha doppiato Rafa. Lopez-Chacarra ha vinto il Liv Golf Invitational Thailand, portandosi a casa in un giorno 4,88 milioni di dollari.
Un dettaglio del documento firmato dai giocatori del LIV Golf
Dal loro dorato isolamento i giocatori del LIV Golf hanno preso carta e penna per scrivere quella che noi definiremmo una lettera aperta. Destinatario Peter Dawson. E chi è mai costui?