Poulter, Garcia e Westwood, fine di un’era

Westwood, Poulter, Garcia
Westwood, Poulter, Garcia

Nel giorno in cui al Marco Simone si apre la corsa europea alla Ryder Cup 2023 tre campionissimi proprio della Ryder Cup salutano. Ian Poulter, Lee Westwood e Sergio Garcia (tutti passati al LIV Golf Tour) si sono dimessi dal DP World Tour. Quindi niente più gare su questo circuito e, soprattutto, addio ad ogni speranza di Ryder Cup in Italia o nelle future sedi.

Non si tratta di una perdita di poco. Ian The Postman Poulter è stato il trascinatore del Team Europe. Sergio Garcia detiene il record di punti portati alla causa europea (28,5 in dieci edizioni giocate). Lee Westwood ha il record di edizioni disputate, ossia 11 (ne ha vinte “solo” sette più una da vicecapitano a Parigi). Tutti e tre c’erano due anni fa negli Usa, nessuno sarà in campo a Guidonia Montecelio. Tutti e tre hanno nutrito forti speranze di diventare un giorno capitani di Team Europe…

Alla rottura si è arrivati dopo la loro adesione al circuito finanziato da petrodollari arabi e messo in piedi da Greg Norman. Sin da subito DP World Tour si è accodato a PGA Tour nella tolleranza zero: chi gioca sul LIV Golf non gioca più con noi, è stata la linea comune. A quasi due anni di distanza si è pronunciato anche Sport Resolutions, un arbitrato indipendente inglese che ha dato ragione all’ex European Tour. Con i tre moschettieri del golf continentale ha lasciato anche Richard Bland.

L’annuncio delle dimissioni di Poulter, Westwood e Garcia arriva direttamente dal DP World Tour che parla di gravi violazioni del regolamento. Cogliamo l’occasione per ringraziare i quattro giocatori per il contributo che hanno dato al Tour e in particolare a Sergio, Ian e Lee per il ruolo significativo che hanno giocato nel successo dell’Europa nella Ryder Cup in molti anni.Le loro dimissioni, tuttavia, insieme alle sanzioni loro inflitte, sono una conseguenza delle loro stesse scelte”.

E ancora: “Come abbiamo costantemente sostenuto durante lo scorso anno, il Tour ha la responsabilità nei confronti di tutti i suoi membri che rispettano il regolamento sottoscritto. Questi regolamenti proteggono gli interessi collettivi di tutti i membri del DP World Tour”.

Giovedì potrebbere arrivare altre dimissioni: nella fattispecie potrebbe trattarsi di Stenson, Pieters e Wiesberger.


8 risposte a “Poulter, Garcia e Westwood, fine di un’era

  1. Temo siano dimissioni preoccupanti. Ho la netta sensazione che i soldi dei petrolinieri raccolgano via via sempre più nuovi adepti, relegando in un futuro non troppo lontano il DP WORLD TOUR a torneo di secondo piano.
    Vedremo…!

  2. Preferivo quando si chiamava European, un po di petroldollari sono entrati, ma almeno le regole sono rimaste meritocratiche, spero che non diventi un circo errante come il LIV

  3. Anzichè cercare un accordo per vedere i 2 circuiti paralleli….si fanno la guerra tra finti poveri…. e temo che chi ne uscirá con le ossa rotte sarà ovviamente il dp. Questi sono professionisti e lavorano per guadagnare il più possibile… ovviamente. In USA giá ci sono altri numeri e temo che dp mon sarà on grado di reggere l’urto LIV… vedremo sempre più defezioni credo e temo.

  4. Il DP è già oggi un circuito di secondo piano, dove passano i talenti europei e asiatici prima di andare sul PGA.
    Per come è strutturato oggi il LIV (“gare” esibizione su 54 buche, field sempre uguale, competizione per team), non può essere incluso nel world ranking (per quanto ne dicano Phil&co) nè essere paragonato agli altri circuiti.
    Per il LIV ci sono una serie di prove da superare all’orizzonte: intanto occorrerebbe vedere chi fa parte della “lunga lista” di giocatori che secondo Norman è ancora interessata a passare di là, perchè se si trattasse di un nome di peso o magari due, sarebbe ben diverso da una serie di giocatori di terzo e quarto piano o universitari.
    Senza significative aggiunte, diventerebbe difficile giustificare una stagione identica alla precedente.
    C’è la questione donne: se come si vocifera sarebbe pronto un piano, con spese significativamente minori della controparte maschile, Norman potrebbe attirare molte più giocatrici di quanto abbia fatto con gli uomini, mettendo in difficoltà la LPGA.
    Infine l’altra possibilità ventilata di allargare il field, comporterebbe la scomparsa delle partenze shotgun, a meno di un meccanismo di qualificazione stile Monday qualifier.

  5. La Liv è un circo per superavidi.
    Che gusto c’è a giocare su campi senza o con poco pubblico?
    Vuoi mettere il fascino del PGA o del vecchio European Tour?
    Personalmente non ho mai guardato un torneo del Liv.

    • Campi con poco o nessun pubblico?? Poi dici che non hai mai guardato il Liv. I campi sono strapieno di gente che si diverte un sacco, con una bella varietà di trovate originali. Certo per i “puristi” italici e’ un affronto, come non levare la bandiera sul green, ma ti devo dire che dopo due buche all’Open ieri, sono tornato a casa bello che annoiato. Se non si cambia, questo sport muore.

      • L’unico evento sin’ora che ha attirato un numero di spettatori paragonabile ai tornei classici è stato quello in Australia, per vari motivi, tra cui Cam Smith e l’assenza di un evento di livello da anni.
        Inoltre è stato preparato volutamente così, copiando anche dal WM Open del PGA la buca stadio.
        Gli altri tornei sin’ora disputati non è che abbiano visto chissà quali cifre, nè di pubblico nè di sharing televisivo.

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