C’è una prima volta per ogni cosa. Una prima volta per una hole-in-one e una prima volta per la Ryder Cup in Italia. Quella di Massimo De Luca è la prima volta di uno spettacolo teatrale incentrato sul grande golf.
Nel golf ci sono parecchie icone. Una però è sicuramente più icona di tutte. Alzi la mano chi non sogna un giorno di farsi fotografare a St. Andrews sullo Swilcan Bridge. L’antichissimo ponte in pietra tra i fairway numero uno e numero diciotto del percorso più prestigioso del mondo è meta di pellegrinaggio universale per i golfisti. Un must have che ora l’intervento dell’uomo ha messo in dubbio*.
Tom Morris è stato un pioniere del golf, un grande uomo e un grande campione. Morris, meglio conosciuto come Old Tom Morris, è una figura iconica che nella sua vita ha attraversato il periodo d’oro del golf.
Ogni campo da golf che si rispetti ha i suoi segreti. Uno di questi è rimasto seppellito per 95 anni in un bunker della buca 9 del percorso scozzese dell’Elie Golf House Club, nella città di Leven. Il segreto in questione è un messaggio in una bottiglia.
Francis Wenthworth Brewster era un uomo vulcanico e un grande amante di golf. La sua passione lo portò, tra l’altro, ad essere tra i soci fondatori di più di un circolo di golf in Gran Bretagna. Alle soglie del 1900, Brewster pensava che le mazze come erano concepite fino ad allora non fossero adeguate a tempi e progresso.
Immagine d’archivio della Pingdingshan University (foto Xinhua).
Indiana Jones avrebbe ben pochi dubbi ormai. Il golf è nato nell’antica Cina. Altri mille indizi che ne fanno una prova sono venuti a galla nei giorni scorsi nella provincia centrale dell’Henan. I ricercatori della Pingdingshan University hanno infatti scoperto circa 1.800 palline in ceramica usate per il chuiwan, un gioco molto simile al nostro golf moderno.
di Sauro Legramandi Il golf e lo sport da ieri sono più poveri. Lo sono dopo la morte a 87 anni di Lee Elder. Uno sconosciuto per molti ma fortunatamente non per tutti. Nel 1975 Lee Elder è stato il primo golfista di colore a giocare l’Augusta Masters, la gara più tradizionalista sulla faccia della Terra. Per questo fu ripetutamente minacciato di morte. Per rendere l’idea il Masters Tournament sta al golf come Wimbledon sta al tennis. Continua a leggere→
Ritorna l’appuntamento con Golf History e con il collezionismo. L’amico Carlo Busto ci porta indietro quasi di un secolo per raccontare la concorrenza tra due marchi di palline da golf. Altro che “claim” e centri media di oggi: la differenza la facevano due statuette.
Due palline da golf, due statuette negli Anni Trenta
a cura di Carlo Busto
Chi fosse entrato nel 1930 in un negozio di articoli per il golf avrebbe probabilmente visto due statuette fronteggiarsi tra gli articoli pubblicitari più originali. Oggi quelle due sono quasi irreperibili nella versione originale. Continua a leggere→
L’amico Carlo Busto inizia un viaggio nella storia del golf. Prima tappa dedicata allo Stradivari del golf Hugh Philp.
A cura di Carlo Busto
Hugh Philp è senza dubbio uno dei più grandi clubmakers nella storia del golf. Philp nacque a Cameron Bridge (Scozia) nel 1786. La sua attività inizialmente non aveva nulla a che fare con il golf: si occupava infatti di falegnameria e decorazione d’interni.