Il golf alle Olimpiadi, un ritorno agrodolce In sei rinunciano: per Zika o per soldi?

di Sauro Legramandi
@Sauro71

De Coubertin si metta il cuore in pace: a meno cento giorni dall’inizio dei Giochi di Rio che segneranno il ritorno del golf all’Olimpiade dopo 112 anni di ostracismo il suo motto “l’importante è partecipare” appare anacronistico come una cabina telefonica. I professionisti sembrano preferirgli Nanni Moretti, attanagliati dall’indecisione cronica di un “mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?”. Come temuto da chi conosce l’ambiente, delle due opzioni molti big hanno scelto la seconda. Sono già sei i forfait eccellenti: tre non vanno “per sfruttare quelle due settimane in vista del finale di stagione” tra tornei milionari e Ryder Cup, due hanno umanamente paura del virus Zika, uno per motivi non precisati.Olimpiadi_tee

PAURA DI ZIKA – L’ultimo (per ora) a chiamarsi fuori dalla lotta olimpica è stato Marc Leishman, n.35 del mondo: per le gare l’australiano gira il mondo con donna e due figli piccoli ma in Brasile non ci andrà. “La mia compagna Audrey ha un sistema immunitario molto debole – ha detto nelle scorse ore – al punto che l’anno scorso abbiamo rischiato di perderla a causa di un shock tossico causato da un batterio.

AUGUSTA – Marc Leishman al Masters Tournament (foto Afp)

A Rio i rischi per lei sarebbero ancora maggiori, e se anche lei non venisse e io gareggiassi poi potrei trasmetterle l’infezione” (con i rapporti sessuali). Lo stesso virus aveva in precedenza fatto desistere il fijiano Vijay Singh, ex numero uno al mondo.

Prima di loro avevano ad aver passato la mano erano stati Adam Scott (ex n.1 del World Ranking, vincitore di 29 tornei tra cui un Augusta Masters), i sudafricani Charl Schwartzel (ha vinto Augusta 2011) e Louis Oosthuizen (vincitore di un Open Championship), oltre all’iconico spagnolo Miguel Angel Jimenez.

I TEMPI E IL CONCETTO DI “NAZIONALE” – Se quella legata all’emergenza sanitaria è una motivazione al di sopra di ogni ragionevole dubbio, molto meno nobile la scelta di farsi da parte per non compromettere la stagione. Sono sospetti i tempi dei vari annunci: da anni si conoscono le date della competizione a cinque cerchi (11-14 agosto per i pro, 17-20 per le proette): possibile per chi è in odore di convocazione non ritagliarsi due settimane e partecipare a Rio? Perché dirlo a tre mesi dal primo tee shot? Continua a leggere



Marocco, Francesco Laporta parte alla grande: è primo

Grande partenza di Francesco Laporta, leader con 68 (-4) colpi, insieme all’australiano Jason Scrivener e al francese Thomas Linard, nel Trophée Hassan II (European Tour). Buono il piazzamento di Renato Paratore, nono con 70 (-2).

Laporta Francesco (foto Bellicini)

Francesco Laporta in un’immagine di repertorio (foto Bellicini)

Il trio di testa precede di un colpo i francesi Continua a leggere



Sette italiani a caccia del Trophée Hassan II

Dopo la Cina, l’European Tour punta all’Africa: ai nastri di partenza oggi il Trophée Hassan II sul percorso del Royal Golf Dar Es Salam, a Rabat. Nel field Edoardo Molinari, Matteo Manassero, Renato Paratore, Marco Crespi, Francesco Laporta, Nino Bertasio e Nicolò Ravano. Il montepremi è di 1.500.000 euro.

Sette azzurri con sette obiettivi differenti.

Rabat – L’albo d’oro al Royal Golf Dar Es Salam

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Nedbank South African Disabled, il golf più bello

Anche questo è golf. Anzi: è Golf. In Sudafrica è in corso il Nedbank South African Disabled Golf Open, competizione il cui nome spiega praticamente tutto. Si tratta di un torneo tra i più prestigiosi al mondo e quest’anno in gara ci sono 60 giocatori: a qualcuno manca un braccio, a qualcun altro una gamba, qualcuno è paraplegico, cieco o sordo.

Manuel De Los Santos (foto Ansa)

E tutti si sfidano sul green per mandare quella pallina in buca il prima possibile. Si gioca allo Zwartkop Country Club di Centurion.

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Dalla Bolivia con tanta voglia di golf: Susana Benavides tra Symetra e social

L’unica giocatrice professionista boliviana sul Tour potrebbe fare anche un altro mestiere: la modella. Giudicate voi se Susana Benavides non è degna di sfilare su qualche passerella o posare davanti a qualche fotografo di moda o di un’agenzia pubblicitaria. Lei, testarda e appassionata, punta dritta al mondo del golf.

Susana Benavides

Susana Benavides (foto Instagram)

La sudamericana ha iniziato il suo terzo anno sul Symetra Tour e per ora il suo miglior piazzamento è un 13esimo posto al Florida’s Natural Charity Classic. Buoni i risultati anche all’Ohio State University. Scorrendo carriera e universo social, tante le domande che sorgono spontanee. Ad esempio: perché il golf? “Ho iniziato a giocare a sei anni – dice Susana a Golfando – quando mio padre e alcuni miei familiari mi hanno fatto conoscere questo sport”. Ne sono passati di anni e oggi la boliviana si misura nell’anticamera dell’LPGA Tour, vale a dire… Continua a leggere



Entro l’anno “100ft Robot Golf” per Playstation

Per chi è stanco dei “soliti” simulatori o dei Tiger Woods PGA Tour è in arrivo un modo alternativo di giocare a golf alla Playstation. Uscirà entro la fine dell’anno un gioco molto atteso e molto propagandato in Rete, vale a dire 100ft Robot Golf. 100ft Robot Golf

Nel gioco al posto dei campioni del green ci sono robot, al posto dei migliori percorsi al mondo intere città da distruggere o deserti da conquistare o vulcani da abbattere. In comune la ricerca Continua a leggere



TUTTE LE BELLE DEL GOLF – FOTO

Ecco le belle del golf, le bellezze che si incontrano sui circuiti di tutto il mondo. Si tratta di Paige Spiranac compresa e di tante altre. Ci sono giocatrici professioniste, mogli di, fidanzate di ed ex fiamme di professionisti sul Tour. E poi giornaliste, starlette con la passione del golf, caddie molto sexy e future protagoniste dello showbiz.

La new entry nel club – datata 20 giugno 2017 – si chiama Jena Sims, attrice di 28 anni e fidanzata con il pro Koepka, fresco vincitore degli US Open (e di due milioni di dollari)

BELLE DEL GOLF

HOLLYWOOD Jena Sims, attrice, modella e compagna di Brooks Koepka (Foto Afp)


Scatti più o meno rubati e soprattutto social: clicca e  scopri le altre…
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Doping nel golf, la Wada sanziona sei professionisti: tre sono italiani

L’ombra del doping si allunga sul mondo del golf: nel “2014 Anti-Doping Rule Violations”, il rapporto annuale della Wada (ecco la versione Pdf), ci sono sei casi di professionisti sanzionati per doping. Tra loro tre italiani, un francese, un sudcoreano e un sudafricano. Due nostri connazionali hanno fatto uso di sostanze vietate, un terzo è stato scoperto probabilmente “senza dover ricorrere ai test clinici”. Nel 2013 un solo professionista, un colombiano, era stato sanzionato per aver violato il codice. Massimo il riserbo sui nominativi emersi su 507 atleti controllati nel 2014.

Dopo aver diffuso i dati, l’Agenzia Mondiale per la lotta al Doping, ha inoltre fatto sapere che a tredici settimane dalle Olimpiadi, intensificherà i controlli sui giocatori nel giro olimpico: certo che tornare ai Giochi dopo 112 anni di assenza e farsi notare per il doping non sarebbe proprio il massimo…pallina genericaDi fatto questi dati riportano in prima pagina la relazione tra golf, doping e controlli,  un rapporto secondo molti ancora da incrementare. Ne è convinto anche Dick Pound, ex numero uno proprio della Wada che, in Scozia, Continua a leggere



Andrea Signor vince il Campionato Maestri PGAI a Pevero

E’ Andrea Signor il vincitore del Campionato Maestri 2016 organizzato dalla PGAI al Pevero. Giocatore fino al 2011, poi Maestro e Direttore al Golf di Cansiglio (Belluno), Signor ha vinto sul percorso nelle sue condizioni più impegnative perché quando in Costa Smeralda soffia il maestrale, le buche già complicate diventano quasi estreme.

Al Pevero Andrea Signor (foto Scaccini)

“Ma io tiro dritto, è un campo adatto al mio gioco”, semplifica il vincitore che nei 40 chilometri di vento del primo giro ha mancato solo due fairway e tre nel secondo con condizioni tornate decisamente normali. Per vincere, un solo colpo perso a giro. Continua a leggere