Adrian Otaegui, primo ribelle del LIV Golf a vincere sul DP World Tour

Adrian Otaegui
CADICE Adrian Otaegui dopo la vittoria al Real Club Valderrama (Foto di Ross Kinnaird/Getty Images)

Da “ribelle” sotto contratto per il LIV Golf a vincitore a Valderrama sul DP World Tour da dove era stato cacciato. Strano il destino di Adrian Otaegui, novello cavallo di Troia, che ieri ha stravinto l’Andalucia Masters. Quello del 29enne basco di San Sebastian è destinato a diventare l’ennesimo fronte dell’ormai lungo conflitto tra SuperLega araba e Resto del mondo golfistico.

di Sauro Legramandi

Lo spagnolo ha infatti disputato le prime tre gare stagionali sul LIV Golf per poi presentare ricorso contro DP World Tour che non lo voleva più in campo in quanto “ribelle”. Il ricorso, firmato con i colleghi Ian Poulter e Justin Harding, è arrivato alla vigilia dello Scottish Open a luglio. La loro domanda ha ottenuto l’ok da Sport Resolution Uk, ente no profit chiamato a interpretare il diritto sportivo. In attesa che il fascicolo arrivi davanti a un magistrato  della Corona nel febbraio 2023, Adrian Otaegui è libero di giocare, vincere e sognare un posto in Ryder Cup a Roma 2023.

Ad Adrian Otaguei 510mila euro, a Koepka 4 milioni


La scelta di fare ricorso non è stata assolutamente dettata da ragioni economiche. I numeri sono del resto impietosi. A Valderrama c’erano in palio tre milioni di euro e al vincitore ne sono andati 510mila. Nelle stesse ore a Jeddah, sul LIV Golf il montepremi era di 20 milioni di dollari, al vincitore Koepka – decisivo il playoff su Uihlein –  ne sono andati quattro (in euro 4,1 milioni). Sulla Superlega araba (solo 54 buche, soli 48 giocatori) per trovare la stessa cifra vinta da Otaguei bisogna scendere fino al decimo posto con Ancer e Lahiri che si sono portati a casa 550mila dollari. Per rendere ancora più chiara l’idea di quanti petrodollari abbia il circuito guidato da Greg Norman basti pensare che Martin Kaymer e Kevin Na si sono ritirati a Jeddah ma hanno “vinto” lo stesso 121mila dollari a testa.

Adrian Otaegui
Adrian Otaegui nel terzo giorno della prima gara del LIV Golf a The Centurion Club in St Albans, Londra (Foto di Adrian DENNIS / AFP).

Adrian Otaegui festeggia intanto il suo quarto titolo dopo due anni a bocca asciutta. Il suo 2020 è stato abbastanza altalenante: dopo il buon avvio in Europa (tre top 5 fino ad aprile) il passaggio sul LIV Golf non ha pagato in termini di risultati (sesto posto a Londra, 21esimo a Portland e 45esimo a Boston) ma solo sul conto corrente (oltre un milione di euro incassati).

Tutto da valutare cosa accadrà il giorno in cui arriverà la sentenza del tribunale. In caso di sconfitta giudiziaria Otaegui, Poulter e Harding verranno accolti a braccia aperte dagli arabi? Stesso interrogativo in caso di accoglimento del ricorso: Otaegui e i suoi fratelli potranno scegliere di volta in volta su quale circuito giocare? Oppure i contratti LIV Golf prevedono un’esclusiva?

Il record di Valderrama e il tweet di Westwood


A Valderrama non c’è stata di fatto gara. Il basco ha trionfato con 265 colpi (-19) nell’Estrella Damm N.A. Andalucía Masters, lasciando a ben sei colpi lo svedese Lagergren e a nove l’australiano Woo Lee. Paratore si è classificato 32esimo (+2) e Laporta 55esimo (+6).

Con quello score ha stabilito sulle 72 buche il nuovo record del torneo e lo score più basso realizzato sul percorso. E anche i numeri sono diventati terreno di scontro. Infatti Lee Westwood, uno dei ribelli, su Twitter si è detto sorpreso di come il record non sia stato adeguatamente celebrato dal DP World Tour.

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