Massimo Florioli vince il Senior PGAI Championship: “Vorrei provare il Senior Tour”

Massimo Florioli, la moglie Manuela, Costantino Rocca
Massimo Florioli, la moglie Manuela e Costantino Rocca

Numero uno di una famiglia di numeri uno nel golf. Stiamo parlando di Massimo Florioli, 50enne da soli otto mesi e già campione di PGA Italiana nella categoria. È stato lui a trovare la chiave giusta per affrontare il percorso dei Colli Berici e portarsi a casa il Senior PGAI Championship 2022.

Nel suo score vicentino 135 colpi, 4 sotto il par (69-66). Massimo Florioli ha messo talento, la palla sempre in gioco dal tee e buoni punti di riferimento annotati nel giro di prova (“Qui non occorre solo precisione – dice – ma anche sapere esattamente dove tirare”). Il tutto in aggiunta a ferri in crescendo e un capolavoro alla buca 8, par 5 (“la svolta” ammette). Qui il terzo colpo da cento metri ha battuto oltre l’asta, è tornato indietro per centrare la buca per un eagle e due colpi guadagnati. Il bogey alla dieci non ha influito sulla sua marcia.

“Questa vittoria è un bell’incentivo a tornare a giocare ma è complicato insegnare e allenarsi” dice il maestro dell’Albenza (Bergamo) che ora pensa al Senior Tour. “Le qualifiche saranno a gennaio, potrei provare per vedere com’è l’ambiente. Qualche bella gara si può andare a fare, fisico permettendo”.

Massimo Florioli, il golf di famiglia

Con Massimo Florioli, a Colli Berici, vince la moglie Manuela (che lo ha portato a Bergamo, la sua città, 25 anni fa): sono i migliori nella gara in team (un pro e un amateur) nella classifica netta. E poi c’è il figlio Marco, 17 anni e già campione del mondo a squadre, titolo conquistato in Francia solo un mese fa (in team con Filippo Celli e Pietro Bovari).

Ma di mondiali papà ne sa qualcosa, perché nel 1990 finì settimo nell’individuale parimerito con l’americano Phil Mickelson, che ha fatto la storia del golf negli ultimi decenni.

Il leaderboard


Quattro colpi più indietro, secondo da solo con 139 (71-68), è il pro fiorentino Alessandro Pissilli. Qualche putt sbagliato, ma un buon gioco lungo su un tracciato che, come dice, “va preso per il verso giusto. A capirlo meglio mi hanno aiutato i consigli di due soci nel giro di prova». Una vita all’Ugolino di Firenze dove ha iniziato a giocare con Franco Rosi, caddie prima, giocatore nazionale e maestro poi. Dal 1981.

Percorso parallelo quello di Luigi Tunnera (terzo con 145 colpi, 74-71), che da trent’anni insegna al Cus Parma dove ha iniziato a giocare. Poco allenamento “tra lavoro, casa e figlia” ma il putt è stato la chiave del suo score.

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