
Il golf li fa e poi li accoppia. Verrebbe quasi da definire così l’abbinamento tra un’icona del nostro sport e un influencer prestato al gioco del pallone. Gli inglesi del R&A hanno infatti ingaggiato Gareth Bale come global ambassador. La più grande autorità golfistica mondiale (solo Stati Uniti e Messico esulano dalla sua giurisdizione) ha scelto un calciatore conosciuto a livello mondiale per diffondere il “verbo” del golf.
di Giacomo Perego
Il gallese del Real Madrid solo su Twitter ha 18 milioni di follower, 33 su Facebook e 46 su Instagram. Un universo. Un mondo a parte e d’ora in poi funzionale alla causa del golf. Bale ci mette la faccia e i suoi social la diffondono in tutto il pianeta. Il fine è scontato: portare sempre più persone ad approcciarsi al golf.
Bale si aggiunge a Niall Horan, leader del gruppo musicale degli One Direction e manager di golf (tra i suoi assistiti anche Guido Migliozzi). L’artista si gode i suoi 41 milioni di follower su Twitter e 29 su Instagram. Ironia della sorte: nel giro di pochi giorni R&A ha accompagnato alla porta un socio scomodo e ingombrante come il principe Andrea e ingaggiato un personaggio popolare come il capitano della Nazionale gallese di calcio. Anche questo è marketing…
“Vogliamo raggiungere un nuovo pubblico, un pubblico non ancora consapevole dei grandi vantaggi che il golf offre, anche a livello di benessere psicofisico – dice Phil Anderton, chief development officer di R&A -. Crediamo che modelli come Bale possano aiutare ad avvicinare sempre più donne e giovani. Lui può migliorare anche immagine e reputazione del golf”.
Chi sarà il Gareth Bale italiano?
Davanti a questo binomio vincente come quello Bale-R&A la domanda sorge spontanea: e in Italia? Chi potrebbe essere il Gareth Bale di casa nostra ? Su chi investire un assegno a tanti zeri per far conoscere a tutti il golf?
Andiamo per ordine e gradi. Il miglior ambasciatore potrebbe essere uno dei nostri golfisti di punta. Francesco Molinari in primis. Poi il fratello Dodo, Migliozzi, Laporta, Paratore potrebbero metterci la faccia in campagne social. Con loro anche i vari Pavan, Gagli e Manassero. Un volto di peso e rassicurante potrebbe essere Costantino Rocca. Tutti hanno un limite comune: sono nati e cresciuti nel golf e hanno un seguito già radicato di amateur e/o appassionati. Quello che serve invece è far avvicinare al green chi non ha mai messo piede in un circolo. Dal canto loro Bale e Niall Horan esplorano praterie di follower lontane anni luce – per ora – dal campo pratica. Quindi migliaia di potenziali neofiti.

Nell’ambito sportivo un sogno sarebbe avere un golf influencer come Valentino Rossi (quasi 30 milioni di follower su tre piattaforme social), numero uno assoluto nei motori. Il suo fascino e il suo appeal mediatico non sono stati minimamente scalfiti dal ritiro. A livello di comunicazione sarebbe un colpaccio abbinare il golf a campioni dal futuro assicurato come Jacobs, Berrettini, Sinner, Tamberi o Goggia. Tutti big che farebbero quantomeno scoprire l’esistenza del golf a milioni di giovani ancorati a vecchi luoghi comuni
Un influencer di professione
