“Da noi si gioca a golf solo in gara. Tempi lunghi? Proviamo le 12 buche”

Nuovo intervento sul presente e sul futuro del golf: Dario Boeris, presidente del circolo di Pinerolo & Pragelato, parte da questa email per dire la sua. A qualcuno sembrerà banale ma vi sono scritte alcune verità: il gioco lento non è colpa del golf ma dei golfisti (perché le gare giovanili durano molto meno?), manca una cultura sportiva in Italia, ok alle gare a 12 buche e, soprattutto, chi gioca a golf vuole gareggiare. Aspetto il vostro parere.

Il 90% dei giocatori di golf vuole la gara

di Dario Boeris

In primis grazie e complimenti all’autore dell’articolo (Edoardo Valli) per gli interessanti spunti di riflessione e argomentazioni che propone e che in gran parte condivido.

golf

Il tempo del golf, questo sconosciuto…

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La email: il golf non va svilito, meno gare e più divertimento, meno car e più natura

Partendo dalla email di Paul Fischnaller sulla conoscenza da parte dei circoli di chi si avvicina al golf, Edoardo Valli ha scritto una serie di osservazioni. Un grazie al lettore e a chi vorrà dire la sua sul nostro blog. La lettera è dettagliata e contiene tanti spunti di riflessione.

Il golf va valorizzato e non svilito

di Edoardo Valli

Si sentono sempre più frequentemente notizie sul golf in crisi con un calo dei tesserati. Soprattutto in crisi sembrano i circoli in virtù di una riduzione degli iscritti. Alcuni circoli hanno chiuso o hanno bilanci in notevole difficoltà.

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La email: il circolo conosce davvero le esigenze di un nuovo giocatore di golf?

Grazie all’attento lettore Paul Fischnaller torniamo sulla situazione del golf di casa nostra. Stavolta di parla del giocatore di golf e di cosa si muove attorno a lui. Con questo suo intervento, Fischnaller vuole pungolare gli addetti ai lavori, ossia chi gestisce i circoli. Il dibattito è ovviamente aperto.

Il gran numero di abbandoni e quella domanda…

di Paul Fischnaller

“I nuovi dati dell’andamento nel golf circolano già sui media. Sono numeri che non promettono niente di buono per il futuro. Tra chi li commenta c’è chi critica la Federazione e chi cerca delle scuse e nient’altro. Dei veri problemi e delle relative soluzioni nessuno ne vuole sapere. Scaricare le colpe in tutte le direzioni è troppo facile. Mi sono chiesto ultimamente quali sono i veri motivi e ho trovato una risposta tra le tante domande che mi sono fatto.

Giocatore di golf cercansi.

Giocatore di golf cercansi.

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Nuovi tesserati a Federgolf, quanti restano?

Dopo aver pubblicato i dati dei tesseramenti dei circoli, Dario Boeris ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un’analisi sui nuovi tesserati a Federgolf. In particolare si cerca di capire quanti rimangono “attaccati” all’attività agonistica.

Nuovi tesserati a Federgolf, quanti restano?

di Dario Boeris

Nuovi tesserati a Federgolf

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La lettera: in quale direzione portiamo il golf italiano?

E-mail dopo e-mail si fa sempre più interessante il dibattito sul golf italiano tra presente e futuro. Ecco il parere di un altro appassionato lettore.

Il golf italiano e il dubbio: quale strada prendere?

Il golf italiano e il dubbio: quale strada prendere?

Dove sta andando il golf italiano?

di Paul Fischnaller

“Ho notato negli ultimi mesi, anzi addirittura negli ultimi due anni, che tutte le riviste del golf e Federgolf parlano solo di professionisti. Italian Open, gare di vari circuiti PGA e Ryder Cup. Tutti hanno dimenticato che senza nuovi appassionati, neofiti e giocatori comuni non andiamo da nessuna parte.
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Chimenti, l’Open, i golfisti da tastiera e il dubbio: tu cosa fai per il golf?

di Sauro Legramandi @Sauro71
Non conosco Chimenti, non vivo di golf e non ho aspirazioni in tal senso. Premesso questo, devo dire che tutto ha un limite e tale soglia è stata abbondantemente superata per l’Open d’Italia. Sin da giovedì pomeriggio la pentola a pressione dei social network borbottava contro l’Open e chi lo organizza. Il brusio contro l’uomo forte del golf italiano è diventato sentenza di Cassazione domenica, a trofeo alzato da Wiesberger e a parcheggi P3 e P4 svuotati.

Chimenti

Andrea Pavan e il suo pubblico (foto Ornella Parigi).

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Turismo e golf separati in casa in Italia, dal Piemonte parte la riscossa

di Sauro Legramandi @Sauro71

L’azienda-golf Italia gioca una Mulligan. L’onore sul tee di partenza di un’ipotetica gara a Cavaglià (Biella) spetta al Piemonte padrone di casa, con i compagni di team Liguria e Val d’Aosta pronti a fare lo stesso. La Mulligan ha un logo ben visibile: sulla pallina c’è scritto Turismo. Per riconoscerla qualcuno, a mano, ci ha aggiunto la parola Golf. Turismo e golf sono due facce della stessa Mulligan in tutto il mondo ma non ancora in Italia.

CAVAGLIA' - Da sinistra Montali, Bonatti, Treves, Francia. turismo e golf

CAVAGLIA’ – Da sinistra Montali, Bonatti, Treves De Bonfili, Francia.

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L’opinione: il futuro del golf? Fuori dal campo da golf

Molti di noi vedono nella creazione di campi da golf pubblici la via principale per dare un futuro al golf. Secondo l’amico Alessandro Dinon servono invece spazi che uniscano il campo pratica e l’intrattenimento, spazi aperti di sera dove divertirsi e sparare palline. Leggi fino in fondo e lascia il tuo commento (s.l.)

di Alessandro Dinon

“Spesso mi soffermo ad analizzare i dati sul movimento del golf al livello mondiale che mi portano a pensare al futuro del golf. Ultimamente mi sono concentrato nel “Rapporto sull’industria del golf del 2018” realizzato dalla National Golf Foundation. Quanto ho appreso dovrebbe far aprire gli occhi a molte persone che lavorano nell’industria del golf.

Il futuro del golf

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