Golf History è la rubrica di Golfando dedicata alla storia del golf.
Quello che giochiamo noi è uno sport in continua evoluzione. E’ il risultato di secoli di cambiamenti nelle regole, nei materiali e nel modo di approcciarsi. Ed è proprio di questo che Golf History vuole parlare.
L’autore, Carlo Busto, racconta di volta in volta passaggi storici, l’epopea di alcuni personaggi, le scelte dei clubmakers e tanti episodi che hanno fatto la storia del golf più o meno remoto.
Un occhio di riguardo al mondo del collezionismo che prende sempre più piede. I veri pezzi collezionabili hanno lo shaft in legno e sono stati prodotti prima del 1930: se ne possiedi uno o più di uno e ti interessa conoscerne il valore contattataci pure.
Golf History – L’indice
14. La sacca da golf di cent’anni fa
13. DeChambeau “battuto” da due amateur del Novecento
12. Calamity Jane, il putter più famoso di tutti i tempi
11. Francesco Pasquali primo vincitore dell’Open d’Italia di golf
10. Al Kingarrock Club si gioca come cent’anni fa
9. Walter Hagen e quella Rolls Royce…
8. Giocheresti mai con un Giant Niblick?
7. “Evita la pandemia e vai a giocare a golf”
6. The Great Triumvirate
5. Maria Stuarda, la regina che inventò il ‘caddie’
4. Bobby Jones, il golfista che vinse tutto senza…
3. Il driver di Tiger e Molinari inventato nel 1896?
2. Diciotto buche giocate con un ferro solo
1. Dall’Antica Roma alla Scozia passando per le Fiandre
La sacca da golf di cent’anni fa: dal baffie allo jigger
Il set di un golfista di cento anni fa non era composto, come oggi, da legni e ferri numerati in progressione L’invenzione dei set numerati è attribuita al famoso clubmaker scozzese George Nicoll di Leven che, nel 1926, commercializzò la serie Indicator. Questo set cambiò radicalmente il mercato.
DeChambeau più potente? Due amateur del Novecento erano “più lunghi”
Il golf non è solo potenza ma spedire la pallina il più lontano possibile a volte aiuta. Ne sa qualcosa Bryson DeChambeau, il professionista più lungo col driver nella stagione 2020. Il suo driver, secondo i dati PGA Tour, ha percorso una distanza media di 322,1 yards, pari a 294,5 metri.
Calamity Jane, il putter più famoso di tutti i tempi
Il primo contatto tra Bobby Jones e il putter poi chiamato Calamity Jane avvenne nel 1920. A farglielo provare fu Jimmy Maiden, il professionista di Nassau (Long Island).
Francesco Pasquali
primo vincitore dell’Open d’Italia
E’ la storia a tramandarci le gesta di questo professionista, nato nel 1894 a Bientina (Pisa) per poi trasferirsi con la famiglia da piccolo in Francia, a Hyeres. Lì inizia molto presto a lavorare come caddy. Nel tempo libero si esercita però a giocare, dimostrando già allora un innegabile talento.
Al Kingarrock Club si gioca come cent’anni fa
In Scozia, proprio nelle vicinanze di St. Andrews, esiste un campo da golf decisamente fuori dagli schemi. Il percorso del Kingarrock Club infatti è l’unico del Regno Unito (e forse al mondo) dove si gioca esclusivamente con attrezzature hickory. Banditi gli shaft in leghe al titanio e ogni tipo di attrezzatura contemporanea, i golfisti su questo percorso potranno cimentarsi solamente con…
Walter Hagen e una Rolls Royce
contro l’elite del golf
Un secolo fa i professionisti di golf non mettevano piede in clubhouse perché i soci del circoli non li ritenevano all’altezza. Le cose sono cambiate anche grazie a Walter Hagen e alla sua idea di usare una fuoriserie come spogliatoio
Giocheresti mai con un Giant Niblick?
Attorno al 1920 inizia a diffondersi un nuovo niblick, ossia quello che oggi chiameremmo wedge. Verrà identificato con il nome di Giant Niblick a causa delle dimensioni spropositate. L’ideatore del giant non è noto ma sembra che James Braid (cinque volte Open Champion).
“Evita la pandemia e vai a giocare a golf”
La storia a volte si ripete ma le reazioni cambiano da un’epoca all’altra.
Nel 1918 l’influenza ribattezzata “spagnola” anch’essa pandemica infettò nei soli Stati Uniti 28 milioni di persone. Circa 600.000 di loro morirono.
Fu una cosa enorme, possiamo ben capirlo anche noi oggi.
The Great Triumvirate
Sul Tour oggi assistiamo ad un sostanziale livellamento al vertice. I vincitori dei principali tornei sono quasi sempre tra i primi cinquanta del ranking. Eppure c’è stato un periodo in cui non era così e, seppur non mancassero altri buoni giocatori, erano di fatto in tre a essere quasi sempre davanti a tutti.
Con particolare riferimento all’Open Championship dal 1894 al 1914, in ben quindici edizioni su ventuno furono sempre tre giocatori ad imporsi…
Maria Stuarda, la regina che inventò il ‘caddie’
Maria Stuarda divenne regina di Scozia nel 1543 all’età di… nove mesi. Giovanissima, andò in sposa al re di Francia Francesco II e alla corte transalpina prese presto dimestichezza con lo sport del golf.
Bobby Jones vinse tutto senza mai diventare professionista
Robert Tyre Jones jr, detto Bobby, nasce ad Atlanta il 17 marzo del 1902. E’ un ragazzino gracile che accompagna spesso suo padre, buon golfista, in campo. Bobby partecipa al suo primo torneo all’età di 6 anni e lo vince.
Il driver di Tiger e Molinari inventato nel 1896?
Siamo tutti abituati a vedere splendide pubblicità di mazze da golf che sembrano studiate nei laboratori aerospaziali della NASA. Ma non sempre le idee alla base di queste ipertecnologiche mazze sono così originali.
Diciotto buche giocate con un ferro solo
Nel 1890 da circa trent’anni erano state inventate le sacche per portare con sé il set di bastoni. I caddy erano la regola ma a Robert Inglis Urquhart portare questo peso appariva poco pratico. Gli venne un’idea: realizzare un solo ferro con un meccanismo a cremagliera per regolarne il loft.
Dall’Antica Roma alla Scozia
Sappiamo tutti che le origini del golf sono ancora oggi oggetto di discussione tra gli esperti. E’ certo che il golf abbia avuto dei progenitori, a partire dalla paganica giocata con un bastone ricurvo e una palla di legno dai legionari romani. Più tardi, dalla metà del 1200 troviamo alcuni giochi chiamati a seconda delle località e del periodo cambuca, chole, crosse, kolven e kolf.
Chi è Carlo Busto
L’autore di “Golf History”, esperto di mazze da golf rare ed inusuali prodotte fino al 1930, è stato il primo italiano ammesso su presentazione nella “British Golf Collector’s Society” ed è in contatto regolarmente con collezionisti e storici in tutto il mondo.
Mosso da grande passione per l’epoca d’oro del golf Carlo Busto ha costituito la più importante collezione italiana di rare mazze “hickory”. Appassionato di golf a 360 gradi partecipa a gare di golf hickory ed ha vinto il primo Italian Hickory Open tenutosi nel 2019.
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