GUIDONIA MONTECELIO (ROMA) – Scottie Scheffler, americano dell’Alabama oppure Sam Burns from Louisiana. Uno tra questi due venerdì alle 7:35 entrerà nella storia del golf italiano. In qualità di team ospite toccherà a un americano l’onore e l’onere di tirare il primo colpo della prima Ryder Cup in Italia.

di Sauro Legramandi

L’appuntamento sarà in una buca che non ha nulla a che spartire con il golf che siamo abituati a conoscere. La numero 1 del Marco Simone in versione Ryder Cup (il percorso è stato interamente ridisegnano) è un anfiteatro romano, con un 4.800 caldissimi posti a sedere e qualche altra decina di milioni davanti a pc e monitor in tutto il globo. Ci sarà un tifo da stadio o da arena per vedere Scottie e Sam incrociare i primi europei messi in campo dal capitano Luke Donald, ossia lo spagnolo Rahm e l’inglese Hatton.

LA CERIMONIA – Che non si tratti di un’edizione qualsiasi di Ryder Cup lo si è capito anche nel giorno della cerimonia d’apertura. Commozione, citazioni storiche e Frecce Tricolori surriscaldano un giovedì che di caldo ne aveva già da vendere. A Roma c’è un clima da inizio giugno con il sole delle quattro del pomeriggio che piega ma non spezza le decine di migliaia di appassionati arrivati da ogni continente e con ogni look possibile. Tra un Sweet Caroline di Neil Diamond e un Europe is on fire di tutti si capisce che i supporter europei almeno oggi hanno una marcia in più. Stessa marcia sul palco di Melissa Satta, brava e professionale a tenere le redini di una cerimonia dove si passano in rassegna otto anni di lavoro e sudore.

Si comincia con fuoricampo un Costantino Rocca perfetto narratore al mondo della bellezza della Ryder. Si prosegue coll tempismo perfetto delle Frecce Tricolori che solcano il cielo appena dichiarata ufficialmente aperta la competizione. E’ la prima volta dopo Caselle. Toccante l’inno di Mameli cantato dalla cantante lirica Carly Paoli. Ai piedi del palco quattro ministri, un sindaco e il gotha del golf mondiale.

Seguono la voce commossa di Zac Johnson nel ricordare quanto sia emozionante la Ryder Cup e quanto di Italia ci sia nell’America di oggi. Quindi carrellata sui 12 giocatori Usa sul palco in stile Blues brothers. Stesso copione a bandiera invertita: Luke Donald ricorda la prima convocazione con Langer capitano nel 2004 e via con i ringraziamenti, in particolare ai caddies e “a chi ha lavorato per questa Ryder Cup”. Una standing ovation speciale e scontata per i “Molinari Brothers“, 13 anni fa fratelli (vincenti) in campo in coppia a Celtic Manor e oggi fratelli in campo in coppia come vice-capitani.

GLI ACCOPPIAMENTI – Da venerdì non ci saranno occhi che per il campo. In palio i primi otto punti dei quattordici e mezzo necessari per vincere una Ryder Cup. Donald punta subito sullo spagnolo Rahm (n.3 al mondo) e sull’inglese Hatton (numero 11). Contro di loro, come detto, Burns (21) e Scheffler che nel ranking mondiale guarda tutti dall’alto in basso. La coppia europea più scontata tra gli addetti ai lavori alla vigilia Aberg-Hovland alle 7.50 sfiderà i rookie Harman e Homa. Scintille previste in Lowry-Straka (una Ryder Cup in due) contro due fenomeni del calibro di Fowler e Morikawa (cinque presenze in tutto). Quasi in un crescendo rossiniano la mattina del venerdì si chiude con due simboli del golf continentale, vale a dire McIlroy e Fleetwood in campo con Cantlay e Schauffele.

La formula è foursome, vale a dire i giocatori si alternano nel tirare la stessa pallina.

AGGIORNAMENTO ORE 23 – Brutta caduta di stile di Ryder Cup Europe, in capo alla quale c’è tutta l’organizzazione della Ryder Cup di Roma 2023. Giovedì pomeriggio a Costantino Rocca non è stato concesso l’ingresso alla cerimonia di inaugurazione. Proprio mentre tutto il mondo sentiva la sua voce in sottofondo durante la diretta tv, qualcuno ha pensato bene di non farlo superare le transenne dove c’era il parterre di sportivi e istituzioni...

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