L’e-mail: apriamo il golf, ritornino le gare patrocinate a costi abbordabili

pallina golf
Foto di Soheb Zaidi su Unsplash

Prosegue il dibattito sullo stato del golf nel nostro Paese tra sogni e speranze. L’email di Nicola Moscello ha fatto centro e stimolato il confronto. Ecco l’intervento di un nostro lettore . (s.l.)

Buongiorno
sono pienamente d’accordo con Nicola sul tema della mancanza di notizie sul golf sui media italiani, siamo un Paese calciofobo e tutti gli altri sport sono purtroppo considerati minori.

Per quanto riguarda la difficoltà di trovare un campo da golf per giocare fuori-gara: vero che al weekend è difficilissimo, i campi organizzano gare per i soci e per gli esterni ed è fondamentale per il ritorno economico dei circoli. Purtroppo è sempre più difficile anche poter giocare fuori-gara durante la settimana, i circoli stanno ormai diventando dei garifici. Ci sono gare in continuazione, moltissimi circuiti che servono per vendere green fee e far quadrare i bilanci, a scapito della cura del campo. Riempire i golf con giocatori in gara ogni due giorni feriali più gare tutti i weekend aiuta sicuramente a fare cassa, ma purtroppo è un serpente che si morde la coda.

Nicola evidenzia un problema vero: tutti i principianti e i giocatori che non vogliono spendere cifre assurde per fare gara – soprattutto nei weekend – trovano molto poco spazio. Tempo fa esistevano almeno le cosiddette “gare patrocinate” ovvero gare con prezzi calmierati organizzate dalla federazione a livello locale. All’estero (ad esempio in Spagna) le federazioni organizzano gare regionali per tutti a prezzi abbordabili (anche nei fine settimana, e non solo per i senior). In Italia tutto è lasciato all’iniziativa privata. Per cui ecco i circuiti di gare continue, che offrono in alcuni casi anche la tessera federale come circoli “virtuali”. Non c’è nulla di male, ma sicuramente lo spazio lasciato a chi non rientra in questi gruppi, oppure non fa parte di un associazione tipo seniores, è limitato (tipo giocare al lunedì o martedì), per non dire inesistente.

Una volta c’erano le gare patrocinate

 Golf cart da  Ryder Cup
Golf car da Ryder Cup

Una soluzione potrebbe essere ritornare a gare patrocinate federali, quindi a prezzo abbordabile, al weekend, su nove buche. Questo aiuterebbe i principianti e magari anche chi vuole giocare a golf senza svenarsi. Di campi a nove buche (o mettere a disposizione nove buche su 18) non ce ne sono molti, ma qualcuno sì. Sarebbe troppo pensare di creare campi pubblici federali su nove buche ? Sarebbe un’idea troppo semplice ma qui da noi sembra impossibile. Tutto è in mano all’iniziativa privata.

Eppure negli Usa i campi muni ovvero pubblici sono qualcosa che funziona da decenni. Ho giocato a Bethpage Black che è un signor campo, difficilissimo, ma incredibilmente… è pubblico. Prenoti, paghi (tanto in quel caso), giochi. Senza gara. La gestione però è da vera azienda al top, così come la manutenzione. Ma anche in Inghilterra e Scozia hanno campi abbordabili e non fanno gare in continuazione per mantenersi nel budget di gestione. Per me ci vorrebbe una maggiore lungimiranza nella programmazione futura… si cerca il boom di giocatori per poi pensare in seguito a come gestirli e alle strutture su cui indirizzarli.

La Ryder Cup è una grandissima occasione. Si avvicineranno in tanti al golf ma poi come saranno gestiti tutti i nuovi? E i giocatori già attivi? Purtroppo quello che temo si prospetti è un aumento di quote nei circoli e un incremento dei green fee per trarre vantaggio dai neofiti creati dall’esposizione mediatica della Ryder Cup. Mantenerli a giocare a golf sarà più difficile, con l’organizzazione attuale che limita i giocatori a soci di circolo o partecipanti di circuiti-gare.



6 risposte a “L’e-mail: apriamo il golf, ritornino le gare patrocinate a costi abbordabili

  1. quello che più mi addolora è constatare come il Golf sia completamente ignorato sui media, anche a discapito di sport minori con ancora meno praticanti del golf. Forse il punto è proprio questo, ci sono pochissimi spettatori di golf che non sono praticanti, mentre molti altri sport hanno spettatori anche tra i non praticanti. Forse è questo il limite, bisognerebbe cercare di rendere più mediatico il golf. Certo, avere un campione che vada oltre il golf aiuterebbe molto, lo è stato Manny, ma purtroppo è scomparso dai radar mediatici. Che occasione persa…

  2. Ritengo che, nonostante sia un paese palesemente calciofilo, l’Italia offra una buona quantità e qualità di campi da golf. Però questo non basta ad attrarre sempre più praticanti, se non si favorisce il senso di appartenenza dei giocatori ai loro circoli, diventando poi i primi promotori del gioco. Siccome la quasi totalità dei campi da golf sono abbastanza fuori dai centri abitati, questo limita il loro utilizzo nei giorni feriali a coloro che hanno normali orari di lavoro e quindi resta il fine settimana per poter giocare, ma quasi sempre i circoli organizzano nel fine settimana le gare; allora perché non proviamo a far giocare insieme giocatori con handicap basso e giocatori di handicap medio alto? Quasi sempre noto che i team di gioco non favoriscono l’aggregazione fra giocatori di handicap abbastanza diverso, anzi, c’è la chiara tendenza a ghettizzare i giocatori ad handicap medio alto, fino a farli sentire quasi come degli intrusi. Inoltre, per favorire la netta separazione fra le categorie, ci si mette pure il calcolo del l’handicap nelle gare a coppie dove, per esempio, in una 4PLM un handicap 3 gioca il suo, un 17 concede 3 colpi è un 36 ne concede ben 5. Secondo me c’è margine di crescita, basta favorire l’aggregazione fra chi già gioca, e questo sarà la migliore pubblicità per far aumentare il numero dei praticanti. Cordiali Saluti.

    • Paolo sono un ex caddie, giocatore autodidatta hcp 24 ( ma ne dimostro meno ,di hcp) e ho 61 anni. Quando ho cominciato senza l hcp non potevi entrare in campo. Esame delle regole e partivi con 36. Ma dovevano essere 36 veri , e già avevo i coccoloni e la tremarella per l ansia di tirare insieme a giocatori veri. Portare a 54 l hcp è stato il più grande errore fatto dalla federazione dettato solo da un ritorno economico. Invece di portare giocatori con la passione per il gioco del golf con la voglia di migliorare abbiamo acquisito passeggiatori di trekking montano che al posto di raccogliere funghi si divertono con una mazza a tirare una palla senza nessun altro scopo che sia quello di camminare in mezzo al verde. Questo gioco è conosciuto anche per delle regole di comportamento in campo che nessuno ormai rispetta più. E credimi non sono quell con hcp dal 36 in giù.

  3. Sono un gestore di un campo pratica. Mii prodigo per attirare nuovi principianti da avviare al gioco e indirizzarli poi a Circoli limitrofi dove giocare. In molti casi riesco a trattenere questi praticanti ANCHE NEGLI ANNI SUCCESSIVI, con agevolazioni sulle lezioni, costo delle palline di pratica rcc. così che mediamente 70/90 di questi si tesserano per questo Club, pagando una modesta quota associativa oltre alla tessera Federale. Questo permette al Circolo di sopravvivere e offrire ai neofiti la possibilità di avvicinarsi al golf con maggior facilità e bassi costi. Ma, orrore orrore! Una parte dei Golf Club limitrofi in possesso di percorso a 9 o 18 buche ci osteggia palesemente. Per ora mi fermi qui poi se volete entrerò più specificatamente nei dettagli.

  4. Questo articolo capita a proposito dato che recentemente ho giocato una gara in un bel circolo (per carità) con un ottimo tracciato, però il campo era così pesante che non era consentito usare il cart e siamo in bassa stagione e tuttavia il prezzo per fare gara nel weekend sfiorava le 3 cifre tra greenfee e tassa gara. Capisco che gli aumenti ci sono per tutti ed i costi salgono ma si possono trovare soluzioni creative. Ad es. pacchetti di greenfees scontati da poter utilizzare SEMPRE. Oppure estendere i giorni di gara delle gare in modo che i soci possano giocare infrasettimanalmente lasciando più posti liberi per i golfisti di altri circoli che così possono girare. Ricordiamo che una giornata di golf non è solo la gara, ma anche usufruire delle strutture, bar e ristorante e di altri servizi che uno vorrebbe poter provare per raccomandare il posto ad altri, ma che non succede se si spende troppo in campo e ci si accontenta di panino con birra. Più volte un golfista gira e più girano i money, ma i circoli non lo capiscono

  5. Parlando con molti golfisti sia esperti che principianti sento piu spesso dire che lasceranno questo sport perche ormai se vuoi giocare devi per forza fare delle gare e molti(io compreso) non sono piu ne interessati ne invogliati a farne visto costi,ritmi ed inutile competitività,per cui tutto questo si tradurrà in meno entrate economiche sia dalle quote che dall’indotto(shop,bar,ristorante,iscrizioni gare e meno tessere federali).Il golf in Italia rimarrà chiaramente uno sport o un hobby di elite.

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