L’email: il mio golf dalla fabbrica a Netflix e alla Ryder Cup

Foto di Kampus Production

Ricevo e pubblico molto volentieri questa lettera di Nicola Mascello, operaio metalmeccanico e 54 di handicap. Racconta di come i suoi colleghi lo guardino straniti quando parla di golf, del perché non ha mai fatto una gara in sei anni e di quanto adori il nostro sport. E perché, proprio per questo, si arrabbia… (s.l)

Ciao Sauro,

sono Nicola Mascello, uno dei tanti golfisti italiani (sebbene sempre pochi così a ridosso dalla nostra Ryder Cup). Ti scrivo per darti la mia impressione su quello che vedo in giro nei vari canali di comunicazione, che sia il web, la tv (libera tengo a precisare, quindi non Sky o Discovery), i social o altro.

Proporre il golf è come proporre di vendere un rene

Credo di far parte di quella che si definirebbe “la pancia” della popolazione. Sono un operaio metalmeccanico: lavorando in fabbrica chiaramente vince il calcio, su tutto. Ho provato e anche più di una volta con colleghi più o meno miei coetanei (ho 36 anni) a convincerli a venire a provare. Volevo far cambiare loro idea, cambiare la percezione che il golf NON è uno sport riservato ad anziani fuori forma o ricchi manager. Col golf ci si diverte, ad ogni età e stato sociale.

Le risposte sempre le solite: quel no detto come se proponessi loro di vendere un rene in cambio di aria fritta o qualsiasi altro. Quel guardarti come se fossi un alieno, quel dire tra le risatine “eh ma quello è uno sport per signori coi soldi…”. Fieri sostenitori di cose false, sebbene siano a conoscenza che un loro collega gioca e si diverte. Un giorno un mio collega (un mio caro amico anche) mi disse che andava a provare il padel: io rimasi molto amareggiato.


Amo il golf come la mia vita: gioco dal 2017/18 sebbene non sia mai sceso dal 54. Qualcuno mi direbbe che non sono portato ma per me il golf non è fare score, non è fare 250 garette l’anno. Ammetto di non averne fatto manco una di gara, ma – vedi – io mi diverto così. Anche se mi esce un colpo discreto ogni 15 per me è una soddisfazione andare sul tee e provarci, è una sorta di rivelazione! Lo amo tanto, così tanto che per me è come una persona cara: e per le persone care vorresti il meglio.

Per me il golf non è fare score

Continuo a chiedermi se sia bastato portare la Ryder Cup in Italia per fare ciò che si è fatto con lo sci prima, col tennis poi. Ben vengano i vari Golf in Piazza, ma chi va a provare il golf? Sono coloro che conoscono un golfista? Siamo sicuri che basta per farlo conoscere?


Personalmente, nel mio primo circolo (il Reggio Emilia Golf, un piccolo percorso nove buche sulla Via Emilia tra Reggio e Modena) ci sono andato da solo. Dopo averlo conosciuto giocando ad un game sul telefono, volevo provare il golf dal vivo. E se fosse questo il vero segreto? Portare persone dal nulla, per accrescere loro curiosità e voglia? 

Ma come si potrebbe fare? Tante domande, le cui risposte…beh basta accendere la tv, quella fruibile da tutti per averle. Su Raisport danno la quarta giornata dell’Open d’Italia dall’una di notte in poi: non serve aggiungere altro. I nostri ragazzi sui Tour vincono, guarda Migliozzi vincitore dell’Open de France: Quel giorno NON una notizia nei vari tg nazionali (neanche sportivi). Come se ci fosse del disinteresse generale a parlarne (già questo grave di per sè, diventa pur peggio considerando la Ryder Cup imminente).

La beffa di Netflix

Tra poco uscirà la prima serie tv sul golf “full swing” su Netflix: loro ci sanno fare e con la moltitudine di giovani che seguono/sono abbonati a quella piattaforma sarebbe stata acqua fresca nel deserto per far conoscere/svecchiare/far cambiare opinione a molte possibili giovani leve del nostro sport. E invece? L’han pubblicata ovunque su Instagram: Netflix US, Netflix ES, Netflix UK….e Netflix Italia? Nulla.  Ma han visto bene di pubblicare la serie uscita il  14 gennaio sul tennis (che invece, in America, niente di niente).


Fare un documentario totalmente gratis sul golf e proporlo magari in prima serata su SportMediaset O RaiSport? Magari parlando non solo della Ryder Cup e del privilegio di ospitarla qui in Italia, magari parlando del nostro Chicco nazionale o di Guido? 

La Ryder Cup, evento solo per i golfisti

Diciamo la verità: continuando così della Ryder Cup lo sapremo solo noi golfisti. Il che è davvero triste per noi che sogniamo di accendere la tv e sentire che oggi Francesco Molinari ha portato alla vittoria il Team Continental Europe in Hero Cup. Nulla togliendo alle notizie di calcio o all’ennesima impresa di Berrettini. Durante gli Internazionali di Roma si parla spesso e ovunque del tennis: e dell’Open d’Italia di golf? Fanno la conferenza stampa e poi tutto cade nel silenzio.


La comunicazione è importante, diciamolo. Puoi organizzare quanti golf in piazza vuoi ma ci saranno sempre le solite persone se non se ne parla in tv, tv fruibile da tutti.

Non si fa abbastanza. Secondo me l’obiettivo di Federgolf non è far diventare il golf sport di e per tutti, ma attrarre e far conoscere l’Italia come meta golfistica al mondo. Il che è un gran bell’obiettivo ma… che sport popolare vuoi che sia, se non viene praticato davvero da tutti, e non ci sia quel piccolo remore a parlarne liberamente, alla fine dei tg?

Un appassionato golfista, seppur amareggiato… cordiali saluti, 

Nicola Mascello

PS – Tengo a precisare che rispetto tutti in Federgolf, il dottor Chimenti per primo. Ma dobbiamo darci davvero ‘na svegliata se vogliamo i circoli pieni di gente entusiasta che gioca a golf andandone orgogliosa.


13 risposte a “L’email: il mio golf dalla fabbrica a Netflix e alla Ryder Cup

  1. Buon giorno sono Salvatore, golfista anchio:concordo con Marcello su tutto ed o avuto anchio lo stesso riscontro dai miei colleghi. La federazione dovrebbe chiedere ai media più collaborazione per far conoscere il golf.

    • Quel “non mi piace!” come risposta, manco l’avessero già provato. In realtá dietro quel “non mi piace” ci sono un milione di luoghi comuni da smontare pezzo per pezzo, a partire dalla comunicazione. Seguire il tennis, lo sci e il modo in cui da sport “per fighetti” son diventati per tutti.

  2. Ciao a tutti i golfisti, ho quasi 88 primavere
    e gioco(dico gioco) a GOLF DA 20 anni.
    Avrei voluto iniziare molto prima ma allora
    Ti mettevano in lista di attesa, 2 soci a proporti ecc…..
    Ora piangiamo che siamo in pochi…
    Convincere che il GOLF è un gioco meraviglioso è impresa ardua.
    Un mio carissimo maestro (CATTURANI Giovanni del Rendena golf club) mi conferma che il golf è lo sport più tecnico e difficile ,dopo c’è il salto con l’asta…..
    Vi basta !!!!
    Auguri a tutti e BUON GIOCO
    ARDEN

  3. Caro Nic, concordo in pieno con tutto. Amo il golf anche se lo frequento da meno di 2 anni, ma per me è lo sport che fa per tutti.
    Molte volte da Neofita ( 28 hcp) mi sono chiesto come mai non ci fosse sul sito della Federgolf informazioni su eventi a cui tutti potessero partecipare ( Pro-Am con campioni e professionisti etc) lasciate a soli pochi fortunati “amici di amici”. Inoltre rimane indubbia la mancanza di informazione e di eventi sul golf sui canali televisivi liberi in orari per tutti e la mancata promozione oltre che l’incapacità di fare rete in Italia. Abbiamo campi e strutture incredibilmente belli in posti stupendi ma manca come in altri paesi l’effetto rete e informazioni. Immaginiamo che su molti siti dei club ci sono informazioni vecchie di anni, a volte nemmeno in ENG, e persino le gare e gli eventi sono pubblicizzati di settimana in settimana, persino su GESGOLF, per chi lo usa.
    Per essere lo sport APERTO A TUTTI e PER TUTTI bisogna renderlo accessibile a tutti e incuriosire i molti. Sembra che NON si voglia mostrare nulla al fine di non attrarre i troppi come se non si fosse pronti. Cosa che non credo vista la necessità di molti campi di attrarre nuova linfa. Inoltre credo che sia necessario un momento di confronto assembleare libero con FederGolf senza che ci sia il solito “ cerchio chiuso “.

    “Il golf è lo sport più democratico che esiste MA solo se il giocatore è ONESTO con se stesso ed il campo” Mike Taurasi

  4. Anche io sono hcp 54 e fare gare non mi attira granchè. Secondo me la questione può anche essere vista da un altro punto di vista:
    1) La gente lavora dal lunedì al venerdì (tranne i già citati pensionati e i ricchi manager) e ha tempo per giocare il sabato o la domenica
    2) Il 99% dei club ospita gare tutti i santi sabati e domenica
    3) Per fare gare devi avere un certo livello (36 hcp in giù) difficile trovare gare per i 54-37, e poi c’è anche chi le gare non le vuole fare

    la domanda è: dove va a giocare una persona normale, senza pretese, per farsi un giretto di 9 buche rilassarsi e divertirsi se tutti o quasi i club sono chiusi-per-gara al sabato e la domenica?

    Capite che con questo metodo ‘la massa’ della gente non si attira.
    Prenotare un campo da calcio, da tennis etc. è semplice e un’oretta o 2 nei w.e. si trova con facilità e senza impegno.
    Col golf faccio fatica a trovare un campo libero nel w.e. senza fare centinaia di chilometri.

    • Posso dirti che nei due circoli in cui sono stato iscritto (Reggio Emilia Golf prima, Santo Stefano Golf Club da inizio 2023) non mi hanno mai fatto problemi per giocare al sabato e alla domenica (giorno di gare), certo: l’importante è aspettare che le ultime partenze siano state fatte, ma dalle 14 in poi no problem, per me come chiunque vorrebbe fare un giro libero.

  5. La vittoria di Francesco Molinari al British Open equivale ad un mondiale vinto per l’Italia nel calcio. Ma oltre a noi golfisti nessuno sa di quest’evento. Secondo me prima della Ryder già allora era passato il treno per provare a pompare il golf in Italia. Purtroppo questo sport nel nostro paese è ancora legato ai vecchi luoghi comuni e ai vecchi, sport per ricchi e per vecchi. E vi dico la verità, per certi versi è vero. Il prezzo per quanto sia sceso è ancora alto nella maggior parte dei circoli italiani. Ogni qualvolta esco per provare un nuovo percorso mi ritrovo invischiato in discussioni nel mezzo della partita con qualche signore (sempre molto più grandi di me) che ha sempre qualcosa da ridire. Come se il golf fosse solo cosa loro. Amo questo sport ma non credo che in Italia prenderà esploderà mai completamente.

    • Ti rispondo con una frase del Direttore Massimo de Luca: noi golfisti siamo fortunati, perchè, proprio come chi ama la buona tavola può scegliere potendo un buon ristorante stellato e mangiare divinamente, come chi può permettersi una trattoria e mangiare a mio parere ancor meglio, così come noi: ce chi può permettersi una membership a Tolcinasco usufruendo di un capolavoro di architettura paesaggistica, e chi l’abbonamento ad un 9 buche altrettanto divertente standoci dentro coi costi.

  6. Il golf è una disciplina,completa,peccato che i giudizi degli altri sono fuori luogo..le gare sono affrontate con un agonismo puro.indipendente dal hcp..buon golf a tutti.

  7. Caro Nic, grazie per la citazione del paragone fra golf e ristoranti che, credo, dovrebbe tagliare la testa al toro sull’annosa storia del golf come sport per ricchi. Aggiungo: quanto costa oggi una sola settimana di sci? Ma nessuno si azzarda a dire che è uno sport per ricchi.
    Comunque apprezzo molto la tua filosofia “No gare”, a prescindere dall’handicap di ognuno di noi. La vera essenza del golf per noi Carrellanti dovrebbe essere proprio la sfida con gli amici, la birretta in palio, il bel colpo da cercare e, ogni tanto, da ottenere.

  8. Mi fa piacere leggere di persone nella mia stessa situazione e che la pensano come me vivendo il golf con questo spirito,anche io sono ancora hcp54 ,non ho fatto gare e non mi interessa farne.Io credo che comunque è evidente che in Italia non ci sia interesse a rendere questo sport “di tutti” ma lo si voglia tenere sempre piu di elite.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *