Open d’Italia di golf: promossi e bocciati

Resoconto ironico ma non troppo direttamente dall’Olgiata al termine dell’Open d’Italia di golf. 

Promossi all’Open d’Italia di golf

Bernd Wiesberger

Open d'Italia di golf

Bernd Wiesberger.

Re di Roma e ormai ex outsider. Il 34enne di Vienna ha tutti i titoli per sedere al tavolo del golf che conta. Tre gare sull’European Tour vinte in sei mesi (di cui due Rolex Series) e il primo posto nella Race to Dubai rappresentano una consacrazione.

Francesco Laporta

Open d'Italia di golf

Francesco Laporta

La sorpresa più bella dell’Olgiata. Speriamo che sia la prima di tante volte sull’European Tour (gli scongiuri per la carta sono ammessi). Ora l’attende la volata finale nel calvario del Challenge.

 

Matthew Fitzpatrick

Open d'Italia di golf

Matthew Fitzpatrick

Leader con caparbietà per quasi tre giorni su quattro, l’inglese non ha nulla da recriminare. Il 25enne è stato artefice del suo destino fino all’ultimo. Dopo il doppio bogey di domenica alla buca 9, Fitzpatrick  ha mancato l’aggancio a Bernd di un soffio alla 17 (eagle solo sfiorato). Nel 2019 non ha ancora vinto ma il suo commercialista non si strapperà i capelli.

 

Andrea Pavan

https://golfando.tgcom24.it/2019/10/14/open-ditalia-di-golf-promossi-e-bocciati/

Andrea Pavan.

Ha mantenuto le promesse della vigilia. L’uscita di Francesco Molinari ha convogliato su di lui le aspettative azzurre e, in particolare, del circolo romano. Pavan è in un netto crescendo.

Villaggio commerciale

Open d'Italia di golf

L’ingresso dell’Open.

Situato in una zona di forzato passaggio offriva un po’ di tutto, dalle patatine alle carte di credito. Particolarmente apprezzati lo stand di calzature artigianali per golfisti (il più mondano) e quello per le lenti a contatto. Nel secondo si contavano decine di golfisti pronti a giurare di aver perso diottrie su diottrie pur di farsi aiutare da una standista particolarmente carina.

Nel settore ospitalità degna dei salotti romani la terrazza sopra lo stand della Federgolf e della Rolex Lounge.

Volontari e security

I primi, almeno quelli che ho visto io, mai una volta sopra le righe (e certa gente al cellulare se lo sarebbe meritato). Da protocollo i secondi controllavano ogni borsa, ogni sacchetto e ogni tasca: prevenire è meglio che curare.


Bocciati all’Open d’Italia di golf

Francesco Molinari

Open d'Italia di golf

Francesco Molinari (foto Ornella Parigi)

Ha sedotto e abbandonato Roma. Di certo l’Open 2019 non se lo scorderà mai: dall’agognato triplete al missed cut dopo 11 anni di onorati weekend in campo.

Justin Rose

Open d'Italia di golf

Justin Rose.

Due giorni di flirt con l’Open d’Italia di golf, poi il profondo rosso di sabato, quindi il recupero sprint di domenica. Chi ci capisce qualcosa nel gioco del golf è bravo.

 

Major champion

Open d'Italia di golf

Shane Lowry

L’abito non fa il monaco. I più titolati erano dieci ma solo Justin Rose può guardare il leaderboard e dire “io c’ero” per un paio di giorni. Ha poi finito 15esimo, come MacDowell.

 

Tapio Pulkannen

Il professionista col trilby in testa. Leader per un giorno dell’Open d’Italia di golf (con condizioni meteo particolari) questo 23enne ha perso subito terreno ed è finito 40esimo.

 

Il parcheggio P3

Un girone dantesco. Per arrivarci era necessario circumnavigare in auto il comprensorio dell’Olgiata, oltrepassando 28 iceberg (ops, dossi artificiali). Una volta avvistata la mèta scattava il contro-esodo: stessa circumnavigazione ad ostacoli in senso contrario a sulla navetta.

PS – Il tema “quanti biglietti omaggio” lo affronterò in separata sede


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7 risposte a “Open d’Italia di golf: promossi e bocciati

  1. Mi piace. Io però boccio anche molte persone ( nn so se soci o solo spettatori) per la loro maleducazione ed arroganza, nn rispettavano la figura della sicurezza senza capire che lo facevano per il Bene comune. Ho assistito a diverse scene e me ne sono vergognata . Ho assistito a moltissimi tornei di alto livello e mai ho visto una cosa del genere per questo Ryder cup
    Nn mi vedrai

  2. Bella manifestazione, gioco avvincente sino all’ultima buca, pero’ perche’ nonostante tutta la pubblicita’ e coinvolgimento dei media piu’ qualificati “solo” 25.000 presenze? Quando nel 2017 a Milano si sono toccati i 75000 spettatori!

  3. un pacchetto di patatine 4 euro un panino 10 euro poi ci lamentimo se dicono che il golf in italia viene etichettato solo per pochi

  4. Caro Sauro,complimenti per la disamina.
    Ero presente come a tutti gli open d’italia degli ultimi 30 anni ad eccezzione di Is Molas
    Penso pertanto di poter esprimere pure io un parere,che cercherò di contenere nel numero di parole.
    Pensare che all’Olgiata andasse diversamente da come è andata sul numero di presenze,era auspicabile certo,ma difficilmente realizzabile.
    Purtroppo l’avvicinamento a Roma era probabilmente richiesto e le Regioni che avevano sborsato in precedenza quattrini,non erano più disposti a farlo.ulteriormente.
    Ergo cambiare aria e scendere al centro,dove magari si aveva una possibilità migliore di ottenere contributi.
    Poi la necessità di fare cassa e pertanto far pagare un ingresso che a mio giudizio è anche giustificato.Cosi come a teatro,, così come allo stadio ecc.
    Mi fa sorridere una cosa,cioè che si parli ancora di golf come gioco di elite,per poi scoprire che i golfisti ,non sono disposti a pagare un biglietto,a non dare una mano per una RYDER in Italia,,con un aumento di una tessera federale al costo di una pizza,che,non siano disposti inoltre, a portare un solo socio in piu nel proprio club,radddobbiando così i tesserati…
    Ma a giudicare quello si i golfisti non fanno eccezione…Sauro,lo fanno eccome come tutti.
    Poi si potrebbero fare meglio alcune cose,certo ,probabilmente si,ma se ognuno ne facesse una piccolissima..sarebbe un inizio..portare un amico non golfista a provare..uno,uno solo,sarebbe bello perché poi si potrebbe parlare…Poi
    Mauro Falco

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