Può una giacca monopetto verde dal costo di 250 dollari essere il sogno segreto di professionisti abituati a gareggiare per assegni da un milione di dollari e oltre? La risposta è sì. Sì, se quella è la green jacket che domenica verrà indossata dal trionfatore dell’Augusta Masters.
Per i non addetti ai lavori ricordiamo che dei quattro major stagionali, l’Augusta Masters è l’unico che si disputa sempre nello stesso percorso e nello stesso periodo dell’anno, ossia all’Augusta National Golf Course, in Georgia, nella prima settimana di aprile. Gli altri cambiano campo e data di anno in anno.
Il Masters è un evento capace di incollare un intero Paese davanti a tv e smartphone. Quello in programma da giovedì a domenica è il Masters numero 82. I concorrenti sono 87: tra loro tutti i primi venti del World Ranking. Il montepremi è di 11 milioni di dollari (più la green jacket).
Chi vincerà il Masters?
Premessa: il Masters non è una gara come le altre. La possiamo paragonare al Conclave dove chi entra Papa esce cardinale. A Magnolia Lane chi parte favorito non è detto che passi nemmeno il taglio. Due anni fa vinse l’inglese Danny Willett, bravo a mantenere i nervi saldi nella gara della vita. Non era favorito lui come non lo era l’anno scorso nemmeno lo spagnolo Sergio Garcia, una vita in gara senza vincere un major. Le cose cambiano e chissà se quest’anno il titolo resterà in Europa.
L’oracolo ha già sentenziato: per i bookmakers vincerà il numero 103 del mondo. Si tratta di un certo Tiger Woods, di nuovo invitato in Georgia dopo due anni di malanni. La sua ultima vittoria al Masters risale al 2005. Con 14 major vinti Tiger è secondo nella classifica di tutti i tempi per il numero di successi nello Slam. E, a 42 anni suonati, non ha voglia di interrompere la rincorsa a Jack Nicklaus, che ne ha conquistati 18 tra il 1962 e il 1986.
La vittoria di Tiger sarebbe straordinaria ma nessuno a bocce ferme è in grado di puntare grosse cifre su un giocatore. Sono almeno una decina quelli con le carte in regola per arrivare fino in fondo domenica pomeriggio. Ognuno di loro ha già affrontato la conferenza stampa di rito a Magnolia Lane. Parole non sempre di circostanza.
Sergio Garcia, vincere ancora il Masters per la storia
Lo spagnolo ha vissuto un anno indimenticabile sia in campo che fuori: il successo ad Augusta, la vittoria a Valderrama, il matrimonio con Angela Akins e la nascita della figlia Azalea qualche settimana fa. Appagato? Impossibile esserlo a questi livelli. A stimolarlo basta il pensiero che solo tre giocatori finora hanno vinto due volte di fila da quelle parti.
Di certo è realista: ”Voglio vivere questa gara al massimo. Difendere il torneo sarà un’impresa difficile e non importa se riuscirò o no nel back-to-back. Non tutti possono rendersi conto di quanto sia complicato vincere un Major e in questo caso il Masters. Ci sono almeno 10 giocatori in grado di lottare per il titolo. Giocare ad Augusta è il sogno di ogni golfista”.
Justin Thomas, vincere per diventare il n.1 al mondo
Lo statunitense sembra inarrestabile. Justin ha vinto lo scorso PGA Championship davanti al nostro Molinari e gara dopo gara ha scalato il World Ranking: tra lui e Dustin Johnson una manciata di centesimi. L’aggancio fallito al WGC Dell Match Play potrebbe materializzarsi questo fine settimana. “Diventare il nuovo numero uno – ha detto – è certamente uno dei miei grandi obiettivi. Centrare questa mission sarebbe sicuramente importante e grandioso. Ma il mio pensiero adesso non può essere solo questo. Voglio continuare a giocare e a lottare per vincere più tornei possibili. Il Masters è un torneo unico, spero di avere le mie chance per portarmi a casa il trofeo e la Green Jacket”.
Dustin Johnson, già giocare sarà un successo
DJ riparte dalle scale dell’appartamento affittato dodici mesi fa in Georgia. Allora arrivava con vento in poppa (tre successi consecutivi) ma una scivolata su quelle scale gli precluse la partecipazione all’edizione 2017. Per la gloria e non solo punta il Masters, dovendo difendere quel primo posto nel World Ranking che gli appartiene da 58 settimane.”Quella del 2017 è una storia chiusa. Questa – spiega – è una stagione completamente diversa e nuova. Adesso sono qui e non vedo l’ora di giocare”.
Per lui 18 titoli in undici anni di carriera.
Rory McIlroy, vincere per il Grande Slam
Dopo due anni senza successi per i postumi di un brutto infortunio, il nordirlandese ha vinto l’Arnold Palmer Invitational. E ora torna in Georgia a caccia dell’unico major mancante alla sua collezione. “Sono arrivato ad Augusta in ottima forma, dopo un inizio di stagione sicuramente positivo. E’ inutile dire che giocherò per vincere – ammette – ma non sarà facile. Farlo significherebbe entrare nella storia. Proprio qui dove hanno trionfato tutti i grandi del golf”.
Tiger Woods, vincere per il pokerissimo
E infine lui, il Golf per oltre vent’anni. Tiger Woods torna a disputare quel major che ha vinto per quattro volte e che chiuse al 17esimo posto nel 2015. Le confortanti uscite dopo il suo ennesimo ritorno (secondo nel Valspar Championship e quinto nell’Arnold Palmer, hanno indotto molti a inserirlo tra i favoriti. Una sua vittoria sarebbe una “bomba” mediatica per il golf.
“Spero di concludere il torneo in vetta, davanti a tutti. Per farlo dovrò sbagliare poco e niente – le parole della vigilia – Ad Augusta ho vinto già quattro volte giocando spesso bene ma non significa nulla. Non penso ci sia un favorito, ma tanti campioni pronti a vincere. Sarà uno dei Masters più entusiasmanti degli ultimi anni. Sono contento di poter partecipare nuovamente ad un torneo così magico. Darò il massimo”.
Outsider da Augusta Masters
I soliti noti potrebbero diventare ancora più noti. Si veda Bubba Watson, vincitore di due gare a febbraio. Oppure Phil Mickelson e Paul Casey. Oppure uno tra i vari Jon Rahm, Justin Rose, Hideki Matsuyama, Rickie Fowler, Henrik Stenson e Jason Day. E magari Francesco Molinari, unico italiano in gara. Del resto Willett non era mica favorito due anni fa…
Gli accoppiamenti
Tiger Woods giocherà con Tommy Fleetwood e Marc Leishman. Sergio Garcia inizierà con Justin Thomas e il campione amateur Doc Redman. Francesco Molinari scenderà sul green dell’Augusta National in compagnia di Pat Perez e Kiradech Aphibarnrat. Avvincente anche il sorteggio che accoppia Jason Day con Bubba Watson ed Henrik Stenson. Per Phil Mickelson, Rickie Fowler e Matt Kuchar sfida tutta americana. Gli ultimi a scendere in campo saranno invece Dustin Johnson, Justin Rose e Rafa Cabrera Bello.
Par 3 Contest, tra infortuni e il caddie dei miracoli
Come sempre la vigilia è stata vissuta in un modo unico al mondo. Saltato l’anno scorso per le condizioni meteo è andato in scena il tradizionale Par 3 Contest, la gara-spettacolo su nove buche. Vi partecipano i vincitori del passato e i pro attuali. L’atmosfera è conviviale: si ride con i compagni di team, si scherza col pubblico e si mette a segno un birdie ogni buca. I selfie non sono vietati, anzi fortemente consigliati dagli stessi pro. Al posto dei caddie professionisti ci sono fidanzate o mogli dei giocatori oppure intere famiglie. I bambini corrono sui green e spesso tirano al posto dei genitori.
Quest’anno lo spettacolo è stato garantito dal trio di “vecchie glorie” Tom Watson, Jack Nicklaus e Gary Player. A parte loro si sono viste “cose mai viste”: il professionista Tony Finau, correndo all’indietro dopo una hole-in-one, ha appoggiato male la caviglia sinistra e si teme se la sia slogata. In dubbio la partecipazione al suo primo Masters.
Da brividi la buca in uno messa a segno dal caddie di Jack Nicklaus, Gary, che ha giocato la buca 9 al posto del nonno. Nonno e ragazzino hanno finito in lacrime.
Per la cronaca la gara è stata vinta da Tom Watson (68 anni) che ha chiuso in 21 colpi complessivi (par 27).
Ascanio Pacelli e Tiger Woods insieme
All’Augusta National da qualche giorno si aggira anche un altro professionista, oltre a Chicco Molinari. Si tratta di Ascanio Pacelli, oggi club manager del Terre dei Consoli (a Monterosi, in provincia di Viterbo) e protagonista del Grande Fratello 2004. Ascanio segue l’Augusta Masters come inviato della rivista Golf e Turismo per la quale racconta gare e clima di Magnolia Lane. E nelle scorse ora ha rischiato grosso quando in clubhouse si è trovato a tu per tu con Tiger Woods. Ci pensate? Un’occasione imperdibile che il club manager, appunto, non si è lasciato scappare: smartphone in mano e scatto al volo con il più grande giocatore dell’ultimo quarto di secolo. “Ho rischiato la prigione – scherza – ma Tiger è Tiger…”
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