Dieci domande su Tiger Woods: il golf, l’arresto e un campione perso

A 48 ore dal fattaccio, mi permetto di scrivere alcune considerazioni su Tiger Woods. Ritengo Tiger Woods il più grande giocatore di golf nato dopo Severiano Ballesteros ma spero di sbagliare quando scrivo che non lo vedremo ancora alzare un trofeo sul circuito pro. Considero il suo arresto a Palm Beach un fatto personale che non influenzerà il prosieguo della sua attività agonistica. Quella se l’è giocata quando testa e fisico hanno preso due strade diverse: l’una dritta in clubhouse, l’altro si alterna tra fisioterapista di fiducia e sala operatoria.

Tiger Woods

Tiger Woods al momento dell’arresto

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Golf: Tiger Woods arrestato per guida in stato d’ebbrezza -“Mi scuso, colpa dei farmaci”

L’ex numero uno del golf mondiale, Tiger Woods, 41 anni, è stato arrestato in Florida per guida in stato di ebbrezza. E’ finito nel carcere della contea di Palm Beach alle 7.18 di lunedì mattina dopo essere stato intercettato a Jupiter. Dopo qualche ora il rilascio. E nella serata di lunedì è arrivata la sua versione dei fatti. “Colpa del mix di farmaci che prendo per curarmi dopo l’operazione” ha detto.

Tiger Woods nella foto segnaletica

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BMW PGA: vince Noren, Francesco Molinari secondo e vola al 16esimo posto nel ranking

Sempre più in alto: Francesco Molinari sfiora la vittoria nel cosiddetto quinto Major del circuito. Nel BMW PGA Championship Chicco ha inanellato un quarto giro spettacolare che gli ha fatto chiudere la gara con uno strepitoso -9. Purtroppo si è trovato davanti un Alex Noren in versione extraterrestre. Lo svedese a Wentworth è stato capace di girare domenica in 62 colpi (-10 di giornata). Il che significa un -11 finale. Benissimo Nino Bertasio (14esimo) e bene Manassero (30esimo).

Francesco Molinari Alex Noren

WENTWORTH – Alex Noren inonda di champagne il pubblico poco dopo la premiazione del BMW PGA Championship (foto Afp)

Al vincitore un assegno da 1.041.939 euro, a Molinari 694.623, a Bertasio 84.750, a Manassero 48.137. Ma non solo:  Francesco passa dal 31esimo al 16 posto nel World Ranking, due gradini sotto il suo miglior piazzamento in carriera nell’ordine di merito.

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Lorenzo Scalise e Bianca Maria Fabrizio: dal golf Usa a campioni nazionali Medal

Arrivano dagli Stati Uniti dove studiano nei college appositamente per vincere i Nazionali Medal: Lorenzo Scalise (tesserato per il Milano) e Bianca Maria Fabrizio (Villa Condulmer) si sono aggiudicati dopo una corsa di testa i campionati intitolati ai due grandissimi fratelli che tanto lustro hanno dato al golf italiano, Franco Bevione e Isa Goldschmid.

Lorenzo Scalise Bianca Maria Fabrizio

Bianca Maria Fabrizio

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Golf college: Roberta Liti e Arizona State University vincono il NCAA Championship

L’Arizona State University di Roberta Liti vince il titolo a squadre del NCAA Championship, la più importante competizione studentesca a stelle e strisce. L’italiana e il suo ateneo entrano nella storia del golf di college Usa: il titolo conquistato ieri è l’ottavo in bacheca per le Sun Devils. Nessuno ne ha vinti così tanti finora. Le Sun Devils non vincevano dal 2009. Per l’Italia è un motivo di orgoglio: l’anno scorso aveva trionfato nella gara individuale Virginia Elena Carta, iscritta alla Duke.

Roberta Liti

Roberta Liti e le compagne di team in una foto tratta da ncaa.com

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Tiger Woods: “Non lascio il golf. Ora sto bene, rivoglio una vita felice con i miei figli”

Tiger Woods non si ritira. Il quarto intervento chirurgico alla schiena in tre anni non scriverà le parole “the end” alla carriera del 41enne. A fugare i dubbi e le voci di corridoio ci pensa lui stesso con un post sul suo sito. Il vincitore di 14 Major dice di sentirsi “meglio ora di come si è sentito negli ultimi anni”. Non solo: scrive di voler “inequivocabilmente tornare a giocare a golf da professionista ma non sarà a breve“. L’avverbio è di certo il passaggio più importante dell’intera nota agonisticamente parlando.

Tiger Woods

NASSAU Un Tiger Woods sorridente nel giro di prova a novembre nell’Hero World Challenge at Albany (Bahamas) (foto Afp)

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Renato Paratore: “Devo pensare a un colpo per volta. La Ryder Cup? Servono campi pubblici

Scrivi Renato Paratore e pensi al golf di domani. Eppure il 20enne romano è al terzo anno sullo European Tour dove cresce di gara in gara. Prima o poi giocherà quella perfetta, quella che gli farà svoltare la vita agonistica. La volta buona avrebbe potuto essere lo scorso weekend in Sicilia ma così non è stato. Poco male, il tempo gioca a suo favore. Ma cosa sappiamo del Renato Paratore giocatore e del Renato Paratore lontano dal green? Quest’intervista realizzata da Federgolf ci aiuta a conoscerlo meglio. E, credetemi, ad apprezzarlo ancora di più.Renato Paratore

Sul campo appari come un giocatore tranquillo. E’ la realtà o riesci a mascherare l’attimo difficile?
“E’ la mia indole. Non perdo quasi mai la testa per un errore, mantengo la calma e cerco di salvaguardare la concentrazione. Però debbo confessarlo: domenica al Verdura dopo lo sbaglio alla buca 11 proprio non ce l’ho fatta a rimanere impassibile”.
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L’opinione: “In Italia manca la cultura del golf: i circoli sanno che esiste Facebook?”

Inutile nascondersi: nel nostro Paese non c’è cultura del golf. Per molti questo sport non è ancora decollato “per colpa della Federazione e degli altri in genere”. Mai una volta che il dito sia puntato su golfisti e/o circoli. Per decollare serve conoscere. E quindi comunicare. Manca una comunicazione che parta dal basso, dai circoli. Marco Bardella, consulente in marketing digitale e “social media marketing”, applica il suo sapere al mondo del golf. Armato ‘addirittura’ di calcolatrice, dimostra in questo post quanto sia ancora piccolo il mondo del golf italiano. A partire da come sfruttare il pacchetto da 99 euro. (s.l.)

“Lo sentiamo spesso dire, soprattutto adesso che la Ryder Cup è diventata realtà: ‘Dobbiamo rendere questo sport più popolare e farlo conoscere alla massa’.

Poi tra il dire e il fare…spesso il vuoto. “E’ la Federazione che deve investire”, dicono alcuni. Io dico invece che la comunicazione deve nascere dal basso, ovvero dai circoli. Loro dovrebbero essere i primi interessati ad avere un numero di giocatori più importante, invece di contendersi i pochi che ci sono.

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IMBUCATO Il selfie del golf 1 – 10

Non sarà come un diamante ma una foto di golf è per sempre: IMBUCATO Il selfie del golf è la rubrica che vuole cogliere l’attimo golfistico. Una foto in campo pratica, uno scatto dal tee di partenza o un’immagine del vostro team di amici. Oppure: la foto con Costantino Rocca, con Manassero o col vostro giocatore professionista. Tutto qua? No: aspettiamo scatti di cartelli strani, di palline incastrate nei tronchi degli alberi e/o dei vostri pomeriggi fantastici su un campo da golf. Promesso: pubblichiamo tutto senza se e senza ma.Imbucato Il Selfie del golf

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