di Sauro Legramandi – @Sauro71
Se il golf amateur fosse la tavolozza di un pittore, oggi avrebbe tre colori: il verde, il rosa e l’oro. Il primo è quello del golf, il secondo quello delle donne, il terzo rappresenta il periodo che il movimento femminile sta attraversando. Affidiamo ipoteticamente il compito di stendere i colori sulla tela ad Anna Roscio, coordinatrice delle squadre nazionali femminili dilettanti.
E’ lei che spiega cosa c’è dietro la vittoria delle Girls italiane all’European Girls Amateur Team Championship o di Maria Vittoria Corbi alla Biarritz Cup o di tante altre affermazioni azzurre in giro per il mondo in questo primo semestre del 2018. Laureata in legge, con un passato, un presente e un futuro nel golf, la torinese parla al nostro blog in modo schietto e sincero, in pieno spirit of the game.
Partiamo dagli ultimi risultati: cosa si prova a essere la miglior nazionale amateur di tutto il Continente?
“E’ bello, bellissimo. Con quel risultato in Svezia abbiamo confermato di essere le migliori in Europa. Le Under 18 sono arrivate sempre in finale negli ultimi cinque anni. Abbiamo tre ori, un ottimo risultato”.
Come si arriva così in alto?
“Senza dubbio con la programmazione. In questa s’inseriscono in ordine sparso uno staff di tecnici e preparatori capaci di trasmettere passione e insegnamenti alle atlete. Quindi un gruppo di ragazze che ha sempre voglia di imparare e di migliorarsi. E poi alle spalle abbiamo una Federgolf disponibile e pronta ad aiutarci. Ricordiamo che senza Federazione tutti noi non andiamo da nessuna parte”.
Le tue ragazze sono in età scolare. Difficile conciliare libri, campo pratica e gare all’estero?
“Ti posso garantire che tutte le nostre golfiste si allenano e hanno in mente una cosa: una borsa di studio per andare a studiare e giocare negli Stati Uniti. Danno sempre il massimo anche per questo”.
Sport e scuola, tasto dolente anche nel golf…
“Si tratta di un rapporto sempre difficile, anche se migliorato da quando andavo a scuola io. Lo sport non è visto di buon occhio perché allenarsi sembra sia tempo sottratto ai libri. Invece non è così: lavorare per centrare gli obiettivi è importante nello sport ma anche nella scuola, nella vita in generale. Da noi a un certo punto si deve fare una scelta: o la scuola o lo sport. Ecco perché tutte sognano gli Stati Uniti: iscrivendoti al college entri nella squadra del college. Studi e giochi, giochi e studi. I risultati arrivano sia in campo sia in classe”.
Nel calcio più di un genitore è convinto che il figlio sia il nuovo CR7. Nel golf tutti i giovani sono i nuovi Tiger Woods. Che ne pensi?
“Diciamo che il ruolo del genitore è fondamentale sia da un punto di vista psicologico che da quello economico. I nostri tecnici sono pronti al confronto, un rapporto limpido e sereno. Diciamo loro anche quello che non va”.
Come selezionate le ragazze per la Nazionale?
“Vige la meritocrazia, praticamente assoluta. Prendiamo le ragazze che sono più in alto nell’ordine di merito, stilato con i risultati nazionali e internazionali. Ad esempio le sei ragazze che hanno vinto in Svezia (Nobilio, Paltrinieri, Don, Moresco, Zanusso, Bossi) erano le prime sei nel ranking. Ci teniamo una piccola discrezionalità, un 10% che finisce in una wild card. Può capitare che qualche ragazza passi un momento difficile o si faccia male: se lo riteniamo giusto, la convochiamo di nostra iniziativa. Ma la regola è il merito”.
Il rapporto con i circoli invece com’è?
“I circoli sono importanti perché sono loro a formare il giocatore. Lo avviano al gioco, quindi all’agonismo. Poi entrano nei circuiti regionali e lì inizia a muoversi la federazione. I nostri coordinatori si confrontano con i singoli allenatori dei giovani, quelli che li hanno visti nascere su un campo da golf. I circoli sono fondamentali per la crescita del movimento”.
Ti senti fortunata a ricoprire questo incarico in una generazione così ricca di talenti?
“Le nostre Girls hanno 18 anni, sono determinate, estrose e si divertono insieme. Sono tutte brave, a partire da Alessia Nobilio che è in vetta al ranking mondiale. Ci sono tante ragazze pronte a imitare questo gruppo che ci dà soddisfazioni e vittorie. Il bacino da cui pescare è molto ampio perché abbiamo fatto una scelta ben precisa qualche anno fa. Abbiamo deciso di chiamare anche le ragazzine di 12 anni. Ad esempio, le abbiamo convocate nei raduni invernali, le abbiamo messe insieme alle più grandi e con loro si sono allenate. Sono diventate amiche e hanno capito come si sta in Nazionale. Hanno respirato subito l’aria azzurra e adesso danno il meglio di sé per tornare o per restare nel giro”.
Tutte vogliono tornare nonostante i ritiri non siano proprio leggeri…
“Quando siamo in gruppo la giornata inizia con la sveglia alle 7. Segue mezz’ora di ginnastica o corsa, poi la colazione e quindi in campo fino a mezzogiorno. Nel pomeriggio lezioni di tecnica in campo pratica poi un’ora di preparazione atletica. Cena alle otto e dopo una riunione di gruppo per mettere a fuoco cosa si è fatto durante la giornata e cosa si farà l’indomani.”
Prossimo appuntamento?
“Vogliamo far bene ai campionati mondiali di fine agosto in Irlanda. Sarebbe il coronamento di un anno stupendo. Andranno tre ragazze, le convocazioni saranno fatte in base alle prossime gare”.
Facciamo un salto nel golf professionistico. Brittany Lancicome sta giocando con gli uomini sul PGA Tour in California. Che ne pensi?
“Si tratta di una bella pubblicità per il golf ma maschi e femmine sono due mondi separati. La potenza è diversa, i campi sono preparati in modo diverso, è tutto differente. Sarebbe bello invece far giocare alcune gare femminili in contemporanea con gli uomini: se un circolo ha due percorsi, 18 buche potrebbero farle i maschi, le altre 18 le femmine. Poi vivere insieme l’atmosfera della gara, dalla clubhouse al campo pratica. E’ quello che succede in Marocco (ogni riferimento è puramente casuale…)”.
Un tocco alla Marzullo: secondo Anna Roscio perché una ragazzina dovrebbe avvicinarsi al golf oggi?
“Perché è uno sport sano, perché insegna tanto. Si gioca all’aria aperta, t’insegna a fissarti degli obiettivi e a lavorare per raggiungerli. In campo formi il tuo carattere. Lo puoi praticare studiando, senza pregiudicare il resto della vita. E’ uno sport fatto di coordinazione e agilità, non di muscoli: il corpo di una ragazza rimane femminile. E anche questo è importante…”
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Anna Roscio e il suo staff
Coordinamento Squadre Nazionali Femminili:
Anna ROSCIO
Squadra Nazionale Femminile:
Commissario tecnico: Roberto ZAPPA
Allenatori: Roberto RECCHIONE, Alex SENONER, Stefano SOFFIETTI, Enrico TRENTIN, Luigi ZAPPA
Medico di Squadra: Erika LEMME
Fisioterapista: Luciano BONICI
Preparatore Atletico: Sergio MANENTI
Allenatrice in campo: Alessandra AVERNA
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