Si parla già di golf olimpico anche se a Rio 2016 manca più di un anno. Ad esser sinceri, per ora, il ritorno di questo sport nella competizione a cinque cerchi ha riguardato di più le pagine di cronaca che quello sportive. E’ successo anche nei giorni scorsi quando il comitato #occupygolf ha interrotto la riunione del Cio in corso proprio a Rio. A scatenare l’ira della ‘torcida ambientalista’ è in particolare il progetto, che sta andando avanti, della costruzione di un campo di golf in una riserva naturale, e poi la lentezza ormai cronica del programma di disinquinamento delle acque della baia di Guanabara. Continua a leggere
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I golf caddies portano in tribunale la PGA Tour: pagateci o niente sponsor sulla casacca
Anche i caddies, nel loro piccolo, s’incazzano. E quando succede la parola passa dal green alla scrivania di un avvocato: un sostanzioso gruppo di caddie americani ha lanciato una causa collettiva contro la PGA Tour, la società privata che gestisce il circuito americano di golf. Il pomo della discordia sono le pettorine che ognuno di loro indossa nelle gare sul Tour. Su quelle casacche la PGA Tour fa cassa, mettendoci nomi e loghi dei suoi sponsor istituzionali: chi le porta per due o quattro giorni davanti a decine di telecamere e fotografi invece no.
Secondo la “parte lesa”, la cifra incassata (e non divisa) si aggirerebbe sui 50 milioni di dollari.Il gruppo di caddy professionisti hanno depositato un ricorso collettivo al tribunale della California dove si ricorda che nessuno di loro ha mai ceduto i rispettivi diritti d’immagine alla PGA Tour.
I caddies sono liberi Continua a leggere
Gleneagles in vendita a 260 mln di euro
Ufficialmente in vendita un pezzo di storia del golf: la Diageo Plc ha annunciato di aver avviato le trattative per la cessione di Gleneagles, sede dell’ultima edizione di Ryder Cup. Luxury hotel, tre campi da golf e 343 ettari di terreni nella Scozia centrale valgono, secondo il broker incaricato (Jones Lang LaSalle Inc.) 301 milioni di dollari, vale a dire 260 milioni di euro e spiccioli. Nel 2005 l’hotel ha ospitato il vertice del G8.
L’albergo, scrive il sito di Bloomberg, ha 232 stanze e fu costruito nel 1924 dalla Caledonian Railway Company. Il King’s Course, uno dei campi più famosi al mondo, era stato invece realizzato cinque anni prima. Nel 1921 quel campo ospitò una gara di golf tra Gran Bretagna e Stati Uniti: finì 9-3 per i padroni di casa e iniziò la saga della moderna Ryder Cup. Quasi un secolo dopo Continua a leggere
Lee Westwood salva un inglese che sta annegando e diventa il nuovo Baywatch
Su Twitter Lee Westwood è già stato ribattezzato Leewatch, facendo il verso a David Hasselhoff del famosa serie cult Baywatch. Lui, giustamente, tiene i toni bassi e lascia capire di aver fatto “solo” il suo dovere. Il 41enne ex numero uno del mondo infatti si è tuffato nel mare di Barbados per salvare la vita a un imprenditore in pensione che stava annegando. Missione compiuta: l’anziano è salvo ma la storia fa il giro del mondo.
Il fuori programma venerdì ai Caraibi quando un inglese, Colin Davies, malato di Parkinson, è entrato nelle acque dell’oceano.
“Appena in acqua ho capito che qualcosa non andava – ha raccontato ai reporter del Birmingham Mail – Le mie gambe non si muovevano più. Mia moglie Linda non poteva sentirmi urlare. Invece le urla sono arrivate alla famiglia accanto a noi sulla spiaggia: in un secondo un uomo muscoloso mi ha afferrato e, con grande cura ma gentile, mi ha fatto uscire e mettere seduto. Ero così sconvolto che non sono nemmeno riuscito a ringraziare quel samaritano” Continua a leggere
Ian Poulter e la sua sesta Ferrari, la 458 Speciale
Una giornata indimenticabile quella di ieri per Ian Poulter: l’istrionico campione inglese ha passato una manciata di ore a Maranello, nello stabilimento della Ferrari. Niente reparto corse per Ian bensì una gita tra i bolidi da strada del Cavallino. da sempre ferrarista dentro, il numero 26 del ranking mondiale non se n’è andato via con la foto ricordo e il modellino: si è fatto consegnare la sua vettura nuova di zecca, una Ferrari 458 Speciale Aperta. Continua a leggere
#JeSuisCharlie, anche il golf si schiera
La federazione francese ha postato questa foto in solidarietà con la strage di mercoledì. Condividiamo (e condividete, giocatori di golf…). Se avete altri tweet o post simili inviateli cliccando qua
PGA – L’esercito della Sud Corea chiama, Bae Sang-moon risponde no
Tra una mazza da golf o un fucile da guerra cosa vorreste impugnare? La risposta sorge spontanea quasi per tutti, anche per Bae Sang-moon, giocatore professionista e sudcoreano di nascita. Ma guai a rispondere così se a formulare questa domanda è il ministero della Difesa di Seul che ha intimato al numero 84 del mondo di lasciare entro gennaio gli Stati Uniti e il PGA per completare i due anni di servizio militare obbligatorio in patria. Esatto: due anni della nostra vecchia naja, 24 mesi senza praticare o gareggiare sul circuito americano.
Agli occhi di un occidentale questa appare una follia, a prescindere se si debba lasciare il golf piuttosto che un qualsiasi posto di lavoro. Nella Corea del Sud non è così. Lo staff di Bae Sang-moon ha risposto che il prossimo weekend non lo passerà in una grigia caserma bensì nel verde dell’isola di Maui dove è in programma lo Hyundai Tournament of Champions. “Bae ha una green card regolare e la onorerà fino alla fine” dice il suo manager.
Una guerra sulla carta e senza fine – Formalmente la Sud Corea è ancora in guerra con la Corea del Nord dal 1953 e, per fronteggiare un eventuale conflitto bellico con Pyongyang tutti i cittadini maschi tra i 18 e 35 anni Continua a leggere
Golf e superstizione: Tiger uomo in rosso. Els mangia-palline, Nicklaus e le monete…
Non è vero ma ci credo: la superstizione non risparmia i golfisti dilettanti, figuriamoci i pro. Vi siete mai chiesti perché Tiger Woods chiuda qualsiasi quarto giorno di gara sfoggiando sempre una maglietta rossa? Esatto: per superstizione, come lui stesso ha candidamente confessato qualche tempo fa. “L’ho sempre fatto dai tempi del college e dai primi giri in campo – ha detto Tiger – e ha funzionato. Perché cambiare?”. Appunto, perché cambiare vista che il color rosso-Tiger è passato alla storia come “Victory Red”, in virtù di 80 vittorie sul tour, 14 major e un centinaio di altri titoli nella bacheca di Woods.
Scaramanzia colorata anche per Paula Creamer, meglio conosciuta nel circuito come Pink Panther per il vezzo di giocare il giro finale vestita di rosa. “Amo il rosa” dice lei tentando di mascherare la superstizione. Oltre alla maglietta, Creamer gioca con palline e grip rosa.
Ernie Els e Davis Love III sono, a loro modo, più maniaci. Il sudafricano ha un rapporto speciale con ogni singola palla: la Continua a leggere
Augusta ammette la terza donna, Ginny Rometty E’ a.d. di Ibm, sponsor dell’Augusta Masters
Cade un altra roccaforte del maschilismo a stelle e strisce: Augusta National, il club che organizza il Masters, ha ammesso una terza donna tra i suoi membri. Dopo Condoleezza Rice (ex segretario di Stato Usa) e Darla Moore (top manager), sul libro dei soci è stato registrato il nome di Ginny Rometty. Non una giocatrice qualsiasi ovviamente: Rometty da due anni è l’amministratore delegato di Ibm.
Una donna con le palle, tanto per non usare giri di parole. Con le palle e con un diritto praticamente acquisito ma riconosciuto solamente due giorni fa al 655 di Milledge Road, in Georgia. La sua “fabbrichetta” infatti è uno degli sponsor storici del Masters. Per questo tutti i suoi predecessori erano stati soci o quantomeno avevano presenziato a gara e/o premiazione.
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Dalla California la storia di Joey Ferrari: fa 10 anni in cella, esce e vince la prima gara
C’è un tempo per ogni cosa. C’è un tempo per espiare le proprio colpe e uno per ripartire vincendo una gara di golf. Per Joey Ferrari il primo è durato dieci lunghissimi anni, il secondo due fantastici giorni.
Dal 2003 all’ottobre 2013, il 58enne californiano è stato ospite coatto del carcere federale di Lompoc, Stato della California. La condanna per possesso e spaccio di stupefacenti gli ha precluso una vita normale da imprenditore, da uomo con moglie e tre figli (Joey 29 anni, Christina, 27 e Jovanna,21) e da giocatore dilettante di golf. Nell’aprile 2014, saldato il conto con la società, ha comprato sacca e mazze e lo scorso settembre è arrivata la prima gara e la prima vittoria al NCGA Senior Valley Amateur sul percorso “The Reserve” di Spanos Park, a Stockton dove oggi vive e gestisce un autolavaggio.
A raccontare la storia è Ron Kroichick dalle colonne del GlobalGolfPost. La storia di Joey Ferrari – cognome italiano ma nato nella Lodi a stelle e strisce – è quella di un imprenditore (tre pizzerie, un ristorante messicano e una fabbrica di giocattoli) che diventa prima consumatore di cocaina e metanfetamine e poi vende dosi per necessità.
Il passato da golfista – Ferrari era un “signor” dilettante, amateur per dirla in termini strettamente golfistici. Nel 1992, a 36 anni, è giocatore dell’anno dalla Northern California Golf Association. L’anno dopo disputa Continua a leggere