di Sauro Legramandi – @Sauro71
Il 14 ottobre 2020 Dustin Johnson annunciò al mondo del golf la sua positività al coronavirus. Un mese e un giorno dopo Johnson stravince l’Augusta Masters 2020, la gara più ambita di tutte. Per un golfista un successo su questo percorso della Georgia equivale a un Mondiale per un calciatore.
Dustin Johnson ha così indossato la sua prima green jacket in carriera dopo 18 buche senza sbavature eccezion fatta per due bogey in avvio di quarto giro. Gli avversari diretti si chiamavano Im e Smith, certamente bravi ma non ancora in grado di spaventare Dustin Hunter Johnson, numero uno al mondo oggi e per altre 103 settimane totali in carriera. Il coreano Im è arrivato a un colpo di distanza da DJ alla buca 6 ma è durato il tempo di un bogey. Poi non c’è stata competizione. Freddo e costante, il 36enne statunitense è sembrato programmato per la vittoria. E così è stato, ad una sola settimana dal rientro in campo dopo la quarantena. Ha vinto col punteggio record di -20, rispettando il pronostico che lo vedeva fra i favoriti. A vittoria acquisita, c’è stato un momento di motivata commozione.
Con il successo al Masters Johnson corona una stagione assolutamente da protagonista con tre vittorie sul PGA Tour post-covid (Travelers Championship a giugno, Northern Trust ad agosto, Tour Championship a settembre), il trionfo in FedEx Cup e il riconoscimento di PGA Player of the Year.
Negli altri due Major di stagione si era difeso più che bene: con un sesto posto allo US Open e secondo al PGA Championship). La green jacket è “la ciliegina sulla torta”.
Dimenticavo: DJ sono tredici anni di fila che vince almeno una gara l’anno sul PGA Tour.
Tiger Woods umano ma nemmeno troppo
Una torta che sognava di assaggiare per la sesta volta Tiger Woods ma per il californiano le cose non sono andate bene. Big Cat e il sopra citato mondo del golf non dimenticheranno questo Masters 2020: Woods ha addirittura chiuso in dieci colpi un par 3.
Non un par 3 a caso bensì quello dell’Amen Corner, quello dove seicento giorni fa Francesco Molinari finì in acqua e disse addio al Sogno Americano. Stavolta l’abbiamo pensato tutti: il karma esiste e Tiger ci ha lasciato sportivamente le penne, andando in acqua lui per ben tre volte. Giusto il tempo per scrivere sui social Tiger Woods uno di noi e lui si rimangia tutto, infilando cinque birdie dalla buca 13 alla 18. Morale della favola: Tiger Woods finisce a -1, posizione numero 38. Che dire? Questo è il golf.
Tante facce nuove dietro Dustin Johnson
A tener viva la gara nel limite del possibile ci hanno pensato un bel gruppo di outsider. Il leaderboard finale non è un tripudio di bandiere a stelle e strisce. Secondi sono arrivati l’australiano Cameron Smith e il coreano Sungjae Im (-15). Quarto l’americano Justin Thomas (-13), quindi il sudafricano Dylan Frittelli (-11). Settimo il cinese di Taipei C.T. Pan (-10).
Il resto della truppa ha fatto da comparsa. I giocatori più attesi hanno marcato visita: Bryson DeChambeau non è mai entrato in gara (-2 il finale), Rory McIlroy lo ha fatto troppo tardi (-11), Jon Rahm (-10) e Bruce Koepka (-10) troppo alterni. Non pervenuto Morikawa.
Spiace non aver visto sabato e domenica Francesco Molinari, visto il taglio non superato. Ma il suo Sogno Americano non è certo finito.
Masters 2020 / 3 Dustin Johnson a 18 buche dalla sua prima green jacket
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