Dustin Johnson e Sophia Popov, il gigante e la bambina del golf

di Sauro Legramandi 
In un grande prato verde nascono speranze e anche belle storie di golf. Quella di Dustin Johnson e Sophia Popov è una di quelle a lieto fine. Lui è il gigante capace di trionfare domenica per la 22esima volta sul PGA Tour e tornare il numero uno al mondo. Lei è la bambina che – da numero 304 del ranking – vince la sua prima gara da professionista, aggiudicandosi addirittura un Major. E dire che tre settimane ha fatto da caddie a un’amica…

Dustin Johnson e Sophia Popov sono completamente diversi. Lui, americano, è una macchina da golf in grado di macinare successi e dollari ogni fine settimana. Lei, tedesca di nascita ma col passaporto americano, è stata una meteora fino a 72 ore fa ma adesso si trova catapultata al 25esimo posto nel Rolex ranking.

A unirli una sola cosa: una determinazione fuori dal comune.

 

Dustin Johnson, 93 settimane da numero uno

Dustin Johnson ha 36 anni, è nato a Columbia (South Carolina) e da anni è ai vertici del golf mondiale. Tra i suoi 22 titoli ci sono un Major e sei gare del circuito World Golf Championship. Da tredici stagioni di fila vince almeno una gara all’anno sul tour americano.

NORTON Dustin Johnson controlla le condizioni del cielo. Accanto a lui Scottie Scheffler (Foto di Maddie Meyer/Getty Images/AFP) Sophia Popov

NORTON Dustin Johnson controlla le condizioni del cielo. Accanto a lui Scottie Scheffler (Foto di Maddie Meyer/Getty Images/AFP)

E non si ferma mai: domenica, come detto, ha vinto il Northern Trust, primo torneo del finale di stagione di Fedex Cup (al primo classificato assoluto andranno 15 milioni di dollari). Anzi, ha stravinto giocando ben 30 colpi sotto il par del percorso. Il piazzato (Harris English) è finito all’abissale distanza di 11 colpi. In Massachussetts DJ ha sfiorato due record assoluti: quello del punteggio più basso sul Tour rispetto al par (Ernie Els marcò un -31 nel Sentry Tournament 2003) e quello numerico dei colpi in un 72 buche (254 contro i 253 di Justin Thomas al Sony Open 2017).

I primati solo sfiorati non ne hanno scalfito l’umore visto che ad inizio settimana è tornato con pieno merito in vetta al ranking mondiale. Non una novità visto che Johnson è stato il numero uno al mondo per 93 settimane in carriera.

Ultimo ma non meno importante aspetto il 36enne ha incassato domenica sera 1.710.000 dollari. Secondo il sito di PGA Tour, da quando gioca a golf Dustin ha guadagnato 66.567.175 dollari solo in montepremi. Sponsor e affini non sono conteggiati ma immaginabili.

 

Sophia Popov, da caddie a Major Champion

Sophia Popov (Foto LET)

Sophia Popov (Foto LET)

Sophia è l’esatto contrario di un terminator come Dustin Johnson. La bambina della nostra storia ha 27 anni ma solo tre settimane fa stava pensando di smettere col golf. Quest’anno Sophia non aveva più la carta per gareggiare sul LPGA Tour (il circuito femminile Usa, il più importante al mondo), dovendo quindi sgomitare nei tornei minori per un posto al sole . Ad inizio agosto l’amica di college e professionista Anne Van Dam le ha offerto di farle da caddie al LPGA Drive On Championship visto che il suo portasacca era bloccato in Olanda per via del Covid19. Lei ha accettato. Al termine di quel weekend, la giovane tedesca ha scoperto di essere subentrata nel field del Marathon LPGA Classic per insufficienza di giocatrici iscritte.

“Molte colleghe non vengono negli Stati Uniti da Europa e Asia per il timore del coronavirus – ha spiegato in seguito – e io ho sfruttato quell’occasione, giocando al posto loro”. Al Marathon Classic la 27enne ha chiuso al nono posto, conquistando 27mila dollari di premio ma soprattutto la qualificazione per l’ AIG Women’s Open. Non una gara qualsiasi ma il primo Major femminile post pandemia. Sul percorso del Royal Troon, in Scozia, Popov ha messo in fila tutte, diventando la prima tedesca ad aggiudicarsi un Major. Diversamente dal gigante Johnson, la bambina non ha distrutto i numeri del campo (-7 colpi sul par lo score finale) e non ha staccato nettamente la seconda (la thailandese Suwannapura, finita a -5). Oltre a trofeo e imperitura fama, alla ragazza è andato un assegno di 675mila dollari. Un’enormità per lei che in carriera di dollari ne aveva vinti solo 108mila.

 

Sophia e la malattia

Sophia Popov (Foto LET)

Sophia Popov a fine gara (Foto LET)

E a fine gara, tra le comprensibili lacrime di gioia, Sophia Popov ha rivelato di lottare da anni contro la malattia di Lyme. “Non ne ho mai parlato prima – ha detto al fianco del fidanzato-caddie – ma sin dalla mia prima stagione da proette ho avuto problemi di salute. Non sapevamo cosa fosse e ci sono volute venti visite specialistiche e tre anni di girovagare prima capire che si trattava di Lyme. Dopo così tanto tempo la malattia era diventata cronica. Ho perso 11 chili, è stata dura ma non è finita”.

La malattia di Lyme è una patologia sempre più diffusa negli Stati Uniti (tra i tanti, ne soffre anche Bella Hadid) ed è veicolata dal morso di una zecca. Questo parassita nasconde un batterio che causa emicranie, debolezza, dolori alle ossa, disturbi cardiovascolari e neurologici.

Per qualche giorno la malattia è passata in secondo piano. “E’ impensabile che il golf ti permetta di vivere sensazioni così forti – le parole di Sophia in conferenza stampa – Io prima tra 144 giocatrici professioniste? E’ la settimana della mia vita, il mio miglior golf”.


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