Augusta Masters 2019 al via: il sogno di Molinari, Woods e altri 85

E venne il giorno dell’Augusta Masters 2019: con il Par 3 Contest scatta stasera il major di apertura della stagione. Si gioca sempre e solo sul campo di Augusta National in Magnolia Lane, il percorso bomboniera voluto da Bobby Jones. In Georgia in gara 87 professionisti (tra loro i primi venti del ranking) con un unico obiettivo: indossare domenica la green jacket ora sulle spalle di Patrick Reed. Tantissimi i motivi che fanno di questa competizione un caso unico nel mondo del golf. Non sono ammessi sponsor in campo, i caddie indossano una tuta bianca e nessuno può usare lo smartphone in campo, giocatori compresi. Se uno spettatore venisse beccato col telefonino in mano verrebbe accompagnato all’uscita.

AUGUSTA Il sole non ha accompagnato la vigilia dell'Augusta Masters 2019 all'Augusta National Golf Club (foto Andrew Redington/Getty Images/AFP)

AUGUSTA Il sole non ha accompagnato la vigilia dell’Augusta Masters 2019 all’Augusta National Golf Club (foto Andrew Redington/Getty Images/AFP)

Le sfide nella sfida

Quella giacca resterà una chimera per 86 giocatori ma sono diversi i temi d’attualità quest’anno. Justin Rose dovrà difendere il suo fresco ritorno in vetta al ranking mondiale.

Alle sue spalle Dustin Johnson, Rory McIlroy, Brooks Koepka e Justin Thomas potrebbero spodestarlo in caso di vittoria. Il nordirlandese è sempre alla ricerca dell’unico major del grande slam che non ha ancora in bacheca. Tiger Woods punta al quinto successo in Georgia e smuovere quel quota 14 major ferma al 2018. E infine c’è il nostro Francesco Molinari, di gran lunga il più in forma negli ultimi mesi dell’intero circuito.

Chicco si porta in dote la vittoria nell’Arnold Palmer Invitational, il terzo posto al WGC Dell Match Play e quel ritrovato rapporto con il putter. Basteranno per scrivere un’altra pagina di storia sportiva? “Con il successo nell’Open Championship ho coronato uno dei miei sogni della carriera sportiva, ma voglio continuare a migliorare ancora, a partire dall’Augusta Masters 2019″ ha dichiarato. Il torinese sarà all’ottava presenza con un 19esimo posto nel 2012 e il ventesimo nel 2018 . La sua prima volta all’Augusta National è stata nel 2006: all’epoca fece da caddie al fratello Edoardo sotto gli occhi di Tiger.

Il sogno di Molinari: “Si attacca qua, non si deve aver paura”

Da quel giorno ne è passata di acqua sotto i ponti. Oggi Francesco tiene conferenze stampa da big e diciamolo piano per scaramanzia tra i favoriti. “E’ stato un anno ricco di soddisfazioni – ammette Molinari – ma dietro a queste imprese c’è il duro lavoro degli ultimi anni. Devo dire grazie al mio staff e al mio entourage, sono cresciuto grazie ai loro insegnamenti, perfezionando tutti i settori di gioco”.

AUGUSTA Francesco Molinari nel giro di prova (David Cannon/Getty Images/AFP).

AUGUSTA Francesco Molinari nel giro di prova (foto di David Cannon/Getty Images/AFP).

A Magnolia Lane un pensiero va anche a Costantino Rocca che qui sfiorò la vittoria nel 2008. “E’ stato un esempio per i ragazzi della mia generazione così come spero possa diventarlo io per i più giovani. Ho gioito quando nel 1995 a St. Andrews, nell’Open Championship, ha conquistato il play off contro John Daly con quell’incredibile putt. Poi la sconfitta mi ha fatto soffrire, ma non ha scalfito l’ammirazione per il grande campione”.

Quindi chiude l’album dei ricordi e guarda avanti: “Su questo campo – svela il torinese – bisogna essere aggressivi perché giocare di rimessa non paga. Ma la parte che riguarda il green è sempre quella che fa la differenza. Non bisogna avere paura”.

L’appuntamento per Chicco è fissato per giovedì alle ore 13.16 locali (18.16 italiane): i primi due giri saranno con Tyrrell Hatton e Rafa Cabrera Bello.

Il sogno di Woods: “Devo vincere ma non dimostrare nulla”

Torniamo su Tiger Woods, sempre e comunque il più atteso da queste parti. Lui è ancora il golf per spettatori, amateur e media. Woods è a caccia del quinto titolo ventidue anni dopo la prima volta e quattordici dopo l’ultima. Un’immensità per tutti ma non per lui. “Sento di poter vincere – ammette in conferenza stampa -. Ho già dimostrato di poterlo fare. La mia forma? Devo limitare gli allenamenti e massimizzare ogni gara. Questa è la mia mission. Devo capirlo e cercare equilibrio. Non devo vincere il Masters per dimostrare qualcosa a qualcuno. Voglio la Green Jacket perché è l’obiettivo di tutti i giocatori”.

Il sogno di Patrick Reed: fare la doppietta

A sfoggiare la green jacket da un anno a questa parte è Patrick Reed, uno tra i giocatori con minor appeal umano sul Tour.

AUGUSTA Patrick Reed vincitore dell'Augusta Masters 2018 (foto Patrick Smith/Getty Images/AFP).

AUGUSTA Patrick Reed vincitore dell’Augusta Masters 2018 (foto Patrick Smith/Getty Images/AFP).

Da quella vittoria l’americano è rimasto a bocca asciutta ma sogna uno storico bis consecutivo, come accaduto solo a mostri sacri quali Jack Nicklaus (1965-1966), Nick Faldo (1989-1990) e Tiger Woods (2001-2002).

Il sogno degli altri? Sognare

Visto che a Magnolia Lane ci sono i più forti del mondo la sorpresa è dietro l’angolo. Ci sarà un nuovo Danny Willett, vincitore a sorpresa nel 2016? I nomi sono tanti: da Bryson DeChambeau a Jon Rahm, da Rickie Fowler a Tommy Fleetwood e Matt Kuchar. Mai dire mai per i past winner come Sergio Garcia, Jordan Spieth, Phil Mickelson, Bubba Watson, Jason Day e Hideki Matsuyama.

Il Par 3 Contest da perdere a ogni costo

L’Augusta Masters 2019 si aprirà stasera con il tradizionale “Par 3 Contest”, una pallinata coinvolgente e spettacolare su nove buche par 3 dove la hole-in-one è sempre dietro l’angolo.

AUGUSTA Justin Rose e i figli durante il Par 3 Contest del 2016 ( foto AFP/ Jim Watson).

AUGUSTA Justin Rose e i figli durante il Par 3 Contest del 2016 (foto AFP/ Jim Watson).

L’anno scorso vinse il 68enne Tom Watson. Molti tirarono un sospiro si sollievo: da quanto l’evento è stato istituito nel 1960 nessun concorrente è riuscito a indossare la giacca verde la domenica successiva.

Poche alla vigilia le storie da raccontare: stavolta non c’è un pompiere in gara come Matt Marziale e nemmeno Grayson Murray, il pro Usa che in caso di qualificazione avrebbe avuto una playmate come caddie.

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