Alla Presidents Cup 2017 tre ex presidenti Usa insieme e l’ ‘addio’ di Tiger Woods

La Presidents Cup 2017 al Liberty National di Jersey City rischia di passare alla storia a prescindere dal risultato finale. Resterà negli annali per due motivi: il primo perché tre ex presidenti degli Stati Uniti hanno assistito alla gara gomito a gomito. Le foto di Bill Clinton, George Bush e Barack Obama hanno già fatto il giro del mondo. Secondo, molto più triste, perché Tiger Woods ha parlato del suo sempre più difficile ritorno in campo.

Presidents Cup

JERSEY CITY Barack Obama saluta il pubblico vicino ai “colleghi” Bill Clinton e George W. Bush durante i foursome della Presidents Cup al Liberty National Golf Club (foto Afp)


I tre ex uomini più potenti al mondo della Casa Bianca hanno in comune la passione per il golf (la stessa, smisurata, di Donald Trump). Bush jr, Clinton e Obama hanno assistito all’apertura della gara dedicata proprio all’inquilino della Casa Bianca. Tre presidenti tutti insieme negli Usa è sempre un evento anche se non più di tre settimane fa tutti e cinque gli ex presidenti viventi (Jimmy Carter, George H.W. Bush, Bill Clinton, George W. Bush e Barack Obama) apparvero in tv per un appello per aiutare le vittime dell’uragano Harvey.

Ma il golf è un’altra cosa. Sia per i presidenti che per gli americani. Domenica in New Jersey è atteso il presidente in carica.

La Presidents Cup è nata nel 1994 sulla falsariga della Ryder Cup: una selezione di professionisti Usa sfida il Resto del Mondo, Europa esclusa. Si gioca dal giovedì al sabato, ricalcando davvero la Ryder. Finora nelle undici edizioni disputate non c’è stata storia: gli Stati Uniti hanno vinto nove volte, una volta è finita pari e l’International Team ha prevalso solo nel 1998, a Melbourne.

Presidents Cup

JERSEY CITY Tiger Woods a colloquio con Barack Obama sul tee di partenza della buca 1 (Foto Afp)

Tiger Woods alla Presidents Cup:
faccio fatica anche a guidare il cart

E veniamo alle dolenti note: Tiger Woods, praticamente fermo da un anno, è alla Presidents Cup come assistente del capitano Usa, Steve Stricker. Per la sua prima uscita ufficiale dopo mesi di silenzio (eccezion fatta per i selfie con Messi) l’ex fenomeno ha responsabilmente ammesso di non sapere se tornerà ad essere un giocatore. “Non riesco a fare un tiro oltre 50 metri – ha spiegato in conferenza stampa -. Mi fa male anche guidare il cart. Non so davvero cosa mi potrà riservare il futuro”. E ancora, sull’ultima operazione: “Il dolore è passato.  Non so se il mio corpo sarà ancora in grado di sopportare certi sforzi. Al momento la cosa che più mi interessa è recuperare la salute. Poi dovrò capire cosa sarò ancora in grado di fare”.

Il vincitore di 14 major chiosa spiegando che “la sua muscolatura e il suo fisico non gli consentono di giocare”.

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