A Dubai si gioca solo per il secondo posto ma gli azzurri devono scalare il ranking

Miguel Angel Jimenez

Miguel Angel Jimenez dopo un tee shot ad Antalya (Foto Afp)

Questo weekend si chiude un’altra annata di European Tour: a Dubai va in scena il DP World Tour Championship, sul Jumeirah Golf Estates. E’ la quarta e ultima prova delle Final Series, ricchissima coda di calendario: agli otto milioni in palio domenica, se ne aggiungeranno altri cinque da dividere tra i primi 15 della money list.

Alla gara che parte giovedì Sono stati ammessi alla manifestazione i primi 60 classificati nell’ordine di merito, ma la defezione di Paul Casey (60°) ha permesso l’ingresso nel field di Manassero, (61esimo domenica scorsa). Anche i due Molinari hanno perso qualche posizione in Turchia, e ora sia Francesco (36° con p. 960.945) che Edoardo (37° con p. 944.222) proveranno a risalire la china.

Si gioca per il secondo posto – Malgrado tanti punti ancora disponibili non ci sarà suspense per designare il miglior giocatore del circuito 2014 in quanto Rory McIlroy (punti 5.400.700) ha avuto la certezza del successo già dalla scorsa settimana, addirittura senza giocare nessuna delle prime tre prove delle Final Series. Infatti nessuno dei suoi inseguitori ha saputo approfittarne: si lotterà solo per il secondo posto con in lizza Henrik Stenson (p. 2.674.198), Jamie Donaldson (p. 2.575.847), Marcel Siem (p. 2.471.873), Sergio Garcia (p. 2.459.649) e Brooks Koepka (p. 2.412.876).

I problemi azzurri – Dagli azzurri si attende una prova tonica dopo quella sottotono della scorsa settimana. Money list a parte, debbono fare i conti anche con il world ranking dove Francesco Molinari è impegnato a rientrare tra i top 50, Edoardo Molinari a mantenere la posizione tra i primi 100 e Manassero a frenare quanto meno una scivolata che l’ha condotto ben oltre il 100° posto.

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Virginia Elena Carta e il sogno americano: giocherà e studierà alla Duke University

Virginia Elena Carta ammessa a Duke

Il sito goduke.com annuncia l’arrivo di Virginia Elena Carta

Il sogno americano di Virginia Elena Carta è diventato realtà: il sogno era affiancare ad altissimi livelli il golf e lo studio, la realtà si chiama Duke University. La 17enne golfista infatti è stata ammessa in uno degli atenei più importanti degli Stati Uniti. Dall’autunno 2015, l’amateur italiana entrerà a far parte della squadra femminile di golf,  campione in carica a livello di college Ncaa. Si lascerà alle spalle Udine e porterà mazze e libri a Durham, nella Carolina del Nord.

Una prospettiva che non la spaventa: “Sono abituata a viaggiare, soprattutto negli Usa, fin da piccola ed ho cambiato città anche in Italia – spiega a Golfando Virginia, prima italiana a Duke – Ho fatto salti non indifferenti, basti pensare al passaggio dalls scuola Steiner di via Clericetti a Milano all’Educandato Uccellis di Udine per arrivare al Bertoni sempre a Udine. Tutte splendide scuole, direi. Durham non è grande, è immersa nel verde e Duke è fantastica. Il campus è abbastanza piccolo, direi che c’è continuità con la mia esperienza”.

Virginia Elena Carta

Virginia firma la lettera di intenti sul tee della 18 del suo circolo, il Golf Udine

Una bacheca già ricca – Chi la conosce ne tesse lodi, chi non la conosce può farsi un’idea di chi sia Virginia Elena Carta scorrendo il suo palmares: tra il 2010 e il 2014, l’italiana ha vinto sette titoli (l’Open di Germania, lo Slovenian International Championship, il French International Trophee Esmond, l’Austrian Championship, il Città di Milano, l’Umberto Agnelli a Torino e il Leoncino d’Oro a Venezia). Nel giro azzurro dal 2010,  Carta ha rappresentato l’Italia alle Olimpiadi giovanili in Cina lo scorso agosto, chiudendo il singolo in quarta posizione.

Patti chiari, drive e amicizia lunghi  – “Non potremmo essere più soddisfatti della nostra scelta – ha detto Dan Brooks, capo allenatore di Duke – perché Virginia rappresenta quello che cerchiamo, passione in campo e fuori, le piace fare gioco di squadra. La prima cosa che mi ha colpito? La forza”. La diretta interessata conferma: “Mi diverto tantissimo con il drive, a volte mi sembra di partire con la palla da quanto voglio tirare forte. Non si deve fare, lo so, ma mi diverto troppo! Se non forzo è probabilmente il mio colpo migliore.

Potendo scegliere, saresti rimasta in Italia?
“Beh, ho scelto. In casa si parlava già da tempo di un’università all’estero. Non si pensava certo agli Stati Uniti per gli alti costi ma ad una buona università in Europa. Ho deciso e insistito per Duke”.

Come mai Duke?  Che scuola seguirai?
“Duke è Duke! Giocavo a basket e quindi non potevo non conoscerla. E poi  accademicamente offre molto! Giocando, ho poi scoperto che anche con il golf è fortissima. Ha una squadra incredibile. Quando l’ho visitata mi è piaciuta subito l’aria che si respira nel campus e mi sono sentita immediatamente a mio agio con le persone che ho incontrato. Ho avuto tante proposte ed ho visitato altre università. Ma Duke probabilmente era già nel mio cuore. Continua a leggere

Turkish Open, vince Koepka in rimonta

Brooks Koepka

Brooks Koepka mostra il trofeo vinto col Turkish Airlines Open

Lo statunitense Brooks Koepka ha vinto con 271 colpi (69 67 70 65, -17) il Turkish Airlines Open. In frenata gli azzurri: Francesco Molinari, 25° con 281 (70 71 71 69, -7), Edoardo Molinari, 39° con 284 (67 72 71 74, -4), e Matteo Manassero, 55° con 288 (70 77 72 69, par).

Sul percorso del Montgomerie Maxx Royal (par 72), ad Antalya in Turchia, Koepka, quinto dopo tre turni a due colpi dal leader, l’australiano Wade Ormsby, ha rimontato con un 65 (-7) superando di un colpo l’inglese Ian Poulter (272 – 64 66 75 67, -16) con il quale ha sostenuto un acceso duello sino all’ultima buca quando l’inglese ha mancato il putt per il birdie e per lo spareggio. Al terzo posto con 274 (-14) lo svedese Henrik Stenson, che ha recuperato 14 posizioni grazie a un 64 (-8), miglior score di giornata.

Al Turkish Airlines Open Ormsby per il titolo I Molinari a caccia della top ten

Wade Ormsby

Wade Ormsby in azione ad Antalya (Foto Afp)

A caccia del primo titolo assoluto: l’australiano Wade Ormsby inizierà al comando con 204 colpi (65 71 68, -12) la volata verso il titolo del Turkish Airlines Open, terzo dei quattro eventi delle Final Series. Ad Antalya possono puntare a una posizione tra i top ten Edoardo Molinari, 17° con 210 (67 72 71, -6) e Francesco Molinari, 27° con 212 (70 71 71, -4), mentre è in bassa classifica Matteo Manassero, 63° con 219 (70 77 72, +3), che ha pagato pesantemente un 77 (+5) nel secondo turno.

Ormsby, 34enne di Adelaide senza titoli nel circuito, ha sorpassato l’inglese Ian Poulter (205, -11), leader dopo 36 buche e penalizzato da un 75 (+3), affiancato sulla seconda piazza dal connazionale Lee Westwood e del tedesco Marcel Siem.

Augusta ammette la terza donna, Ginny Rometty E’ a.d. di Ibm, sponsor dell’Augusta Masters

Ginny Rometty, a.d. di Ibm finalmente ammesso ad Augusta International

Ginny Rometty, a.d. di Ibm, finalmente ammessa ad Augusta National

Cade un altra roccaforte del maschilismo a stelle e strisce: Augusta National, il club che organizza il Masters, ha ammesso una terza donna tra i suoi membri. Dopo Condoleezza Rice (ex segretario di Stato Usa) e Darla Moore (top manager), sul libro dei soci è stato registrato il nome di Ginny Rometty. Non una giocatrice qualsiasi ovviamente: Rometty da due anni è l’amministratore delegato di Ibm.

Una donna con le palle, tanto per non usare giri di parole. Con le palle e con un diritto praticamente acquisito ma riconosciuto solamente due giorni fa al 655 di Milledge Road, in Georgia. La sua “fabbrichetta” infatti è uno degli sponsor storici del Masters. Per questo tutti i suoi predecessori erano stati soci o quantomeno avevano presenziato a gara e/o premiazione.
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Turkish Airlines Open, interrotto il secondo giorno

Ian Poulter

L’inglese in campo ad Antalya (Fonte Afp)

Il maltempo ferma il secondo giorno del Turkish Airlines Open: dopo l’interruzione nel secondo giro arretrano i tre giocatori azzurri in campo con Edoardo Molinari che scende dal sesto al 20° posto con un -4 dopo 11 buche, Francesco Molinari dal 34° al 45° con -1 dopo 10 e Matteo Manassero dal 34° al 49° con -2 dopo 11.

E’ passato a condurre con -13 l’inglese Ian Poulter fermato alla 14ª buca, che precede Brendon De Jonge dello Zimbabwe con -10 alla 13ª. Al terzo posto con “meno 9” l’australiano Wade Ormsby (16ª) e lo statunitense Brooks Koepka (15ª).

Poulter ha realizzato un -5 con sei birdie e un bogey nelle 14 buche.

Edoardo Molinari ha segnato due birdie e tre bogey per il parziale di +1, Francesco Molinari un birdie e due bogey per lo stesso score e Matteo Manassero due birdie, due bogey e un doppio bogey per il +2.

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Turkish Airlines Open, Dodo parte bene

Edoardo Molinari ha iniziato al sesto posto con 67 (-5) colpi il Turkish Airlines Open. Ad Antalya hanno girato sotto par anche Francesco Molinari e Matteo Manassero, 34.i con 70 (-2).

Protagonisti della prima giornata lo spagnolo Miguel Angel Jimenez, leader con un gran 63 (-9), e l’inglese Ian Poulter, che lo segue con 64 (-8). In terza posizione con 65 (-7) l’inglese Tyrrel Hatton, l’australiano Wade Ormsby e Brendon de Jonge dello Zimbabwe. Fanno compagnia a Edoardo Molinari altri otto concorrenti: il francese Romain Wattel, gli scozzesi Marc Warren e Stephen Gallacher, i sudafricani Branden Grace ed Hennie Otto e gli inglesi Danny Willett, Oliver Fisher e Andy Sullivan.

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Turkish Airlines Open, i Molinari per risalire Manassero per “salvarsi”

L'italiano prova il percorso ad Antalya

Matteo Manassero prova il percorso ad Antalya

Francesco Molinari, Edoardo Molinari e Matteo Manassero sono tra i 78 partecipanti al Turkish Airlines Open (13-16 novembre), terzo dei quattro eventi delle Final Series, che concludono l’European Tour. In palio sette milioni di dollari.

Teatro di gara il Montgomerie Maxx Royal, ad Antalya. Scenderanno in campo  Sergio Garcia, Henrik Stenson, Jonas Blixt, Martin Kaymer, Marcel Siem, Mikko Ilonen, Luke Donald, Ian Poulter e Lee Westwood, Miguel Angel Jimenez, Jamie Donaldson, Nicolas Colsaerts, Victor Dubuisson (campione uscente) e Thongchai Jaidee.

In campo anche Colin Montgomerie, autore del percorso, che nell’occasione disputerà il 600° torneo in 28 anni di circuito.Darà forfait per la terza volta consecutiva il nordirlandese Rory McIlroy.

Mikko Ilonen

Mikko Illonen (Foto Afp)

Il destino degli italiani – L’obiettivo è salire nell’ordine di merito della Race to Dubai. Dodo (31°) e Chicco (32°) sono distanti di circa 650.000 punti dal 15° posto, che è sicuramente ancora abbordabile. Per centrare l’obiettivo sono necessari una vittoria o un paio di piazzamenti in altissima classifica.

Discorso diverso per Manassero il quale si trova al 57° posto della Race to Dubai, con appena 20.000 punti di margine su Chris Wood (61°), al momento primo degli esclusi dall’atto conclusivo. Dunque il veronese ha bisogno di una prestazione di buon livello per non correre rischi.

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Quale modella per Rory McIlroy? Si accettano scommesse

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“Il golf è la mia fidanzata adesso”: dopo la fine della love story con la tennista Caroline Wozniacki, terminata a un passo dall’altare dopo tre anni d’amore, Rory McIlroy si è concentrato sulla carriera e ha conquistato il British Open e, meno di un mese dopo, il suo secondo PGA Championship della carriera. Per i bookie, però, non resterà single tanto a lungo: in lavagna è al primo posto l’attrice Meghan Markle, che poche settimane fa è stata beccata a cena col golfista.

Il fidanzamento è dato a 1,80 da Paddy Power, davanti a Sasha Gale (a 4,50), con la quale McIlroy era stato paparazzato subito dopo la rottura con la Wozniacki. Segue a stretto giro (a 5) la 25enne modella di lingerie Nadia Forde, mentre sono molto lontane in lavagna le tenniste Ana Ivanovic (41,00), Victoria Azarenka (51,00) e Serena Williams (101).

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Gioca male e butta le mazze nell’oceano


Se fosse un film e non un filmato amatoriale il titolo potrebbe essere “Scene di ordinaria follia… golfistica”. Invece chiunque giochi a golf è libero di immedesimarsi nel protagonista del video – di nazionalità inglese – che, dopo un giro di quelli da dimenticare il prima possibile, sceglie di sfogarsi sulle proprie mazze (manco se tirassero da sole…) gettandole nell’oceano Indiano.

La scena arriva dall’altra parte del mondo: il giocatore è reduce da una giornata no a Kau Sai Chau, a Hong Kong.

Notiamo un certo sadismo perché viene lanciata ogni singola mazza, non tutte assieme. A salvarsi solo il putter che, nei progetti del proprietario, verrà usato per il minigolf. A pubblicare per primo il filmato è stato il sito back9network.com

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