Il golf è una droga

Il golf è una droga perché crea assuefazione e disintossicarsi costa molta ma molta fatica. Il manifesto di “Golfando” è racchiuso in questa frase. Chi ha provato per davvero a tirare una pallina dal campo pratica capisce di cosa scrivo e perché nasce questo blog.

Scrivo di una passione esplosa all’improvviso dopo anni (tanti…) in cui ero convinto che non ci fosse sport all’infuori del calcio. Lo faccio in un blog per tanti motivi. Sono curioso, mi piace informarmi e informare. Odio le frasi fatte e altrettanto i luoghi comuni che vedono nel golf ancora oggi uno status symbol più che una disciplina sportiva (e olimpica).

Mi piace guardare i major in tv ma,  giocando, ho scoperto un mondo bellissimo di golfisti “dal volto umano”. Quelli che fanno le gare al circolo in settimana scappando da scadenze o tassi variabili o quelli che giocano nel weekend “per rilassarsi” salvo prendersela di brutto per una ics di troppo. Sono loro l’umanità golfistica che campeggia nella testata di Golfando: un’umanità di un selfie sul tee di partenza, di una foto, di una segnalazione o di un commento su come affrontare un campo o come si festeggia davanti a un diciotto buche.

Prometto di metterci molto del mio ma – diversamente da come prevedono le regole del golf – sono ben accetti i consigli.

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