Michael Visacki e il golf, uno su 16.496 ce la fa

PALM HARBOR, FLORIDA Michael Visacki nel secondo giorno del Valspar Championship (Foto di Mike Ehrmann / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

PALM HARBOR, FLORIDA Michael Visacki nel secondo giorno del Valspar Championship (Foto di Mike Ehrmann / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

di Sauro Legramandi@Sauro71
Siamo un po’ tutti Michael Visacki. Chi più chi meno ogni golfista sogna, ha sognato e sognerà di giocare almeno una volta nella vita sul Tour. Che sia European o PGA o Challenge cambia poco: l’importante è coronare quel maledetto sogno. Michael Visacki ne realizzati due di sogni e, in entrambi i casi, si è commosso.

Ma chi è Visacki? Michael era un grande, grosso e sconosciuto giocatore di golf fino a qualche settimana fa. Poi, una volta tanto, i social ne hanno fatto un eroe, un esempio.

Nato 27 anni fa in Florida, a Saratosa, Visacky ha lasciato il golf alla University of Central Florida per girare per sette anni a bordo di una malconcia Honda Accord. Le tappe del peregrinare erano le gare di un circuito (molto) minore, il West Florida Pro Tour. Di quelle competizioni ne ha vinte 37 ma tutte insieme non gli hanno cambiato la vita, tanto da dormire ancora sotto lo stesso tetto dei suoi genitori. “La quota d’iscrizione alla gara va dai 400 ai 600 dollari  – rivela oggi – e se non vinci o non arrivi secondo vai spesso in rosso. E spera che non si rompa la tua macchina”.

“I made it”

I premi in palio servivano per coprire vitto e alloggio delle trasferte, nulla di più. Ma il sogno di giocare con i professionisti si è materializzato alla fine di aprile 2021. Imbucando un birdie da oltre sei metri, l’americano ha centrato la prima qualificazione a una gara del PGA Tour, il Valspar Championship, a Tampa. Il sogno diventato realtà. La possibilità di giocare da professionista con i più forti professionisti al mondo.

Con la certezza di avercela fatta, Michael ha preso il cellulare per dare la bella notizia al padre. “I made it”, “ce l’ho fatta” queste le parole pronunciate prima del pianto liberatorio del giocatore che è finito subito in Rete. A commuoversi non sono stati solo i Visacki bensì migliaia di golfisti e non che hanno visto un ragazzone sciogliersi per aver realizzato un sogno.

Per un Visacky che ce la fa tantissimi si perdono per strada. Le statistiche (perché in America calcolano pure questo) dicono che un aspirante professionista su 16.496 arriva a giocare sul Tour. Tradotto in percentuale significa lo 0,006%. Nulla o poco più. Per questo siamo un po’ tutti Michael Visacky. lui ha realizzato anche il nostro di sogno.

Justin Thomas tende la mano a Michael Visacki

Ma, come detto, i sogni avverati sono due. Al Valspar l’americano non ha passato il taglio ma ha ricevuto un invito dagli sponsor per giocare il Charles Schwab Challenge, in Texas. A Fort Worth le cose non sono andate bene ma ormai di Mike ne parlano tutti. Compreso un certo Justin Thomas. Il numero due del ranking mondiale, nella settimana del Charles Schwab Challenge, lo ha chiamato per fare 18 buche insieme e provare il campo.

Il 27enne ha ovviamente accettato e a fine giro Justin si è confermato un grande uomo ancorché un forte golfista. Thomas ha infatti fatto i complimenti a Visacky e gli ha allungato un assegno per permettergli di proseguire nel sogno di diventare un giocatore professionista in pianta stabile sul Tour.


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