Trump e il golf in una vignetta shock: disegnatore canadese perde il lavoro

di Sauro Legramandi @Sauro71

Trump e il golf non finiscono mai di dividere l’opinione pubblica e il mondo social. Stavolta però è avvenuto davvero tutto all’insaputa dell’inquilino della Casa Bianca. Un disegnatore satirico canadese, Michael de Adder, ha perso il lavoro con il suo editore dopo aver pubblicato su Twitter una vignetta sul presidente degli Stati Uniti.


Nella tavola si vede Trump che, sceso da una golf cart e con un ferro in mano, chiede di poter passare e proseguire a giocare. A chi domanda il permesso di accelerare? A Oscar Alberto Martinez Ramirez e a sua figlia di 23 mesi, i due migranti morti annegati nel tentativo di attraversare il Rio Grande e immortalati in uno scatto che ha fatto il giro del mondo in poche ore. Lo sfondo dell’illustrazione infatti non è un qualsiasi fairway bensì il fiume messicano con i due cadaveri uno vicino all’altro.

La foto è destinata a passare alla storia. La vignetta no.

Nel cartoon Donald Trump si rivolge ai due corpi con un eloquente “Do you mind if I play through?”. La frase è abbastanza comune nell’etichetta del golf dove un team dal ritmo particolarmente lento è tenuto a cedere il passo a chi sta dietro e procede più celermente.

Il dibattito: fino dove può arrivare la satira?

Detto che Trump e l’etichetta del golf non vanno spesso d’accordo, la vignetta arriva dritta allo stomaco. Possibile usare due cadaveri per fare ironia o politica? Il dibattito su temi come questo non si è mai chiuso: la satira è una declinazione della libertà di pensiero tutelata dalla nostra Costituzione ma qual è il suo limite? Il confine tra libertà di pensiero e offesa del personaggio pubblico è sempre più sottile. Basti pensare all’indignazione suscitata da alcune copertine del francese “Charlie Hebdo, già bersaglio di attacchi terroristici di matrice islamica.

La versione del cartoonist

In questa storia di certo c’è il cattivo gusto nell’accostare Trump e il golf (o qualsiasi altro sport) ai due annegati. Di certo c’è la sequenza temporale dei tweet di cartoonist e dell’editore. Incerto invece se si tratti di censura o di beffarda casualità.

Michael de Adder Trump e il golf

Michael de Adder (foto Twitter).

La vignetta della discordia è apparsa sul profilo Twitter di Michael de Adder alle 19.17 di mercoledì 26 giugno, poche ore dopo la diffusione della tragica foto. Due gli hashtag per l’illustrazione: #BorderCrisis e #TrumpConcentrationCamps. Due giorni dopo, il cartoonist annuncia di essere stato scaricato dai giornali di Brunswick News Inc., gruppo editoriale con base nella provincia canadese del New Brunswick.

Il tutto senza che quella vignetta sia mai apparsa su uno tra il Times & Transcript, il Daily Gleaner, il Telegraph-Journal o il Telegraph-Journal SJ.

Trump e il golf: i social pro e contro

Donald Trump e il golf, un tweet virale e l’aria di censura: l’universo social va a nozze con questi ingredienti. Ricordiamo che l’attuale inquilino della Casa Bianca è stato spesso criticato per il tempo eccessivo passato sui green. Lui, che in campagna elettorale aveva attaccato Obama proprio per la passione per il golf, è stato ribattezzato golfer-in-chief degli Stati Uniti.

Donald Trump consegna a Tiger Woods la "Medal of Freedom" dopo la vittoria ad Augusta nel 2019 (Foto SAUL LOEB / AFP).

WASHINGTON – Donald Trump consegna a Tiger Woods la “Medal of Freedom” dopo la vittoria ad Augusta nel 2019 (Foto SAUL LOEB / AFP).

Ad alimentare il flusso social è lo stesso de Adder che twitta e ritwitta, spiegando che il gruppo editoriale (l’azionista di riferimento si muove nel settore petrolifero) non ha mai pubblicato una sua vignetta contro Trump in questi 17 anni di contratto. Allo stesso tempo il disegnatore spiega di non voler far carriera gridando al complotto o facendosi passare per vittima. “Disegno per altre riviste di successo, devo solo ri-bilanciare le entrate e rassegnarmi al fatto di non scrivere per i giornali della mia terra d’origine” ha postato de Adder.

La versione dell’editore

Scontata la risposta dell’editore, affidata giocoforza a Twitter. La nota viene pubblicata sul social network alle 4.48 di domenica 30 giugno.

“E’ scorretto pensare che Brunswick News Inc. abbia interrotto il contratto da freelance con Michael de Adder per una vignetta su Trump che circola in Rete – si legge –. Al nostro gruppo quel lavoro non è mai stato nemmeno offerto. Dopo una lunga trattativa abbiamo rimesso sotto contratto Greg Perry, un cartoonist molto amato dai nostri lettori”.

Ad avere le idee chiare sull’intera vicenda è Wes Tyrell, presidente dell’Associazione canadese dei disegnatori. “de Adder è licenziato dopo 17 anni – scrive – perché Donald Trump è un tabù per quel gruppo editoriale che fa affari anche negli Stati Uniti”.

Gary Woodland e Amy, il gigante del golf e la bambina

Segui la pagina Facebook di Golfando… e iscriviti al gruppo

18 risposte a “Trump e il golf in una vignetta shock: disegnatore canadese perde il lavoro

  1. C’è una fake news mondiale, ed è proprio la foto del papà e la bambina. Certo che sono morti, ma poi sono stati messi in “posa” per i media di tutto il mondo. Se fossero stati a 10 metri l’uno dall’altra che impatto avrebbe avuto? Nullo o quasi. Ma l’abbraccio nella morte fa “spettacolo”, per chi non si pone domande. E per porsi domande bisogna avere un cervello funzionante e critico. E’ una tragedia, la morte è terribile, ma l’uso della morte è indecente. E non fa ridere per nulla.

    • tira fuori le prove!!!! di quel che dici o dacci una dimostrazione della tua fanta cospirazionevole teoria , meglio ancora hai un video che dimostri la “cazzata” che hai scritto????

    • È parlando degli orrori che si impara a capirli e si spera cercare di diventtare più sensibili all’argomento. Non è nascondendo la verità per non urtare le persone che si risolvono i problemi

  2. Ma come, prima tutti sul carro di “Gié suì Ciarlì” (il cui livello di satira è decisamente infimo e dissacrante) e ora criticate questa vignetta? Bah….

  3. libertà di divulgazione sempre…da fastidio vero,caro Trump, essere etichettato come un razzista? ah già ma lo sei!!! quindi non vedo dove sia lo scandalo ha rappresentato semplicemente la verità…e voi golfisti siete solo degli snob radical chic con la puzza sotto il naso

    • Una delle cose che le persone più “sfortunate”, ovvero di quelle che non conoscono il golf in modo “intimo” e “profondo” e che vi accomuna tutte, in tutte le parti del mondo, e il vostro esemplare convincimento nell’emettere giudizi, volutamente offensivi. Poi cosa c’è di offensivo di essere come Gad Lerner; se fossi come Gad avrei anch’io la luce della verità ad illuminare il mio cammino. Troverei più palline all’imbrunire. Ma lei non può capire, non può capire la soddisfazione di aver ritrovato una pallina data per persa, e li vicino averne recuperate altre due, magari Titleist Pro V1 nuove. Ma lei che ne potrà sapere. Di imbucare una hole in one e pagare da bere a tutto il circolo, che soddisfazione. 25 bottiglie di champagne spese bene, ma lei non potrà mai avere queste soddisfazioni, e mi creda non sa cosa perde. Una domanda dovrebbe farsi: se anche le persone più facoltose, ma si dai le più ricche e potenti del mondo, giocano a golf, invece che a tamburello sulla spiaggia, ci sarà un motivo, o no? La cosa bella e che noi e lei, non ci incontreremo mai, almeno questa è la mia speranza, e credo anche per la maggioranza dei miei colleghi golfisti.

  4. Anche in questo caso io difendo la totale e assoluta libertà di satira, nonostante non sia d’accordo con il vignettista e non reputi minimamente Trump responsabile di questa morte, così come per qualsiasi altro Presidente americano degli ultimi decenni di fronte a centinaia di morti nel fiume o nel deserto messicani.

  5. Io riesco solo a pensare che da qualche parte c’è qualcuno che ha visto in una foto suo figlio e sua nipote/suo fratello e sua nipote/il suo amico e la figlioletta, riversi a faccia in giù sulla sponda di un fiume…e mi chiedo se la foto andava fatta? se la vignetta andava fatta? ma non trovo una risposta perchè continuo a pensare a qualcuno che continua a picchiare con la testa contro al muro e a pingere come un bambino…
    Si la foto andava fatta…e pure la vignetta probabilmente…
    quantomeno per tentare di scalfire l’incredibile indifferenza di qualcuno che in un articolo del genere descrive la sua gioia,
    legittima per carità, di giocare a golf, ma Porc…. ti sembra questo il posto giusto?

    • Caro Igor, non mischiamo il dolore, e lo sgomento con la politica e con il gioco del golf. In questo particolare momento sociale, per non dire storico tutti si sentono in obbligo di dire la loro. A ben vedere è una bella cosa, non fosse che alcuni travisano, altri non comprendono, a volte neanche quello che dicono o scrivono. Non è il suo caso, in parte. Un tale ci dava, a noi golfisti, l’appellativo di snob radical… Poco male alla fine la sagacia è un antidoto che funziona e infatti io mi sono dilungato sui miei aneddoti golfisti. Che sono ne più ne meno come quelli scriverebbero altri giocatori. Ma arriviamo al punto: Trup e il golf, e noi ora siamo ospiti di un blog che tratta di golf, quindi se un vignettista usa il golf per attaccare Trump, e ci incornicia la morte, con una bella messa in scena (che non si può provare, ma nemmeno smentire) questo per rispondere al soggetto che con grazia mi chiedeva le prove… Quali prove, io uso il cervello, quante probabilità ci sono che i due poveri corpi si sarebbero fermati così. Facciamo poche? Ma così messa la foto ha avuto un impatto mondiale. Io credo solo che un papà pensava di farcela, e invece è morto. Per colpa solo sua è morta anche la figlioletta, non per Trump e non per il golf. Questa è la realtà, il resto è la non conoscenza profonda del gioco del golf, che mi creda, il golf è lo specchio dell’anima e rende, sul campo, gli uomini tutti uguali, presidenti e operai, l’unico livellatore sociale del pianeta. Dove non contano i soldi ma solo la capacità, l’educazione e la perfetta conoscenza delle regole.

      • Buongiorno Carlo, io pubblico il suo commento ma non sono per niente d’accordo. La foto è originale e non servono le “prove”. La bimba non è morta per “colpa solo sua”, riferito al padre. Ma stiamo scherzando? Saluti

        • Buon giorno a te Sauro, certo che non dobbiamo essere d’accordo per forza, anche se un pelino il dubbio ti è venuto, vero? E grazie per aver pubblicato il mio commento, che tra l’altro mette un poco di condimento golfistico in un blog su una rivista di golf. E ci mancherebbe altro. Il bello della vita è nella visione precipua delle persone, mi spiego: era il 1980 e due miei conoscenti del PCI partirono per un viaggio nella terra promessa, il paradiso dei lavoratori. L’URSS! Quando tornarono uno dei due riferisce a tutti che ha visto un posto meraviglioso, dove tutti solo felici e hanno tutto quello che gli serve e dove la dignità è rispettata. L’altro interrogato sulle magnificenze appena udite disse: ” siamo andati negli stessi posti, ma lui ha visto cose diverse”. Questa è la vita, vedere cose diverse, farsi domande, avere un gioco veloce, e non far perdere tempo al team che segue. Cedere il passo sempre quando comprendi che è giusto, e non è una vergogna, sono solo regole ben applicate. Cosa centra? Centra centra, lo sai che centra… In un mondo di gente che emette sentenze e insulti, che non cede il passo, che trova palline che non esistono, che ha la verità in tasca perché l’ha visto su internet… io non resisto mi faccio domande e analizzo le conseguenze di quel che ci viene proposto. E ci metto del condimento nelle risposte. Con leggerezza. Buon gioco Sauro.

          • Carlo, credimi: sulla foto non mi è venuto “un pelino di dubbio”. Inorridisco invece a chi mette sempre tutto in dubbio, quasi per partito preso. Sul gioco veloce e sul cedere il passo è una questione di educazione, è un punto fermo nel golf. Buon gioco a te

  6. La libertà di espressione e l’arte non possono essere oggetto di censura, purtroppo i poteri forti hanno sempre voluto limitare le libertà civili sia nel mondo che in Italia, basti pensare a quello che è capitato con gli striscioni anti Salvini, solo poche settimane fa!

  7. Carlo, se posso permettermi: pensa di più al golf e cerca di ripetere la tua hole in one fatta nel 2007. Lascia stare il resto.

    • Caro Sergio, no non te lo puoi puoi permettere ne tu ne nessun altro. Per un motivo semplice, anche se ci sono idee che non ti piacciono, hanno comunque il diritto di esistere. Si chiama libertà.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *