In attesa che il sogno diventi realtà meglio parlare di “una bella soddisfazione”: nella più recente classifica dei 60 giocatori qualificati ai prossimi Giochi Olimpici non c’è più solo Francesco Molinari. Nell’ultimo aggiornamento infatti in sessantesima piazza è spuntato Nino Bertasio.
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Costantino Rocca: “No thanks to Olympics? To be there I’d jump two meter into the air”
Sauro Legramandi – @Sauro71
Costantino Rocca explains to the TGCOM24.it, Italian 24 hours news service, that if he were invite to compete in the Rio 2016 Olympic Games, he would jump two meter into the air, despite being 60 years old and weighing 100 kilos.
Olimpiadi, anche Rory McIlroy rinuncia per paura del virus Zika?
di Sauro Legramandi – @Sauro71
A poco più di due mesi dal primo tee shot, Rory McIlroy esce allo scoperto. L’irlandese, numero tre al mondo, ammette pubblicamente di valutare se partecipare o meno alle Olimpiadi di Rio. Lo fa dopo aver vinto la sua prima gara dell’anno (l’Irish Open) manifestazione promossa dalla sua fondazione (la Rory Foundation) e nella sua Irlanda.
Olimpiadi, Costantino Rocca a Golfando: “Farei i salti per andare a Rio2016”
“Se mi convocassero oggi alle Olimpiadi farei salti alti due metri nonostante abbia 60 anni e pesi cento chili”. In questa frase c’è tutto Costantino Rocca, il golfista più forte in campo e fuori che l’Italia abbia mai avuto. Poche parole da bergamasco doc che sono lontane anni luce dagli asettici comunicati stampa di quei golfisti professionisti che hanno detto “no grazie” ai Giochi Olimpici di Rio 2016. Per chi non lo sapesse il golf torna alle Olimpiadi dopo 112 anni di esilio e più di un giocatore di primissimo piano ha rifiutato la convocazione (dagli ex numero uno al mondo Adam Scott e Vijay Singh ai sudafricani Schwartzel e Oosthuizen, da Jimenez a Leishman).
Parola di Costantino
“Ognuno è libero di muoversi come crede ma chi dice no al Brasile non ha il giusto spirito sportivo – attacca Costantino –. Giocare a certi equivale a svolgere un lavoro e dire no alle Olimpiadi è una mancanza di rispetto sia verso il lavoro che verso chi vorrebbe partecipare ai Giochi e non può. Ripeto: se mi convocassero oggi ci andrei di corsa”. E se lo dice chi ha vinto cinque volte sullo European Tour non c’è motivo di dubitare. Continua a leggere
Il golf alle Olimpiadi, un ritorno agrodolce In sei rinunciano: per Zika o per soldi?
di Sauro Legramandi
@Sauro71
De Coubertin si metta il cuore in pace: a meno cento giorni dall’inizio dei Giochi di Rio che segneranno il ritorno del golf all’Olimpiade dopo 112 anni di ostracismo il suo motto “l’importante è partecipare” appare anacronistico come una cabina telefonica. I professionisti sembrano preferirgli Nanni Moretti, attanagliati dall’indecisione cronica di un “mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?”. Come temuto da chi conosce l’ambiente, delle due opzioni molti big hanno scelto la seconda. Sono già sei i forfait eccellenti: tre non vanno “per sfruttare quelle due settimane in vista del finale di stagione” tra tornei milionari e Ryder Cup, due hanno umanamente paura del virus Zika, uno per motivi non precisati.
PAURA DI ZIKA – L’ultimo (per ora) a chiamarsi fuori dalla lotta olimpica è stato Marc Leishman, n.35 del mondo: per le gare l’australiano gira il mondo con donna e due figli piccoli ma in Brasile non ci andrà. “La mia compagna Audrey ha un sistema immunitario molto debole – ha detto nelle scorse ore – al punto che l’anno scorso abbiamo rischiato di perderla a causa di un shock tossico causato da un batterio.
A Rio i rischi per lei sarebbero ancora maggiori, e se anche lei non venisse e io gareggiassi poi potrei trasmetterle l’infezione” (con i rapporti sessuali). Lo stesso virus aveva in precedenza fatto desistere il fijiano Vijay Singh, ex numero uno al mondo.
Prima di loro avevano ad aver passato la mano erano stati Adam Scott (ex n.1 del World Ranking, vincitore di 29 tornei tra cui un Augusta Masters), i sudafricani Charl Schwartzel (ha vinto Augusta 2011) e Louis Oosthuizen (vincitore di un Open Championship), oltre all’iconico spagnolo Miguel Angel Jimenez.
I TEMPI E IL CONCETTO DI “NAZIONALE” – Se quella legata all’emergenza sanitaria è una motivazione al di sopra di ogni ragionevole dubbio, molto meno nobile la scelta di farsi da parte per non compromettere la stagione. Sono sospetti i tempi dei vari annunci: da anni si conoscono le date della competizione a cinque cerchi (11-14 agosto per i pro, 17-20 per le proette): possibile per chi è in odore di convocazione non ritagliarsi due settimane e partecipare a Rio? Perché dirlo a tre mesi dal primo tee shot? Continua a leggere
Adam Scott dice no alle Olimpiadi di Rio
Adam Scott non parteciperà alle Olimpiadi di Rio. L’intenzione era nell’aria e ora il numero 7 del ranking l’ha ufficializzata ora con un comunicato dove si parla di “decisione presa in base a un calendario pieno di impegni professionali e personali”.
Scott ha già avvisato la Federazione e il selezionatore, “augurando ogni fortuna al team olimpico australiano”. Qualcuno spera in un ripensamento ma una presa di posizione così netta non lascia spazio a illusioni.
Scott era uno dei giocatori che Continua a leggere
Vijay Singh non andrà alle Olimpiadi di Rio: “Ho paura del virus Zika”
Vijay Singh esce allo scoperto e avvisa la federazione delle Isole Fiji e anche il mondo intero: lui alle Olimpiadi di Rio 2016 non giocherà. Non lo farà per soldi (a Rio in palio solo medaglie, non assegni), non lo farà per impegni già presi bensì perché ha paura: Singh ha paura del virus Zika. Lo ha candidamente ammesso ai microfoni di Golf Channel: “Le Olimpiadi? In quel periodo giocherò sul PGA, è un periodo con molte gare. E poi, sapete con quel virus, il virus Zika… non mi fido a portare la mia famiglia da quelle parti“.
Proprio il Brasile è stata la culla di Zika che si trasmette con la puntura delle zanzare , insetto particolarmente “a suo agio” tra stagni e laghi. Proprio come quelli che ci sono nel campo di gara olimpico brasiliano: due artificiali nel percorso, altri naturali al suo esterno. Continua a leggere
Rio2016, chi vince l’oro olimpico verrà invitato a tutti i Major 2017
Arriva l’incentivo olimpico: chi vincerà la medaglia d’oro ai Giochi di Rio 2016 sarà invitato in tutti i Major del 2017. L’annuncio arriva praticamente alla vigilia dell’Augusta Masters e riguarda sia la medaglia maschile che quella femminile.
Diana Luna inizia la corsa verso le Olimpiadi di #rio2016
Comincia in Nuova Zelanda la lunga campagna olimpica di Diana Luna. La proette romana punta a conquistare un posto per Rio 2016 e per farlo ha bisogno di una serie di ottimi risultati, meglio se arriverà anche una vittoria. Ad oggi infatti tra le sessanta giocatrici con un biglietto per le Olimpiadi ci sono Giulia Sergas e Giulia Molinaro. Il limite per la qualificazione è fissato all’11 luglio.
La rincorsa di Diana Luna parte dall’Isps Handa New Zealand Women’s Open, gara d’apertura del Ladies European Tour 2016 sul percorso del Clearwater Golf Club, a Christchurch.
Il montepremi è di 200.000 euro.
Data la determinazione con cui la Luna vuole conquistarsi il pass per Rio c’è da ritenere che sia già a buon punto con la preparazione e quindi in grado di competere per l’alta classifica.
Giulia Molinaro torna sul LPGA: “Sogno Rio Consiglio a tutti il golf in un college Usa”
E’ scattata la stagione del LPGA Tour, il più importante circuito femminile al mondo: si gioca il Pure Silk Bahamas Classic, a Nassau nelle Isole Bahamas. Quest’anno, l’Italia ha due proette sul Tour, Giulia Sergas e Giulia Molinaro. La seconda è di ritorno nell’LPGA, promossa dopo un anno sul Symetra Tour. Dalla Federgolf qualche dritta per conoscerla meglio
In giro per il mondo – “Sono nata a Camposampiero (Padova) e a due mesi ero già in Kenya con i miei genitori. Sono cresciuta in Africa, tornando in Italia solo per le vacanze estive. Il mio primo sport è stato il tennis, poi, a 12 anni, grazie al consiglio di un’amica di mia madre, ho cominciato a giocare a golf a Villa Condulmer sotto la guida di Andrea Trentin. A 14 anni sono entrata nella squadra nazionale, a 16 mi sono trasferita in Florida per completare la scuola. Ho fatto l’università in Arizona, laureandomi in Management del turismo. Nel frattempo, grazie a una borsa di studio, ho continuato a giocare a golf. Oggi vivo a Scottsdale in Arizona”.
Golf e studio – “Consiglierei a tutti i giovani golfisti l’esperienza del college, è il modo migliore per conciliare studio e sport: strutture all’avanguardia, staff qualificato e un calendario di gare molto stimolante. Certo, in Italia puoi avere il vantaggio di essere seguita dal tuo coach che ti conosce sin da bambina, mentre negli Stati Uniti hai il problema di scegliere a chi affidarti. E non è sempre facile stabilire la giusta sintonia con un nuovo tecnico. La mia giornata tipo da studentessa? Sveglia alle 5.30 e in palestra alle 6 per un’ora di allenamento. Poi lezione in classe fino alle 13. Nel pomeriggio 3-4 ore di allenamento sul percorso o in campo pratica”. Continua a leggere