A Jarrod Lyle diagnosticato un tumore: è la terza volta

Jarrod Lyle ha un tumore. Di nuovo. E’ la terza volta che al professionista australiano viene diagnosticata la leucemia. Per due volte l’ha sconfitta la leucemia e ora, a 35 anni, è lui a incoraggiare famiglia, amici e tutto il mondo del golf dal letto di ospedale. “Questa potrebbe essere la mia ultima foto con la testa piena di capelli ! #f**kcancer” ha scritto in un post su Facebook.

Jarrod Lyle

Jarrod Lyle poco prima della chemioterapia (Foto Facebook)

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Golf e look, la Lpga contro scollature e leggins. Paige Spiranac e i social si mobilitano

di Sauro Legramandi – (@Sauro71)

Spesso il golf è una questione di centimetri. Ogni tanto di millimetri. Per qualche centimetro una pallina rotola maramalda in un bunker o in un ostacolo d’acqua, salutandoci per sempre. Capita anche che la stessa si fermi proprio sul bordo della buca, rifiutandosi di compiere quel mezzo giro decisivo. Da qualche giorno i centimetri che animano il dibattito social-golfistico misurano ben altro, riguardano golf e look. ossia la stoffa indossabile da una giocatrice di golf. La Lpga ha imposto un dress code “castigato” alle proette. Immediata la polemica online e non solo, guidata – guardacaso – da Paige Spiranac. Controcorrente Diana Luna che al nostro blog ammette: “E’ una buona idea, si stava superando il limite”.

Paige Spiranac (foto Instragram)

Paige Spiranac

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Stefano Palmieri: io cieco ho capito con il golf che nessun handicap può fermarti

Una Storia di golf con la esse maiuscola quella di Stefano Palmieri. Una Storia che se accadesse in sport come il calcio o il basket sarebbe finita dritta in prima pagina. Stefano Palmieri è un 45enne toscano cieco dopo un incidente e fresco vincitore del British Blind Golf Open e dell’Irish Blind Open. Federgolf ha diffuso il racconto della sua vita.

Stefano Palmieri

Stefano Palmieri (Foto Federgolf)

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Due hole-in-one di fila sulla stessa buca da due giocatori di golf? Fatto

Hole-in-one, il sogno più o meno segreto di ogni giocatore di golf. Imbucare al volo dal tee di partenza, marcare “uno” sullo score e far firmare la pallina appena raccolta dalla buca. A futura memoria. Chi ha ha avuto la fortuna e la bravura di metterne a segno una (o più di una) non se lo scorderà mai. Quante volte accade in una stagione di imbucare al volo? Quasi mai. E quante volte accade di vedere due hole-in-one sulla stessa buca nello stesso team? La risposta esatta non è “mai”.

Hole-in-one

Mark Mcleod e la foto postata su Twitter poco dopo la doppia hole-in-one

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Uomini e golf: Tiger Woods in rehab per i figli, Phil Mickelson rinuncia allo US Open per la figlia

Giovedì scatta l’edizione numero 117 dello US Open, secondo major di stagione e una delle gare più prestigiose dell’anno. Si giocherà per la prima volta a Erin Hills, nel Wisconsin.  Ci sarà l’elite del golf mondiale, compreso il nostro Francesco Molinari oggi numero 16 al mondo. Ci saranno uomini e golf. Ci saranno tutti meno Phil Mickelson e Tiger Woods. Entrambi gettano la spugna per i figli ma in situazioni opposte. Mickelson ha scelto di presenziare al diploma della figlia Amanda: la cerimonia è quasi in contemporanea e quindi… . Woods potrebbe essere già ricoverato in una clinica di riabilitazione in Florida nel tentativo di continuare a incontrare i figli Sam e Charlie.

Uomini e golf

LOUISVILLE Tiger Woods e Phil Mickelson nel 2014 al PGA Championship giocato a Valhalla (foto Afp)

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Storie di cani e di golf: Jess ha trovato 51mila palline, Davos le “vende” per aiutare altri cani

C’è un cane per ogni cosa. C’è un cane per la caccia e uno per il tartufo. C’è un cane da riporto e adesso c’è un cane da golf. Anzi: ce ne sono almeno due di questi esemplari. Uno si chiama Jess, è un collie e vive a Dunfermline, Scozia. L’altro è un Bovaro del bernese, di nome Davos e “in servizio” nel Minnesota.

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Il golf nella testa / 7 – Qual è la reale posta in gioco

Anche il golfista ha un fuoco sacro dentro. Qualsiasi attività ludica è mossa da una passione iniziata più o meno per caso. La nostra mental coach Sonja Caramagno, nella puntata odierna di Il golf nella testa, focalizza la sua attenzione proprio su cosa scatta dentro di noi quando pensiamo al golf. Quella motivazione è il patrimonio personale di ogni singolo giocatore. Un patrimonio che gettiamo al vento ogni volta che, dopo un brutto colpo, pensiamo di smettere e non giocare più.

Golf nella testa

Sonja Caramagno con i Talents del “Marco Simone” di Roma

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C’era una volta il golf

Altro che acciaio, grafite o carbonio: “appena” un secolo e mezzo fa il golf si giocava solo con legni veri e ferri veri. Era uno sport d’altri tempi che ha mantenuto intatto il suo fascino. Un fascino che va oltre il vintage. Certe attrezzature sono praticamente preistoriche, figlie della loro epoca e segnate dal loro tempo. Oggi, come per altre discipline sportive, anche il golf ha i suoi pezzi d’antiquariato. E il golf all’asta è sempre di più una realtà.

In Italia capita di trovare qualche legno sulle bancarelle dei mercatini specializzati “in cose di altre case”. Spesso non se ne comprende a fondo il valore. Ci sono “bastoni” infilati tra mobilia divorata dai tarli e sedie impolverate. Meglio così: con pochi euro gli appassionati possono portarsi a casa legni di cent’anni fa.

Golf all'asta

Un pezzo di storia del golf: il primo trofeo vinto da Bobby Jones nel 1916. La casa d’aste Bonhams lo venderà il 23 maggio (Foto Bonhams)

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Luca Ravinetto, maestro di golf che scrive storie… di golfisti

Luca Ravinetto è maestro di golfisti ma non solo. E’ un professionista che, come i colleghi, organizza la sua giornata lavorativa in base alle richieste di noi comuni giocatori. Un’ora in campo qua, mezz’ora in campo pratica là. Tee shot da raddrizzare qua, putter da calibrare là. E’ questo l’universo che circonda un “normale” professionista di golf. Ravinetto è andato oltre perché è dotato di un notevole spirito di osservazione. Spirito che dispensa sia correggendo i suoi allievi in tre club toscani (San Miniato, Vicopelago e Bellosguardo) sia guardandosi attorno. Osservando, appunto.Luca Ravinetto golfisti

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Candidata a Glasgow: “Abolire i campi da golf e gli asili. Sì alla pena di morte con ghigliottina”

di Sauro Legramandi – @Sauro71

Ogni nazione ha i politici che si merita. Un aforisma vero anche se emendabile: gli italiani non si meritano Antonio Razzi, gli scozzesi non si meritano Gisela Allen. Chi è costei? E’ una donna di 84 anni candidata alle prossime elezioni comunali di Glasgow per l’UK Independence Party, l’Ukip di Nigel Farage. Sbaglia chi pensa che in questa storia di golf il problema stia nella carta d’identità. Quello che deve preoccupare è il programma elettorale.

abolire i campi da golf

Mai più foto così con Gisela Allen consigliere di Glasgow?

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