C’era una volta il golf

Altro che acciaio, grafite o carbonio: “appena” un secolo e mezzo fa il golf si giocava solo con legni veri e ferri veri. Era uno sport d’altri tempi che ha mantenuto intatto il suo fascino. Un fascino che va oltre il vintage. Certe attrezzature sono praticamente preistoriche, figlie della loro epoca e segnate dal loro tempo. Oggi, come per altre discipline sportive, anche il golf ha i suoi pezzi d’antiquariato. E il golf all’asta è sempre di più una realtà.

In Italia capita di trovare qualche legno sulle bancarelle dei mercatini specializzati “in cose di altre case”. Spesso non se ne comprende a fondo il valore. Ci sono “bastoni” infilati tra mobilia divorata dai tarli e sedie impolverate. Meglio così: con pochi euro gli appassionati possono portarsi a casa legni di cent’anni fa.

Golf all'asta

Un pezzo di storia del golf: il primo trofeo vinto da Bobby Jones nel 1916. La casa d’aste Bonhams lo venderà il 23 maggio (Foto Bonhams)

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Luca Ravinetto, maestro di golf che scrive storie… di golfisti

Luca Ravinetto è maestro di golfisti ma non solo. E’ un professionista che, come i colleghi, organizza la sua giornata lavorativa in base alle richieste di noi comuni giocatori. Un’ora in campo qua, mezz’ora in campo pratica là. Tee shot da raddrizzare qua, putter da calibrare là. E’ questo l’universo che circonda un “normale” professionista di golf. Ravinetto è andato oltre perché è dotato di un notevole spirito di osservazione. Spirito che dispensa sia correggendo i suoi allievi in tre club toscani (San Miniato, Vicopelago e Bellosguardo) sia guardandosi attorno. Osservando, appunto.Luca Ravinetto golfisti

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Candidata a Glasgow: “Abolire i campi da golf e gli asili. Sì alla pena di morte con ghigliottina”

di Sauro Legramandi – @Sauro71

Ogni nazione ha i politici che si merita. Un aforisma vero anche se emendabile: gli italiani non si meritano Antonio Razzi, gli scozzesi non si meritano Gisela Allen. Chi è costei? E’ una donna di 84 anni candidata alle prossime elezioni comunali di Glasgow per l’UK Independence Party, l’Ukip di Nigel Farage. Sbaglia chi pensa che in questa storia di golf il problema stia nella carta d’identità. Quello che deve preoccupare è il programma elettorale.

abolire i campi da golf

Mai più foto così con Gisela Allen consigliere di Glasgow?

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Il Golf nella Testa: la mental coach

Mental coach

Sonja Caramagno prima di partire con Chicco Molinari nel quarto giro dell’Open d’Italia.

Il Golf nella Testa è una rubrica del nostro blog dedicata a chi ritiene che il “golf sia tutta una questione di testa”. Per loro e per chi vuole capire perché con lo stesso movimento non si raggiunga sempre lo stesso risultato c’è Sonja Caramagno. Mental coach di professione,Sonja lavora con professionisti di golf (Marco Simone Golf Club e Parco di Roma Golf Club tra gli altri), karate e judo (Fijlkam) e Rugby (US Primavera Rugby Roma). A lei il compito di spiegare attraverso Il golf nella testa quali bunker mentali ci siano dentro di noi ogni volta che prendiamo… Continua a leggere


Il golf nella testa / 6 – Ridisegna la tua buca

Oggi spieghiamo come trasformare in vantaggio quello che tutti comunemente considerano uno svantaggio. Ossia il preconcetto: chiunque giochi a golf ha una buca che vorrebbe saltare in ogni percorso. Perché? Semplice: in quella buca la palla è sempre andata in acqua oppure fuori limite oppure…  Invece il pregresso può diventare un elemento a nostro favore. Continua a leggere



Donald Trump gioca a golf più di Barack Obama: è il golfer-in-chief

di Sauro Legramandi
@Sauro71

Donald Trump, chi di golf ferisce, di golf perisce. Trump, che per mesi ha accusato Obama di pensare più al green che alla Casa Bianca, ora è finito nel tritacarne social-mediatico. La sua colpa? Aver giocato troppo a golf nel primo mese da presidente. Per il suo predecessore c’era addirittura un sito Internet ad hoc che ne annotava le giornate passate sacca in spalla (306 i giri effettuati in otto anni da Commander-in-chief). Per il tycoon per ora c’è una piccola pagina Facebook dedicata allo stesso conteggio. Della serie: il golf è uguale per tutti i presidenti Usa, nessuno escluso.

Donald Trump con Rory McIlroy

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“Non ha difeso Israele all’Onu: non vogliamo Barack Obama come socio del nostro golf club”

di Sauro Legramandi – @Sauro71

Il golf non è uguale per tutti: ne sa qualcosa Barack Obama. Il presidente, una volta lasciata la Casa Bianca, non potrà iscriversi al Woodmont Country Club di Rockville, nel Maryland. L’uomo più potente al mondo è considerato “persona non gradita” in uno dei circoli più esclusivi degli Stati Uniti e con soci in maggioranza di origine ebraica. Per esser più precisi “Obama is not welcome” come scritto in una serie di email indirizzate al presidente, Barry Forman, e al manager, Brian Pizzimenti. Carteggi telematici riservati che sono diventati di dominio pubblico grazie al “Washington Post”.

Barack Obama

KAPOLEI (Hawaii) L’ultimo Natale da presidente Barack Obama l’ha trascorso giocando a golf al Kapolei Golf Club (Foto AFP)

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“Chi è socio a Muirfield è bandito da questa panchina pubblica”

La vendetta deve essere un piatto che si serve freddo in Scozia: così, nel rigido inverno di Edimburgo qualcuno ha pensato bene di tener lontano i soci del Muirfield Golf Club dalla panchina dei giardini di West Princes Street Gardens, a Edimburgo. Muirfield, golf, uomini… Non vi dice nulla l’abbinamento di queste tre parole?  Risposta esatta: si tratta di uno dei pochi circoli al mondo dove le donne non possono ancora iscriversi, come stabilito da ben due referendum tra i soci nel giro di pochi mesi quest’anno.

EDIMBURGO – La targa esposta al giardino (Fonte @leabettie)

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Henrik Lundqvist, dalla Svezia alla Costa d’Avorio per insegnare il golf ai bambini più poveri

di Sauro Legramandi

Ci sono molti modi per essere Babbo Natale. Henrik Lundqvist ha scelto di farlo lontano 6168 chilometri dalla sua Stoccolma. Al posto degli stivali un paio di scarpette chiodate. Al posto della slitta la golf car. Il sacco con regali e fiocchetti diventa una sacca con ferri, tantissime palline e una speranza. Quest’anno Lundqvist ha salutato la Svezia per trascorrere parecchie settimane su e giù per la Costa d’Avorio. Lo ha fatto per far provare il golf a migliaia di bambini che definire poveri è un eufemismo. L’ambiziosa idea rientra nel progetto Golf for all. A trasformarla da teoria in pratica è il cosiddetto Team STL, ossia sport, turismo e tempo libero (la l sta per loisir).

Henrik Lundqvist

YAMOUSSOUKRO Una giornata in campo pratica in Costa d’Avorio (foto AFP)

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Brad Luiten gioca 237 buche in 12 ore: entra nel Guinness World Record

La prossima volta che richiamate o venite richiamati per la lentezza in campo pensate a Brad Luiten, un maratoneta neozelandese che ha unito, a fin di bene, la passione per la corsa a quella per il golf. Luiten ha stabilito il nuovo record mondiale di buche giocate: in dodici ore ne ha giocate qualcosa come 237, l’equivalente di tredici gare.

 Brad Luiten

AUCKLAND – Brad Luiten durante la “maratona golfistica”

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