Sergio Garcia, l’emotivo che ama (e teme) l’imprevedibilità del golf

Sergio Garcia nell'intervista alla rivista GOLF ITALIA
Sergio Garcia nell’intervista alla rivista GOLF ITALIA

Pubblichiamo un estratto dell’intervista a Sergio Garcia e pubblicata sull’ultimo numero della rivista GOLF ITALIA.

Qual è il tuo campo preferito e perché?
“Il mio posto preferito del mondo è chiaramente Valderrama, nel sud della Spagna. Il percorso non è molto lungo ma trovo che sia progettato in modo fantastico e molto impegnativo. Particolarmente complicate sono le buche 12 e 15, senza dimenticare la famigerata 17. Devi davvero padroneggiare il tuo gioco per fare bella figura lì”.


Hai un particolare rituale pre-gara nei tornei o porti con te un portafortuna?
“No, non proprio. Non ho particolari rituali, semplicemente come tutti gli altri giocatori, anche io mi riscaldo e mi concentro. Certo, ci sono alcuni marcatori di palline da golf e pitchmark repairer che porto sempre con me nella mia sacca da golf. A volte mi portano fortuna e a volte no. Non sono molto superstizioso”.

Con quale personaggio non golfista ti piacerebbe giocare?
“In passato ho avuto la fortuna di giocare con alcune star. Tra gli altri, con l’icona del basket Michael Jordan, con le ex stelle del calcio Ronaldo e Figo, ma anche con i grandi del tennis spagnolo come Juan Carlos Ferrero e Rafael Nadal. È sempre stato molto divertente. Non riesco a immaginare con quale star all’infuori del golf potrei andare oltre queste esperienze”.

Cosa ti piace del golf e cosa invece ti infastidisce?
“Amo il golf soprattutto perché è estremamente imprevedibile e impegnativo. Ma proprio questo aspetto cela anche un potenziale di frustrazione. Pensi di avere tutto sotto controllo, e poi in qualche amore per questo gioco è rimasto immutato, anche se si vedrebbe bene come calciatore o tennista professionista. Quindi la cosa che amo di più del golf è anche quella che mi infastidisce di più”.

Come ti descriverebbe il tuo caddie?
“Bella domanda! Onestamente, non ne ho idea. Immagino che mi descriverebbe come una persona molto emotiva, come un buon giocatore professionista ma piuttosto emotivo sul piano umano e con il cuore in mano”.

Se potessi cambiare una regola del golf, quale sarebbe?
“Mi sembra sempre un po’ ingiusto quando finisci in una zolla dopo un buon drive lungo il fairway e ricevi una penalità per questo motivo, mettendoti potenzialmente in svantaggio rispetto a qualcuno che è arrivato solo nel rough. Se potessi cambiare una regola, in questo caso alleggerirei la penalità”.   


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