Ryder Cup a Roma e un posto nei primi cento giocatori del mondo. Propositi di inizio anno per Francesco Molinari che, in un’intervista al quotidiano “Il Messaggero”, rivela anche quale colpo vorrebbe rigiocare nella sua ormai ultradecennale carriera sui campi di tutto il mondo.
Già al lavoro nella sua abitazione a Los Angeles, Francesco Molinari spiega di aver programmato la stagione 2023 per centrare l’obiettivo Ryder Cup a settembre. Per essere al “Marco Simone” di Guidonia l’azzurro giocherà più spesso sul DP World Tour, in Europa, rispetto agli anni precedenti. “Quelle gare garantiscono più punti in chiave Ryder Cup rispetto a quelle in contemporanea sul PGA Tour. Poi tornerò negli Usa per il Waste Management e il Genesis Invitational al Riviera, il mio campo”.
Per lo stesso motivo ad oggi è in dubbio la sua presenza all’Open d’Italia 2023 previsto sempre a Guidonia a maggio. In quel periodo il calendario del circuito Usa “prevede il Wells Fargo Championship che dà più punti in chiave qualificazione. Dipenderà da come mi troverò in classifica e ne parlerò col capitano Donald. E’ una decisione da ben ponderare.” Entrare nel giro dei giocatori di Team Europe vorrebbe dire salire in parallelo nel ranking mondiale dove oggi Francesco occupa la posizione numero 162. E dire che dopo quel fantastico 2018 (dove vinse tutto) l’azzurro era addirittura il numero cinque al mondo.
Il primo appuntamento “da europeo” per Chicco sarà ad Abu Dhabi dove settimana prossima si giocherà una inedita Hero Cup, ossia una sfida tra venti giocatori europei: dieci del continente (con l’italiano capitano e giocatore) e dieci di Gran Bretagna e Irlanda (guidati da Tommy Fleetwood). “Essere scelto – dice – mi ha reso felice, sono curioso di vedere come me la caverò. Con me ci saranno anche Luke Donald e mio fratello Edoardo (vicecapitano di Ryder Cup), così sono più tranquillo. I favoriti? Sulla carta sono loro, hanno più stelle da Shane Lowry a Tyrrel Hatton, per fare due nomi. Noi però abbiamo una squadra più motivata. Faranno bene a non sottovalutarci”.
Quella palla da rigiocare “alla Francesco Molinari”…
Ribadita la sua intenzione di tornare in alto il prima possibile grazie anche al lavoro con Sandro Donati e col professore Giuseppe Vercelli (“per ritrovare la convinzione”), Francesco Molinari si confida a Stefano Cazzetta e gioca – a modo suo – una mulligan, spiegando quale colpo vorrebbe tirare di nuovo e in modo diverso da quanto fatto.
“Il secondo al par 5 della buca 15 di Augusta” risponde deciso il torinese. Chicco perse quel Masters nelle ultime buche, dopo essere stato leader a lungo. Alla fine vinse Tiger Woods, spinto da tutto il mondo golfistico Usa.
“Avremmo detto il tiro al par 3 della 12, con la palla finita in acqua” obietta il collega del Messaggero. “No, il secondo alla 15. Con un colpo in maniera diversa, la palla non sarebbe finita troppo a sinistra. A quel punto avrei potuto rimettermi pienamente in gioco e scrivere un finale diverso al Masters 2019”.
Speriamo che Francesco Molinari scriva il prima possibile altri finali diversi.