Alessandra Donati – che da tempo annovero tra le amiche di “Golfando” – racconta la sua ProAm a Castelconturbia giocatasi settimana scorsa
A tu per tu con i campioni del golf
di Alessandra Donati
Il 30 settembre 2020 al Golf Club Castelconturbia si è disputata la ProAm che ha dato il via all’Italian Challenge Open. Presenti due team formati da giocatori disabili: il primo team con il professionista Enrico Di Nitto e i giocatori Gregorio ‘Greg’ Guglielminetti e Roberto Molina. Il secondo team ha visto invece il professionista Luca Cianchetti con il giovane Andrea Plachesi e la sottoscritta. Presente anche uno dei giocatori più amati dai tifosi italiani (e non solo): Matteo Manassero. Tutta la competizione si è svolta nella stretta osservanza delle regole di sicurezza Covid-19.
Da qualche anno la Federgolf, allo scopo di promuovere il golf paralimpico, dà l’opportunità ai giocatori disabili di partecipare alle ProAm delle gare dell’Italian Pro Tour. E’ un’iniziativa, a mio parere, molto positiva perché dà visibilità ai giocatori disabili, dimostrando come il golf superi ogni barriera.
Matteo Manassero: “Ciao Ale, come stai?”
La prima grande emozione è stata quella di aver incontrato subito Matteo Manassero che, con un sorriso radioso, mi ha salutato con un “Ciao Ale!”… si ricordava di me! Ho giocato con lui una ProAm lo scorso anno al Golf Nazionale. Sinceramente non credevo potesse ricordarsi di me. E’ stato il miglior benvenuto che potessi ricevere.
Ogni volta che partecipo a questi eventi, vengo sempre colta da un profondo senso di meraviglia. E’ come se ritornassi un po’ bambina. E ancora fatico a capacitarmi come sia possibile che io – quella che voleva sempre nascondersi – mi trovi qui, a tu per tu con questi campioni, parlando tranquillamente con loro.
La ProAm a Castelconturbia
Non avevo mai giocato a Castelconturbia. Me l’ero immaginato dalle tante descrizioni estasiate che avevo sentito. Eh sì, è veramente un campo splendido. Il meteo poi era semplicemente perfetto. L’atmosfera era quella delle grandi occasioni, giocare con il campo preparato per una gara di professionisti è una sfida doppia! I green velocissimi, pieni di insidie e pendenze, i miei approcci o erano lunghi e finivano oltre il green, oppure corti e finivano nel bunker. Ma poi chissene… non ero lì per vincere.
Il pro con il quale ho giocato, Luca Cianchetti, ha una grande potenza nei colpi. Vedere la traiettoria che sa imprimere alla pallina è davvero spettacolare. La tv certe emozioni non le trasmette. Giocando con un pro si impara sempre qualcosa: i gesti, il ritmo, lo stare in campo. Ciao Luca, hai una nuova tifosa!
Sono stata felice che con me giocasse Andrea Plachesi, uno dei più giovani golfisti paralimpici italiani. Ho visto i suoi occhi brillare di grande gioia ed entusiasmo. Vorrei tanto che questa luce ispirasse altri giovani disabili ad iniziare a giocare a golf.
Ah dimenticavo, la foto dove sono con Cianchetti l’ha scattata Manassero. C’era giustamente il divieto assoluto di avvicinare i giocatori, per cui niente selfie con loro.
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