“Donald Trump bara a golf: imbroglia con Tiger Woods e obbliga caddie e 007 a farlo”

Donald Trump calcia via le palline da golf degli altri così bene da meritarsi il soprannome di Pelé. Il presidente racconta di aver pareggiato una buca giocando con Tiger Woods, dimenticandosi però di conteggiare i suoi due colpi finiti in acqua uno dopo l’altro. E ha obbligato caddie e agenti dei Servizi Segreti ad aiutarlo a vincere, infrangendo le regole. Insomma, Donald Trump bara a golf. E’ la tesi supportata da testimonianze e documentata nel libro Commander in Cheat: How Golf Explains Trump.

L’autore è Rick Reilly giornalista di Sports Illustrated ed Espn che si è insospettito dei diciotto campionati di circolo vinti e ostentati dal presidente americano.

Il duello: “Mr President, giochi con me?”

“Li avrà vinti davvero? E come?”: partendo da questo interrogativo Reilly è entrato nel mondo da golfista di The Donald. Il reporter ha ricostruito anni e anni di scorribande sull’erba di (sua) proprietà dove tutto gli è concesso (compreso passare sul green su una golf car). E dopo la pubblicazione del libro Reilly ha sfidato Donald Trump a giocare con lui 18 buche in campo neutro con in palio 100mila dollari da destinare in beneficenza.

Così facendo, l’autore vuole dimostrare la veridicità di quanto scritto in Commander in Cheat: How Golf Explains Trump. Considerate le premesse, sono solo due le condizioni poste: la presenza di uno o più marshall (vale a dire giudici arbitro) e l’impossibilità di Trump di usare uno dei suoi caddie di fiducia. La Casa Bianca si trincera dietro un no comment sia sulla singolar tenzone che sulla tesi “Donald Trump bara a golf”.

Il golf e la Casa Bianca

L’attuale presidente degli Stati Uniti, come molti dei suoi predecessori, non ha mai fatto mistero della sua immensa passione per questo sport. Un amore diventato giustamente anche business: alla sua galassia imprenditoriale fanno capo diciassette campi da golf in giro per il mondo, tutti resort di altissimo livello. Uno di questi Mar-A-Lago è stato eletto a Casa Bianca invernale: non a caso fu quella la sede, dopo un giro in campo, dell’incontro col presidente giapponese Shinzo Abe. Trump vi ha passato sempre più tempo, lui che in campagna elettorale aveva attaccato Barack Obama per le troppe ore passate a praticare e sottratte alla politica… Così il quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti è passato da commander-in-chief a golfer-in-chief. E ora a commander in cheat.

“Trump bara a golf come un contabile della mafia”

Ma torniamo sul libro Commander in Cheat: How Golf Explains Trump, uscito martedì 2 aprile. Le rivelazioni sono scottanti e di certo l’autore si sarà tutelato legalmente in vista di un’appendice da scrivere magari in un’aula giudiziaria.

Il presidente a bordo di un golf car al Trump Doral.

Il presidente a bordo di un golf car al Trump Doral.

Il giornalista, al programma della CNN New Day, ha dichiarato che “Donald Trump bara a golf come un contabile della mafia. Bara sia che tu lo guardi o no. Bara che ti piaccia o meno. Ha tentato di barare quando ha giocato con Tiger Woods: mandò due palline in acqua senza marcarne nessuna sullo score, sostenendo di aver pareggiato il conto dei colpi” ha detto il giornalista. Era il 2017 e i compagni di gioco di Woods e Trump erano Dustin Johnson (oggi il numero uno del ranking mondiale) e il commentatore tecnico di Fox Gold, Brad Faxon.Perplessità sulla sportività del presidente ce ne sono sempre stati.

Dall’handicap al mistero di certe palline rotolanti

Parecchi dubitano che il tycoon sia 2,8 di handicap. Per i non addetti ai lavori: l’handicap corrisponde al livello di abilità di un giocatore. Più l’handicap è basso, meno colpi servono al giocatore per imbucare la pallina. E’ un numero che tiene conto degli ultimi venti risultati ottenuti in gare ufficiali. Siccome agli americani non sfugge nulla risulta che il presidente abbia fatto visita ai suoi circoli almeno 150 volte negli ultimi due anni ma abbia giocato una sola gara stando ai risultati nei server dello USGA Handicap Index. Possibile avere un handicap così basso facendo una gara in due anni?

Il presidente Donald Trump in uno dei suoi campi da golf (Foto ANDY BUCHANAN / AFP).

Il presidente Donald Trump in uno dei suoi campi da golf (Foto ANDY BUCHANAN / AFP).

Molti, Reilly compreso, dubitano che abbia realmente vinto quei 18 campionati sociali di cui va fiero. Il campionato sociale è una gara annuale riservata ai soli soci di un circolo golfistico. Secondo la leggenda metropolitana (ma nemmeno troppo) uno di questi titoli sarebbe stato vinto senza nemmeno essere fisicamente in campo il giorno della gara. Chi c’era racconta la seguente versione dei fatti: la gara sociale è stata vinta da mister Rossi, Trump ha poi giocato e vinto contro mister Rossi e quindi il presidente è il campione sociale. E’ sufficiente per avvalorare la tesi che dice che Donald Trump bara a golf?

Al Winged Foot Golf Club di New York, unico campo non di proprietà dove Trump gioca saltuariamente, i caddie locali non fanno più nemmeno caso alle irregolarità pro presidente e, appunto, lo hanno accostato a Pelé. Un giornalista, Mike Tirico, ricorda ancora oggi un episodio inspiegabile accaduto durante un giro col presidente: la sua pallina si fermò in green ma, per qualche strana forza della natura, dopo il passaggio di Trump rotolò oltre il green, finendo in un bunker di sabbia.

“Trump bara a golf e anche la sua scorta non scherza”

Nel mondo del golf un vecchio adagio recita che un golfista si comporta in campo alla stessa maniera in cui si comporta nella vita. Per gli americani il golf è sacro. Reilly, ripeto, ammette di aver scritto dopo aver sentito l’inquilino della Casa Bianca vantarsi dei suoi successi in campo. Proprio sul campo il giornalista si è documentato, partendo da chi sta (o stava) nello staff del commander-in-chief. Chiunque affianchi Trump sui fairway sa ormai come comportarsi, sia che si tratti di uno dei suoi caddie di fiducia che di agenti del Secret Service. Il loro compito è uno: agevolare la vittoria del presidente e il suo ego.

Donald Trump con il professionista Colin Montgomerie nel giorno dell'inaugurazione del Trump International Golf Links nell'Aberdeenshire (Scozia). Era il 2012. (foto AFP -Andy Buchanan)

Donald Trump con il pro Colin Montgomerie nel giorno dell’inaugurazione del Trump International Golf Links nell’Aberdeenshire (Scozia). Era il 2012. (foto AFP -Andy Buchanan).

Certo, un conto se l’aiutino arriva dal caddie, un altro se la svista telecomandata arriva dagli 007. I primi sono a libro paga dei circoli o nel giro dei contatti privati di Donald Trump. I secondi, pagati con le tasse degli americani, dovrebbero salvaguardare l’incolumità del presidente 24 ore su 24, momenti di svago compresi. Tra le loro mansioni, non figura ancora la salvaguardia dell’handicap del presidente degli Stati Uniti.

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9 risposte a ““Donald Trump bara a golf: imbroglia con Tiger Woods e obbliga caddie e 007 a farlo”

    • Veramente, senza nulla togliere alla simpatia od antipatia per l’uomo…quando ho visto sue interviste…mi dava sempre la sensazione, a domande su specifici argomenti, di essersi preparato come uno studente prima della sua interrogazione di fine anno…quindi…ciò significa che aveva cercato di prepararsi al meglio.
      Proprio perché anche lui, non può essere onnisciente.

      • Vero, talmente preparato che ha detto di voler parlare assolutamente con il Presidente delle Isole Vergini… che sono territorio degli USA e quindi il presidente era lui stesso.

  1. Presto, si nomini Muller per indagare sul golf !
    Pensavo che i secchi di fango fossero finiti, invece si ricomincia tutto da capo, ma questa volta in maniera più patetica.

  2. Ma veramente?
    Credo poco alla cosa…posso credere se mi viene detto sia solo frutto di un gioco…non credo che i Servizi si adoperino a dare seguito a queste idiozie, anzi, mi auguro che lo stesso Trump non chieda agli stessi di farlo. Sicuramente era tutto impostato per costruirci una storia intorno e per cercare, come sempre di creare una figura totalitaria a cui tutto deve o dovrebbe essere permesso…persino barare al gioco.
    Possibile che i Servizi nascondano magagne del Presidente e che mascherino alcuni vizietti tipici del potere…od almeno è anche ciò che cii viene a suffragio dalla storia moderna, però…per queste cose, mi auguro vivamente di no.
    Insomma…stiamo sempre parlando del Presidente di una delle Democrazie più potenti al mondo, non solo di un ricco bimbo viziato ed incapace. Il rispetto del tuo popolo, secondo me, te lo conquisti anche regalando al medesimo una figura più umana possibile…quindi con i limiti propri che ognuno di noi possiede, per ovvie ragioni…e con competenze che siano reali. Per quello che riguarda Trump…come uomo, penso sia molto competitivo, così come sarebbe qualsiasi imprenditore di successo, ma voglio pensare che sia anche uno di quegli imprenditori che sappia di dovere acquisire il “sapere fare” se vuole realmente e serenamente competere in qualsiasi gioco o sfida che la vita sia andata a proporgli…innanzi a qualsiasi avversario.

    • Buongiorno Massimo, la ringrazio per l’osservazione. Credo che l’uomo più potente al mondo e democraticamente eletto in una delle democrazie più importanti al mondo debba saper riconoscere i suoi limiti, compreso quello legato alla sua competitività. Personalmente sui Servizi non mi sorprende più nulla. Buona giornata.

  3. Buongiorno, non discuto gli aspetti politici che ho visto citare, ne posso discutere sui result di Trump, non abbiamo la certezza, però se vi pensate, generalmente … in un golf o meglio durante le gare quelli che hanno la cattiva abitudine di imbrogliare sono sempre gli stessi e si conoscono… quindi non mi stupisco, è chiaro che una cosa è denunciare un “mona” qualunque, una cosa è farlo con chi ha potere

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