Il golf è rispetto, giù il cappello per Shota Hayafuji

di Sauro Legramandi
Il golf è rispetto. Non viene altro da pensare guardando rimbalzare di bacheca in bacheca l’immagine di Shota Hayafuji, fino a ieri sconosciuto portasacca e oggi caddie del primo giapponese a vincere il Masters.

Hideki Matsuyama è entrato nella storia per avere vinto un major di golf. Shota Hayafuji vi è entrato per aver mostrato al mondo intero come si possa celebrare la natura. Quella natura che, assunte le sembianze di un bellissimo prato verde e colorato ai lati in Georgia, gli ha cambiato la vita per sempre. Perché per un caddie vincere ad Augusta vale tanto quanto per il suo professionista, non solo dal punto di vista economico.

A ultimo putt imbucato, Shota Hayafuji ha svolto quello che prevede il suo mansionario da caddie. In pratica ha riposizionato l’asta della bandiera della 18 al suo posto. Quello che non è scritto in nessun testo è invece il successivo inchino verso il campo. Un cenno e il cappellino abbassato per dire grazie. Un grazie di tutto e in particolare peri  quattro giorni bellissimi vissuti.

“Quando è entrato il putt finale non pensavo a nulla – ha dichiarato Matsuyama –. Poi quando ho visto Shota l’ho abbracciato e sono stato felice per lui. Questa è la sua prima vittoria. Abbiamo cominciato solo ora a capire a fondo la gioia di essere un Masters Champions”.

Il golf è rispetto, da Augusta al tuo campo

Un gesto semplice. Un gesto così semplice che lascia di stucco il mondo del golf ma non solo. La gentilezza e il rispetto per la natura sono al centro della cultura giapponese e della vita quotidiana della popolazione. Dopo un anno da reclusi per un virus per il quale non esistono più aggettivi sarebbe bello se gentilezza e rispetto venissero adottati anche nella nostra vita quotidiana.

Probabilmente è utopia. Allora stringiamo il cerchio. Recintiamo il rispetto al mondo del golf. Ricordiamoci dei like che avremo messo copiosi in queste ore ai post su Shota Hayafuji quando in campo ci imbatteremo in qualche episodio di mala educacion. Zolle non sistemate, cicche o rifiuti buttati a terra, natura e verde non rispettati. Ricordiamoci di quell’inchino all’Augusta National, tempio del golf, quando un nostro compagno di team non rispetterà l’ambiente nel nostro campo. Smettiamo di esserne complici.


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