Donald Trump e il golf… ma quanto mi costi?

Pensando a Donald Trump e il golf un ipotetico Enzo Miccio del green direbbe così: “Ma presidente quanto mi costi?”. Gli Enzo Miccio di turno sono i milioni di contribuenti statunitensi, sia sostenitori sia detrattori dell’uomo più potente della Terra.

Donald Trump e il golf

GLASGOW – Il presidente al  Trump Turnberry, il golf resort di lusso a Turnberry, in Scozia (Foto di Andy Buchanan/Afp).

Secondo le stime (di resoconti ufficiali non c’è traccia), finora Trump ha giocato 223 volte, costando all’Erario qualcosa come 115 milioni di dollari. Obama, nello stesso periodo del suo primo mandato, aveva giocato 88 volte. Tra l’altro lui lo faceva quasi sempre in campi vicini a basi militari, quindi con costi contenuti per sicurezza e staff. E dire che Trump, in campagna elettorale, aveva più volte attaccato il suo predecessore, spiegando che lui – se eletto – avrebbe trascorso le giornate a Washington e non sul green.

Invece le cose stanno andando molto diversamente. E negli Stati Uniti non si scherza su come vengono usati i fondi pubblici. Da più parti della cosiddetta società civile si chiede conto (e il conto) del rapporto tra Donald Trump e il golf. Il problema non è il golf in senso stretto: ognuno è libero di rilassarsi come vuole. Il problema sta invece in quello che ogni suo spostamento comporta e costa. Si va dalle misure di sicurezza personali all’Air Force One, dall’aereo cargo per trasportare la sua vettura a prova di missile alle spese per staff presidenziale, servizi segreti, vigilanza privata e militari. Centinaia di dipendenti pubblici vanno ospitati e pagati: il portafoglio è rappresentato dalle  tasse del contribuente.

Donald Trump e il golf solo nei suoi resort

Una premessa è d’obbligo: il presidente Usa gioca e alloggia in resort solo in strutture di sua proprietà. Se vitto, alloggio sono gratuiti per il Tycoon, lo stesso non si può dire per la pletora di personale appresso a lui. Sono così tanti che spesso e volentieri servono camere in altri alberghi vicini ai resort di Trump. Dai suoi resort non è mai stata resa pubblica una fattura intestata alla Casa Bianca per queste trasferte di massa.

Donald Trump e il golf

Evidente che quanto sopra non piaccia agli americani. Da un lato il Trump-politico rinuncia allo “stipendio” da presidente (400mila dollari l’anno), dall’altro Trump-tycoon fa cassa ospitando lo staff statale nei suoi resort. 

Dati alla mano, da quando è in sella, Trump ha giocato 221 volte in campi e resort di proprietà. Solo in Giappone, su invito del presidente Abe, ha provato l’ebbrezza di due fairways non suoi.

“A Mar-a-Lago un brindisi da mille dollari”

Da Washington hanno poca voglia di parlare di queste trasferte. Non esistono rendiconti e vige la consegna del silenzio. Fortunatamente ci sono associazioni e gruppi di giornalisti che indagano e informano. Prendiamo ad esempio il consorzio ProPublica che ha messo online a febbraio la nota spese di una serata al termine della visita negli Stati Uniti di Xi Jinping dell’aprile 2017. Mentre il presidente cinese e il suo staff alloggiavano in hotel vicini, Trump e i suoi dormivano nel resort di proprietà a Palm Beach Mar-a-Lago. Ogni singola camera fu pagata 546 dollari, il massimo previsto dalla legge per un funzionario pubblico in trasferta. A fine incontro, un gruppo ristretto di collaboratori del tycoon si chiuse nel bar della biblioteca. Quella sera in Florida Steve Bannon e soci consumarono drink e bevande per 1.006 dollari. Il conto fu girato al Dipartimento di Stato Usa che si rifiutò di pagare. Allora da Mar-a-Lago bussarono alla Casa Bianca. Washington saldò tutto.

PALM BEACH Una vista del resort The Mar-a-Lago (foto di Joe Raedle/Getty Images/Afp).

Un trend in crescita

Un altro gruppo, Property of the People, ha scoperto una pezza giustificativa di quanto versato dai Servizi a strutture di Trump nei primi cinque mesi di mandato. Il documento parla di 254mila dollari in 25 visite ai (suoi) campi. Mantenendo quel trend (e nulla lascia presupporre che sia cambiato), ad oggi la ragioneria dei Servizi avrebbe versato 2,3 mln di soldi pubblici per garantire la sicurezza del Presidente prima, durante e dopo il green.

A fare le pulci e mettere in fila tutti i soldi spesi dall’uomo più potente della Terra è la versione americana dell’HuffingtonPost che si spinge anche oltre. Ad esempio emerge che la toccata e fuga di Trump nel (suo) campo in Scozia l’anno scorso è costata al contribuente americano circa 3,4 milioni di dollari in più di quanto il presidente avrebbe speso restando a Londra in attesa di volare in Finlandia al Vertice Nato.

C’è da giurarci: il rapporto fra Donald Trump e il golf finirà dritto nella prossima campagna elettorale.

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29 risposte a “Donald Trump e il golf… ma quanto mi costi?

  1. Contrariamente agli altri presidenti, che pure loro giocavano a golf, lui non percepisce stipendiio. Ma se per antipatia o avversione vogliamo dargli contro …….

      • PS – L’ardito lettore che si nasconde dietro a questo nome finto, nel pomeriggio, ha inviato un altro commento. Non ha risposto alla mia domanda, tirando invece in ballo alcuni politici italiani e ironizzando sul colore della pelle di Obama. Per rispetto dei lettori vi risparmio il resto.

    • Hai letto? Obama giocava un quarto, e comunque hai idea quanto costa spostare due Boeing ed un paio di centinaia di persone per far due tiri? I 400.000 dollari del suo “stipendio” li fuma in mezza giornata…
      Cerchiamo di restare sul concreto…

      • Obama preferiva iniziare inutili guerre in Libia e in Siria destabilizzando il nord Africa e il Medio Oriente… Obama preferiva impoverire l’economia italiana… Pero’ giocava meno a golf.

        • Buonasera ancora Alex, Obama giocava meno a golf di sicuro e il suo giocare a golf costava di sicuro meno al contribuente Usa.

        • Questo è purtroppo il pensiero comune…nella vita condurre una gestione politica nel più totale relax e’ quasi sempre una questione di fato fortunato. Alcune amministrazioni hanno dovuto amministrare periodi storici difficilissimi…eppure il popolo sovrano non ha MAI subito alcuna diretta conseguenza. Forse qualche indiretta a causa di un aliquota di imposta aumentata di un paio di punti percentuale…ma mai oltre. Obama e’ arrivato subito dopo Bush e le torri gemelle, subito dopo i subprime etc…subito dopo la caduta di Gheddaffi…etc, diciamo che non è stato poi così semplice…

    • Ma per favore!! Intanto incassa i soldi di tutti gli alloggi che fa fare al suo staff compresa la protezione… Milioni!! In più criticò Obama, mentre lui ha triplicato il numero di volte in cui ha giocato a golf rispetto a Obama. Qua non si tratta di antipatia ma coerenza e finto rinunciare allo stipendio di 400 mila dollari e in cambio milioni che incassano i suoi alberghi.

      • Non ci si può sempre attendere che le persone svolgano determinate mansioni senza ottenere un minimo ritorno. Pubblicamente posso rinunciare alla remunerazione ma indirettamente non ai milioni che introito tramite attività derivate e che comunque solo l’oggetto del mio business…
        Guarda in Italia, abbiamo da più di 30 anni un rappresentante della ds che gestisce un impero estremamente diversificato ed è palesemente in conflitto di interessi…senza che nessuno dalla Corte Costituzionale lo estrometta…a questo mondo difficile che qualcuno “realmente” esegua mansioni gratuitamente in modo continuato e/o continuativo. Sarebbe anche ingiusto…
        Oltre tutto negli USA l’elezione del Capo di Stato è diretta con elezione a suffragio universale. Con tutte le prerogative del Presidente USA….non certamente poche…

    • Buonasera Luca, il fatto di aver rinunciato al suo emolumento gli consente di utilizzare milioni di dollari pubblici per gli spostamenti di security e staff a vigilare sul suo relax? Io lo trovo un controsenso.

      • Caro sig. Legramandi,

        Avra’ anche fatto spendere qualche milione di dollari ai contribuenti per il golf, ma il fatto di non aver iniziato nuove guerre ha fatto risparmiare ai suddetti contribuenti diversi miliardi dei suddetti dollari…. io credo che in confronto ad Obama Trump vanti ancora diversi miliardi di dollari di credito…

        • Caro Dleardi, rispetto il suo punto di vista ma non sono d’accordo. Può spendere milioni pubblici per il golf (soldi che poi lui incassa come titolare dei resort) perché non ha fatto guerre? Per assurdo – ripeto, per assurdo – domani potrebbe quindi dire: gioco meno a golf ma faccio una “guerra veloce” contro la Repubblica di Bananas? Secondo me non dovrebbe andare così

    • Gesto nobile, non c’e altro da dire…diciamo che essere miliardario aiuta a fare tale scelta…tuttavia come dice giustamente un mio vicino più scaltro di me, essere uno degli uomini più potenti al mondo comporta ulteriori costi alla sua amministrazione. Uomini/donne dei servizi spostamenti con diversi uomini di scorta, mezzi che richiedono manutenzione specifica, scorta alla numerosa prole…etc…etc. Diciamo che bisognerebbe sapersi sacrificare anche e soprattutto in funzione delle responsabilità indotte dal ruolo…secondo me

  2. Se gli americani vogliono eleggere me, come Presidente…amo gli USA e non mi piace il golf…al massimo ogni tanto al poligono di tiro…ma quello posso farlo ogni volta che ci vanno gli agenti dei servizi…

    • A questo punto mi viene da chiederti, se non ti piace il golf cosa ci fai su questo sito ?
      Sei venuto giusto per commentare un articolo contro Trump ?

  3. Tutti i presidenti USA hanno sempre giocato a Golf, Trump ha risollevato l’economia USA, non ha iniziato nessuna guerra (Il premio Nobel per la pace Obama ben 3) ha iniziato ad avere dei rapporti diplomatici con la Corea del Nord e i media si accaniscono contro di lui sempre senza motivo…

    • Trump ha un passato come imprenditore discutibile…od almeno così si dice. Non ha risollevato l’economia americana in proprio…non sono certo le barriere doganali che inducono crescita, bensì competizione. L’economia, secondo me, si sta giocando delle politiche economiche messe in opera dalla precedente amministrazione che temporaneamente si giovano delle barriere doganali….ma un presidente od un governo non può preoccuparsi di generare ricchezza nel breve, bensì nel lungo termine. Poi dipende…ci sono presidenti che governano, altri che fanno la passerella…cio’ accade ovunque si intende. Non è certo responsabilità dell’amministrazione Obama essere capitata in un momento delicato nella liotta al terrorismo mondiale. Non paragonerei le due amministraziioni, politiche estere ed economiche diverse generate da molti endogeni fattori.//

    • Buonasera Alex, Trump non ha formalmente iniziato nessuna guerra ma il suo “disimpegno” dalla Siria ha di fatto rimesso in libertà terroristi dell’Isis, costato la vita a decine di curdi (che, detto tra noi, avevano combattuto proprio contro l’Isis). Non ha iniziato guerre ma nel 2019 sta costruendo un muro (ripeto: M U R O) al confine con il Messico. Ha risollevato l’economia USA ma ha lanciato guerre commerciali con tutti, ora probabilmente anche con l’Italia. Ha rapporti diplomatici con la Corea del Nord ma non rispetta l’ambiente che lascerà ai suoi nipoti. I media non si accaniscono, fanno il loro dovere con Obama, con Trump e con chi verrà dopo di lui. E’ la libertà.

      • Mi auguro vivamente che Trump sappia usare uno dei bacini maggiormente colmi di jnventiva è genialità come la Silicon Valley…delegando a queste mentii mezzi più avanzati per avviare un controllo più capillare del territorio piuttosto che uno dei tanti mostruosi ecomostri che infestano il globo.

  4. Obama preferiva iniziare inutili guerre in Libia e in Siria destabilizzando il nord Africa e il Medio Oriente… Obama preferiva impoverire l’economia italiana… Pero’ giocava meno a golf.

  5. Questa ricostruzione fa solo ridere.
    Si prendono giornali americani anti-trumpiani che pubblicano numeri senza una fonte, senza un calcolo, senza un dato ufficiale, senza rigore scientifico e poi si fa una stima arbitraria e fantasiosa dei costi per affermare una tesi precostituita.

    Oltretutto Trump non prende l’aereo per andare a giocare a golf, ma sempre per lavoro o al massimo per le vacanze in Florida. Sono state calcolate anche le partite con capi di stato stranieri, che in realtà è politica estera per coltivare buone relazioni.

    Per quanto riguarda i contribuenti americani, si stanno godendo il 3,5% di disoccupazione, l’occupazione più alta dal 1969 e $6.000 di guadagno nel potere d’acquisto.

    • Buonasera chiunque lei sia “Spike”: 1) quelli che lei chiama “giornali americani anti-trumpiani che pubblicano numeri… eccetera eccetera” potrebbero essere messi a tacere in un modo semplicissimo. Se il presidente, tra le decine di tweet giornalieri, ce ne infilasse uno con scritto quanto costa spostare tutto il suo entourage per una trasferta golfistica sarebbe tutto più chiaro e corretto. Se avesse letto con attenzione l’articolo ho scritto di “stime”, non essendoci una pezza giustificativa ufficiale e quindi un “dato”. Davanti a questo silenzio delle istituzioni è scontato che qualcuno si prenda la briga di verificare e informare. 2) Trump lascia Washington per la Florida (ossia quasi sempre per Mar-A-Lago, ritenuta una seconda Casa Banca) praticamente ogni fine settimana: a me risulta che sul (suo) green abbia giocato solo con un leader straniero, ossia il giapponese Abe. 3) Sull’occupazione i dati parlano chiaro: il tasso di disoccupati è ai minimi. Del resto, qualcosa di buono vorrà pur aver fatto l’uomo più potente sulla Terra.

  6. Buonasera , sono un contribuente negli USA, ok avra’ speso , ma io da contribuente mi sento di dire : mi ha abbassato le tasse , mi tengo in tasca 4 % in piu’ del mio stipendio (Grazie a Lui) , pago la benzina 2$ /gal, c’e’ un’offerta altissima di posto di lavoro ( sempre grazie a Lui);quindi che giochi pure a golf tutte le volte che vuole; a noi diretti interessati non interessa. Pensi piuttoso a dare un ‘occhiata ai costi folli del parlamento italiano, a partire dagli stipendi, benefit e poi facciamo una comparazione , oppure si e’ gia’dimenticato dell’ airforce renzi, spese all’ikea con auto di servizio, sciatine a Courmayor con aereo presidenziale etc etc …..

    • Ma non è vero…che hai ottenuto tutto questo grazie alla sua sola opera…volendo anche grazie alla sua opera ideologica…ma come un ho azienda la politica aziendale richiede una sorta di programmazione quasi forse doppia rispetto al classico ciclo di vita del prodotto…solitamente quinquennale se di largo consumo ed ancora meno se si parla di servizi
      Medesimo discorso puo’ dirsi della politica interna ed estera per gli Stati…gli USA hanno fortunatamente chiuso molti fronti che assorbivano risorse…la BCE ha attuato politiche espansive e/o difensive così come ha fatto la FED. Ovvio che i consumi si incrementino prima internamente e poi influiscano sull’export…
      Anche sulla politica del welfare ed impiego…dipende…anche da noi qualcuno a sx aveva ipotizzato determinate misure per incrementare il numero dei lavoratori occupati…ovviamente fallita e poi la gente ha dovuto avere a che fare con le aspettative fasulle…create che come saprai sono il primo moltiplicatore per l’economia…

    • Caro Andrea, lei ha perfettamente ragione. Pensi anche che in Italia qualcuno deve restituire milioni di euro di rimborsi elettorali non dovuti.

  7. Io non sono contro Trump ma questa faccenda non e’ decisamente giustificabile. Al di la del fatto che il carrozzone protettivo del presidente degli USA e’ esagerato al limite del paranoico e secondo me potrebbe tranquillamente essere dimezzato, non si capisce perche’ lo staff che lavora per il presidente e la sua sicurezza dovrebbero pagare per alloggiare in strutture di proprieta’ del presidente stesso.

    Questo e’, come minimo, un enorme conflitto di interessi che puo’ e dovrebbe essere evitato da Trump per non dare troppi facili appigli ai suoi oppositori per criticarlo.

    • Aggiungo che il fatto di giocare unicamente in resort di sua proprieta’ dovrebbe dargli un’opportunita’ in piu’ per fare il bene del paese, ospitando gratis il carrozzone che si occupa di lui e facendo cosi’ risparmiare, invece che spendere, quei milioni di dollari alla nazione.

      Non credo che il suo impero andrebbe in rosso se perdesse quei soldi che per lui (e in tutta onesta’ anche per gli USA), sono noccioline.

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