Jim Grant sarà fortunato in amore? Glielo auguriamo di cuore perché fortunato al gioco del golf lo è di sicuro: Jim mercoledì ha fatto due hole-in-one nella stessa gara. Statisticamente parlando, c’è una possibilità su 67 milioni che un evento simile possa accadere.
Archivi tag: Record golf
Navigazione articolo
“Abbiamo giocato la buca più lunga del mondo: 2.011 km in Mongolia, 20.094 colpi e 135 palline usate”
A GOLFANDO IL RACCONTO DI ADAM ROLSTON E RON RUTLAND CHE HANNO ATTRAVERSATO A PIEDI IL PAESE IN OTTANTA GIORNI. PER MANDELA E PER UN RECORD
Il giro della Mongolia in 80 giorni… per giocare la buca più lunga del mondo. Il romanzo di Jules Verne rivive nel 2017 con due nuovi protagonisti e una variazione sul tema. Gli eroi si chiamano Adam Rolston e Ron Rutland e non si possono non definire tali visto che hanno attraversato a piedi la Mongolia colpendo e seguendo una pallina da golf. Hanno giocato la buca più lunga del mondo, The longest hole. L’hanno chiusa domenica 17 settembre in 20.094 colpi dopo aver per 2.011 chilometri in ottanta giorni, appunto.
Francesco Molinari ancora numero 14 al mondo: eguaglia il suo record e quello di Dodo
Non si ferma la marcia verso l’alto di Francesco Molinari. Chicco è passato dal 16esimo al 14esimo posto nel World Ranking. Molinari ha eguagliato il record azzurro di tutti i tempi in merito alla posizione più alta raggiunta da un italiano. Il primato lo deteneva lui stesso insieme al fratello Edoardo. Dietro ai due torinesi Costantino Rocca, che si è fermato al 18esimo, e Matteo Manassero approdato al 25esimo.
Due hole-in-one di fila sulla stessa buca da due giocatori di golf? Fatto
Hole-in-one, il sogno più o meno segreto di ogni giocatore di golf. Imbucare al volo dal tee di partenza, marcare “uno” sullo score e far firmare la pallina appena raccolta dalla buca. A futura memoria. Chi ha ha avuto la fortuna e la bravura di metterne a segno una (o più di una) non se lo scorderà mai. Quante volte accade in una stagione di imbucare al volo? Quasi mai. E quante volte accade di vedere due hole-in-one sulla stessa buca nello stesso team? La risposta esatta non è “mai”.
In California la prima sorpresa 2017: Swafford – Abu Dhabi, vince l’inglese Fleetwood
Tommy Fleetwood e Hudson Swafford protagonisti assoluti del weekend golfistico sull’European Tour e sul PGA. Il primo ha vinto l’Abu Dhabi HSBC Championship festeggiando nel miglior modo possibile il suo compleanno, il secondo ha trionfato per la prima volta in carriera al CareerBuilder Challenge, lasciando tutti di stucco.
Justin Thomas chiude in 59 colpi alle Hawaii – Nella storia solo sette hanno sfondato il muro dei 60
Il giovanissimo Justin Thomas non smette di stupire: reduce dal successo SBS Tournament of Champions, lo statunitense ha concluso in 59 (-11) colpi il primo giro del Sony Open in Hawaii al Waialae CC (par 70) di Honolulu. E’ il settimo giocatore della storia del Tour a infrangere il muro dei 60 colpi e il più giovane a entrare nel club avendo compiuto l’impresa, sogno di tutti i golfisti, all’età di 23 anni, 8 mesi e 14 giorni, superando il primato di David Duval (27 anni, due mesi e 15 giorni).
Brad Luiten gioca 237 buche in 12 ore: entra nel Guinness World Record
La prossima volta che richiamate o venite richiamati per la lentezza in campo pensate a Brad Luiten, un maratoneta neozelandese che ha unito, a fin di bene, la passione per la corsa a quella per il golf. Luiten ha stabilito il nuovo record mondiale di buche giocate: in dodici ore ne ha giocate qualcosa come 237, l’equivalente di tredici gare.
Stewart Cink imbuca da 28 metri durante Georgia Tech-Duke – Guarda il video
E’ Stewart Cink il protagonista del coast to coast che sta facendo man bassa di condivisioni tra Youtube, Facebook e Twitter. Da una manciata di ore il video da Atlanta nell’intervallo della partita di basket universitario tra Georgia Tech e Duke lascia tutti a bocca aperta.
A Cink, che abbiamo visto da vicino all’ultimo Open d’Italia, è stato chiesto di allietare una delle pause tra un tempo e l’altro con una sfida elettrizzante. Aiutare uno studente a imbucare da 28 metri. Non su un campo di golf ovviamente bensì puttando da un lato all’altro del rettangolo di basket. Da una linea di fondo all’altra finendo non in buca ma in una fessura delle stesse dimensioni.
Il 42enne trionfatore dell’Open Championship 2009 non si è scomposto bensì si è addressato e ha colpito. Continua a leggere
Queenstown, ecco il par 3 più alto del mondo: si imbuca a 1371 mt in Nuova Zelanda
Un par 3 davvero over the top quello di queste immagini che arrivano dall’altra parte del mondo, vale a dire Queenstown. Ad essere precisi si tratta del cocuzzolo di una montagna con vista sul lago Wakatipu che sta attorno alla città del sud della Nuova Zelanda dove un tour operator ha realizzato il par tre più alto del mondo. Il green è infatti a 1371 metri d’altezza, senza fuori limite ma con altissima percentuale di palla ingiocabile. Più in alto le diverse aree di partenza: quella per i pro (1500 metri circa), per gli uomini (1460), e per le donne (1450). Online il leaderboard: a marcare un bel birdie per ora solo due giocatori, l’indigeno Deidre McAlpine e l’irlandese Morgan Crowe.
Chiunque voglia misurarsi con questa sfida tenga ben presente che al tee di partenza e al green ci si arriva solo in elicottero e che durante l’address l’elicottero non si ferma ma si sposta. Niente palline griffate o da campo pratica): si gioca solo con Srixon ecologiche, capaci di autodistruggersi nel tempo senza inquinare lago o roccia. Continua a leggere
Andrey Pavlov chiude un par 5 in 17 colpi Ma non è il record negativo sul Tour
Il peggiore degli incubi possibili è accaduto in Austria. Andrey Pavlov, golfista russo, ha chiuso in 17 colpi la prima buca del Lyoness Open, gara dell’European Tour. Si tratta di un par 5 di 463 metri che il 28enne – alla prima gara stagionale sul Tour – ha sbagliato in pieno, finendo per ben sei volte in acqua in un percorso come quello del Diamond Country Club (Atzenbrugg) noto per abbondare in ostacoli d’acqua. Qualsiasi dilettante può capire il dramma umano di Pavlov, magari anche la voglia di finirla lì al colpo numero 11, al 12 e via dicendo. E invece nessun ritiro bensì la determinazione di chiudere in ogni caso il giro.
I precedenti – Pavlov, se volesse consolarsi, può pensare di non essere destinato a finire negli almanacchi del golf. Continua a leggere