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I golf caddies portano in tribunale la PGA Tour: pagateci o niente sponsor sulla casacca
Anche i caddies, nel loro piccolo, s’incazzano. E quando succede la parola passa dal green alla scrivania di un avvocato: un sostanzioso gruppo di caddie americani ha lanciato una causa collettiva contro la PGA Tour, la società privata che gestisce il circuito americano di golf. Il pomo della discordia sono le pettorine che ognuno di loro indossa nelle gare sul Tour. Su quelle casacche la PGA Tour fa cassa, mettendoci nomi e loghi dei suoi sponsor istituzionali: chi le porta per due o quattro giorni davanti a decine di telecamere e fotografi invece no.
Secondo la “parte lesa”, la cifra incassata (e non divisa) si aggirerebbe sui 50 milioni di dollari.Il gruppo di caddy professionisti hanno depositato un ricorso collettivo al tribunale della California dove si ricorda che nessuno di loro ha mai ceduto i rispettivi diritti d’immagine alla PGA Tour.
I caddies sono liberi Continua a leggere
A Phoenix la prima volta di Brooks Koepka Molinari 22esimo. Woods mai così male
Francesco Molinari ha concluso al 22° posto con 277 colpi (-7) il Waste Management Phoenix Open, segnato per sempre dalla sua hole-in-one alla buca 16. A Scottsdale (Arizona) ha vinto con 269 (-15) Brooks Koepka che, in un acceso finale, ha avuto la meglio di misura su Bubba Watson, Ryan Palmer e Hideki Matsuyama (270, -14). Al quinto posto Martin Laird (-12) e il brillante amateur spagnolo Jon Rahm, al settimo.(-11). Koepka ha ricevuto un assegno di 1.134.000 dollari.
Il 24enne di West Palm Beach ha ottenuto il primo titolo nel circuito. Ha iniziato la carriera nel Challenge Tour dove è rimasto ben poco. Infatti ha vinto un torneo a settembre 2012 (Challenge de Catalunya), poi nel 2013 ne ha infilati altri tre nell’arco di un mese, tra maggio e giugno, (Montecchia Golf Open, Challenge de España, Scottish Challenge) ed dopo il terzo, secondo la relativa norma, è passato direttamente nell’European Tour. Continua a leggere
A Phoenix hole in one di Francesco Molinari La tribuna diventa una curva da stadio
Francesco Molinari è entrato nel cuore dei golfisti americani: nel terzo giro del Waste Management Phoenix Open Chicco ha centrato una hole-in-one alla buca 16, trasformando la tribuna alle sue spalle con 15mila persone in una curva da stadio.
Gli spettatori sono impazziti, alzandosi in piedi, battendo le mani e lanciando sul campo bottigliette d’acqua. Al punto che è stato ritardato il tee shot del team successivo, per consentire di rendere presentabile l’area di partenza.
Una scena quasi mai vista su un green ma Francesco Molinari ci è riuscito, imbucando al volo un par 3 da 123 metri con un pitching wedge. Evidente la grande gioia dell’azzurro che si è preso la meritata dose di applausi e poi ha ringraziato su Twitter con un solare messaggio: “Sono stato a tanti eventi sportivi di ogni tipo. Ma il boato di oggi alle 16 è il più forte di tutti quelli sentiti. Spero che tutti si siano divertiti come ho fatto io”.
Anche grazie a questo colpo Chicco chiude il terzo giro in ottava posizione con un complessivo -8. In testa Laird (-13).
Era dal 2011 che non si registrava una buca in uno sulla 16 a Phoenix.
Le parole di Chicco a fine gara – “Innanzi tutto – ha detto Molinari – sono particolarmente felice per il risultato. Ho giocato bene per tutto il giorno ed è sempre una buona cosa non avere bogey nello score. Continua a leggere
Tiger Woods di nuovo in campo
PGA – L’esercito della Sud Corea chiama, Bae Sang-moon risponde no
Tra una mazza da golf o un fucile da guerra cosa vorreste impugnare? La risposta sorge spontanea quasi per tutti, anche per Bae Sang-moon, giocatore professionista e sudcoreano di nascita. Ma guai a rispondere così se a formulare questa domanda è il ministero della Difesa di Seul che ha intimato al numero 84 del mondo di lasciare entro gennaio gli Stati Uniti e il PGA per completare i due anni di servizio militare obbligatorio in patria. Esatto: due anni della nostra vecchia naja, 24 mesi senza praticare o gareggiare sul circuito americano.
Agli occhi di un occidentale questa appare una follia, a prescindere se si debba lasciare il golf piuttosto che un qualsiasi posto di lavoro. Nella Corea del Sud non è così. Lo staff di Bae Sang-moon ha risposto che il prossimo weekend non lo passerà in una grigia caserma bensì nel verde dell’isola di Maui dove è in programma lo Hyundai Tournament of Champions. “Bae ha una green card regolare e la onorerà fino alla fine” dice il suo manager.
Una guerra sulla carta e senza fine – Formalmente la Sud Corea è ancora in guerra con la Corea del Nord dal 1953 e, per fronteggiare un eventuale conflitto bellico con Pyongyang tutti i cittadini maschi tra i 18 e 35 anni Continua a leggere
Bubba Watson trionfa al WGC con un gran eagle
Bubba Watson ha vinto il WGC HSBC Champions in Cina, dopo una buca di playoff con il sudafricano Tim Clark. Ma a restare nella storia della competizione sarà come Bubba ha agguantato lo spareggio, ossia con un eagle da venti metri alla 18, uscendo in modo straordinario dal bunker. Il putt vincente da sei metri nello spareggio, in confronto, è stato un gioco da ragazzi. All’americano vanon 1,4 mln di dollari. Al terzo posto a un colpo da Bubba e Clark si sono piazzati McDowell, Iwata e Fowler.
La giornata – Watson si è espresso in 70 (-2) colpi dopo un’andatura molto altalenante con un eagle, sei birdie, quattro bogey e un doppio bogey. Nel finale prima ha rischiato di buttare il titolo con un bogey e un doppio bogey alle buche 16 e 17, che hanno permesso a Clark di sorpassarlo, poi Continua a leggere
Scatta il PGA: il primo titolo a Sang-Moon Bae
Billy Horschel è diventato papà
FedEx Cup, Billy Horschel: “Tra la nascita del figlio e 10 mln di dollari scelgo i dollari”
Billy Horschel è più realista del re. Tra assistere alla nascita del primo figlio e la chance di vincere 10 milioni di dollari il professionista americano… si è dimostrato professionista. Horschel sta infatti giocando ad Atlanta il Tour Championship, ultima delle quattro gare valide per la FedEx Cup (primo premio 10 milioni di dollari). “Io e mia moglie Brittany abbiamo deciso assieme. Se arriva il momento giusto per nostro figlio mentre sono in campo, io continuo a giocare perché dieci milioni di dollari non sono un’occasione che capita spesso. Se succede faccio un salto a casa e torno poi qua” ha detto da Atlanta, al termine del primo giro.
Horschel pare abbia fatto la scelta giusta. Lui e Chris Kirk sono infatti partiti subito all’attacco e in vetta, entrambi con Continua a leggere




