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Dubai fa rima con Stenson: vince ancora lui
Cala il sipario sull’European Tour: a Dubai, nell’ultimo appuntamento stagionale, vince lo svedese Henrik Stenson (272 – 68 66 68 70, -16) che, per il secondo anno di fila, si aggiudica il DP World Tour Championship. Sul percorso del Jumeirah Golf Estates (par 72), sono scesi in campo i migliori 60 giocatori della money list: buono il 16esimo posto di Francesco Molinari, (-9), dopo una gara tutta in rimonta, indietro Edoardo Molinari, 42° (-3) e, in fondo, Manassero, 59° (+9).
Stenson, 38enne di Gothenborg, ha portato a otto i titoli conquistati sul circuito, per un palmares che annovera anche tre successi nel PGA Tour e uno nel WGC. grazie a due birdie in chiusura che gli hanno consentito di superare McIlroy, Rose e Dubuisson, secondi (-14).
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L’anno d’oro di Renato Paratore: “Mi sono meritato la carta”
Renato Paratore, Renatino per gli amici del Parco di Roma. Fino a sette giorni fa era una promessa del golf italiano. Da giovedì 20 novembre è un professionista a tutti gli effetti. Paratore, medaglia d’oro individuale alle Olimpiadi giovanili, ha conquistato la carta per giocare l’anno prossimo sull’European Tour. Da amateur a professionista al livello più alto.
Ecco a botta calda le sue parole dopo la svolta nella sua carriera e nella sua vita: “Una cosa pazzesca – ha detto riferendosi alle Qualifyng Schools – sia per il tipo di torneo che per il risultato. Sono stanco, ma felicissimo. E’ stata veramente dura, però la ‘carta’ penso di essermela merita con un’ottima prestazione. Non lo nascondo, ho puntato a vincere, ma nelle ultime buche il gioco non è stato più fluido. No, non mi sono rilassato perché ormai l’obiettivo era raggiunto, ho solo avuto qualche incomprensione con il putter.
Mi ha fatto piacere aver effettuato il turno insieme a Ricardo Gonzalez: ci tenevo a fare un giro con lui. E’ un gran giocatore, molto disponibile, abbiamo parlato parecchio e mi ha detto tante cose che mi torneranno sicuramente utili. Nel corso del torneo non ho mai avuto timore di non farcela. Ho giocato con una certa serenità, perché Continua a leggere
Paratore, Pavan e Tadini conquistano la carta per l’European Tour 2015
Una bella notizia che “svolta” la stagione del golf azzurro: Renato Paratore terzo con 412 colpi (-16), Andrea Pavan, 18° con 420 (-8) e Alessandro Tadini, 25° con 421 (-7), hanno superato brillantemente il Final Qualifying Stage, al PGA Catalunya Resort di Girona in Spagna, conquistando una ‘carta’ per l’European Tour 2015, dove nel prossimo anno vi saranno sette azzurri. Infatti il terzetto si unità ai fratelli Molinari, a Matteo Manassero e a Marco Crespi.
I record di Paratore – A Girona si è imposto il finlandese Mikko Korhonen con 408 colpi (-20 ) davanti al 45enne argentino Ricardo Gonzalez (-18), costretto a tornare alla Qualifying School dopo un’annata difficile, ma nel cui curriculum figurano quattro titoli in una lunga carriera. Entrambi hanno superato nel giro finale Paratore, leader dopo 5 turni, più giovane concorrente in gara (17 anni e 336 giorni) e uno dei pochi ad essere passato direttamente dallo status di dilettante all’European Tour, impresa che era riuscita anche a Francesco Molinari (2004).
- Renato Paratore
- Alessandro Tadini
- Andrea Pavan
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Dubai, McIlroy torna ed è già in testa
Tanto per cambiare davanti a tutti c’ Rory McIlroy: il nordirlandese ha chiuso il primo giro a Dubai in testa, alla pari con Shane Lowry. Già primo nell’ordine di merito, il numero uno del ranking mondiale ha chiuso in 66 colpi, sei sotto il par al DP World Tour Championship, lungo i fairway del Jumeirah Golf Estates. I due hanno un colpo di vantaggio su Olesne e Ramsey.
Edoardo Molinari migliore azzurro: settima posizione a -3. Suo fratello Chicco quarantesimo (+1), Manassero 50esimo (+3).
IMBUCATO – Il selfie del golf / 10
Un cartello che fa sorridere fino a un certo punto quello che segnala una nostra amica, Raffaella.
Di passaggio vicino al Versilia Golf Resort ha pensato bene di immortalare questa segnaletica sin troppo eloquente.
IMBUCATO – IL SELFIE DEL GOLF
Alzi la mano chi non ha una foto sullo smartphone di una giornata in campo: lo scatto con il team sulla partenza di una qualsiasi buca 1, la foto di una premiazione o di una birra post-gara… Basta un clic con didascalia e circolo (che verrà linkato) per pubblicare lo scatto sul blog.
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A Dubai si gioca solo per il secondo posto ma gli azzurri devono scalare il ranking
Virginia Elena Carta e il sogno americano: giocherà e studierà alla Duke University
Il sogno americano di Virginia Elena Carta è diventato realtà: il sogno era affiancare ad altissimi livelli il golf e lo studio, la realtà si chiama Duke University. La 17enne golfista infatti è stata ammessa in uno degli atenei più importanti degli Stati Uniti. Dall’autunno 2015, l’amateur italiana entrerà a far parte della squadra femminile di golf, campione in carica a livello di college Ncaa. Si lascerà alle spalle Udine e porterà mazze e libri a Durham, nella Carolina del Nord.
Una prospettiva che non la spaventa: “Sono abituata a viaggiare, soprattutto negli Usa, fin da piccola ed ho cambiato città anche in Italia – spiega a Golfando Virginia, prima italiana a Duke – Ho fatto salti non indifferenti, basti pensare al passaggio dalls scuola Steiner di via Clericetti a Milano all’Educandato Uccellis di Udine per arrivare al Bertoni sempre a Udine. Tutte splendide scuole, direi. Durham non è grande, è immersa nel verde e Duke è fantastica. Il campus è abbastanza piccolo, direi che c’è continuità con la mia esperienza”.
Una bacheca già ricca – Chi la conosce ne tesse lodi, chi non la conosce può farsi un’idea di chi sia Virginia Elena Carta scorrendo il suo palmares: tra il 2010 e il 2014, l’italiana ha vinto sette titoli (l’Open di Germania, lo Slovenian International Championship, il French International Trophee Esmond, l’Austrian Championship, il Città di Milano, l’Umberto Agnelli a Torino e il Leoncino d’Oro a Venezia). Nel giro azzurro dal 2010, Carta ha rappresentato l’Italia alle Olimpiadi giovanili in Cina lo scorso agosto, chiudendo il singolo in quarta posizione.
Patti chiari, drive e amicizia lunghi – “Non potremmo essere più soddisfatti della nostra scelta – ha detto Dan Brooks, capo allenatore di Duke – perché Virginia rappresenta quello che cerchiamo, passione in campo e fuori, le piace fare gioco di squadra. La prima cosa che mi ha colpito? La forza”. La diretta interessata conferma: “Mi diverto tantissimo con il drive, a volte mi sembra di partire con la palla da quanto voglio tirare forte. Non si deve fare, lo so, ma mi diverto troppo! Se non forzo è probabilmente il mio colpo migliore.
Potendo scegliere, saresti rimasta in Italia?
“Beh, ho scelto. In casa si parlava già da tempo di un’università all’estero. Non si pensava certo agli Stati Uniti per gli alti costi ma ad una buona università in Europa. Ho deciso e insistito per Duke”.
Come mai Duke? Che scuola seguirai?
“Duke è Duke! Giocavo a basket e quindi non potevo non conoscerla. E poi accademicamente offre molto! Giocando, ho poi scoperto che anche con il golf è fortissima. Ha una squadra incredibile. Quando l’ho visitata mi è piaciuta subito l’aria che si respira nel campus e mi sono sentita immediatamente a mio agio con le persone che ho incontrato. Ho avuto tante proposte ed ho visitato altre università. Ma Duke probabilmente era già nel mio cuore. Continua a leggere