Se avete in programma di provare il brivido di giocare al Trump National Doral di Miami controllate la carta di credito: dal primo gennaio 2017 il green fee per il percorso Blue costerà 450 dollari. Diciotto buche sul Red o sul Golden costeranno 250 dollari mentre il Silver “solo” 195. Il tutto, ovviamente, tasse escluse.
Il gioco vale la candela? Si parla di uno dei campi da golf più belli d’America e del mondo, struttura che il presidente eletto (che dice di giocare 2,8 di handicap) ha comprato qualche anno fa chiudendo una speculazione immobiliare a molti zeri, ossia 150 milioni di dollari, nel febbraio del 2012.
Il Trump Doral non solo include quattro campi da 18 buche, ma anche un resort con 643 camere naturalmente deluxe e moltissime “amenities”. Per capire, una presidential suite costa 5897 dollari a notte, sempre senza tasse, tipica esibizione di opulenza, con marmi italiani e qualsiasi novità elettronica.
In un posto del genere anche il dettaglio più banale è sfarzoso, a cominciare dalla club house che è una piccola Casa Bianca, imponente e austera. Sotto lo slogan “Join the Trump lifestyle“, c’è un po’ di tutto, là dove giocare a golf finisce per essere persino un dettaglio.
Detto questo, Trump si è sbizzarrito in altre operazioni immobiliari di carattere golfistico, tanto che secondo Golfweek la Trump Organization gestisce diciotto proprietà, che garantirebbero al magnate una rendita di circa 382 milioni di dollari.
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