MacIntyre e Saso, il golf vincente è questione di famiglia

Nello scorso weekend negli Usa il golf professionistico è diventato una questione di famiglia.  Una questione vincente a giudicare da Robert MacIntyre e Yuka Saso. Lo scozzese ha vinto la sua prima gara sul PGA Tour con il padre Dougie come caddie. La seconda ha rivinto lo US Women’s Open da giapponese, il precedente l’aveva conquistato da filippina (in entrambi i casi è stata la prima del suo Paese a trionfare).

Yuka Saso, prima per mamma e ora per papà

Cominciamo da ques’ultima. Yuka Saso ha 22 anni, una madre filippina e un papà giapponese. Nel 2021 ha vinto lo US Women’s Open col passaporto di Manila. Qualche mese dopo ha rinunciato al doppio passaporto e deciso di giocare “solo” per il Giappone. Per quella bandiera ha giocato e vinto ieri a Lancaster. Sempre per il Sol Levante sarà alle Olimpiadi 2024 di Parigi dopo aver giocato (proprio a Tokyo) per le Filippine quelle del 2021. “E’ come se avessi reso omaggio prima a mia madre e ora a mio padre” ha detto commossa la proette al termine del quarto giro.

LANCASTER, PENNSYLVANIA Yuka Saso e il padre Masakazu Saso con l’Harton S. Semple, il trofeo dello U.S. Women’s Open (Foto di Patrick Smith / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

Ironia della sorte: tra i due Major Saso non aveva più vinto una gara. Una situazione difficile da reggere, un continuo mettersi in discussione.  “Non vincevo da due anni e mezzo o tre. Sicuramente – ha spiegato – avevo un piccolo dubbio se potessi vincere di nuovo. Credo che tutto quello che ho vissuto mi abbia aiutato molto. Ho dimostrato qualcosa a me stessa. Vincere ti fa guardare indietro. Alla famiglia, al tuo team e agli sponsor che mi sono stati vicini negli alti e nei bassi”.

Yuka Saso ha vinto una prima moneta di 2,4 milioni di dollari (il montepremi era 12, il più alto nel golf femminile). A 22 anni e 347 giorni è la più giovane proette ad aver già vinto due US Women’s Open.

In classifica Saso ha preceduto la connazionale Hinako Shibuno, davanti alle americane Ally Ewing e Andrea Lee.

MacIntyre jr chiama MacIntyre sr

Lato maschile, la storia è ancora più curiosa. Robert MacIntyre,  ormai una certezza del golf europeo e membro di Ryder Cup, è andato a cercare la consacrazione sul PGA Tour. A secco di risultati e dopo aver cambiato tre caddie in 18 mesi, alla vigilia del RBC Canadian Open ha giocato la Mulligan: ingaggiare il primo caddie della sua carriera, suo padre Dougie. Un colpo di telefono e Dougie saluta la natia Oban in Scozia e il lavoro come greenkeeper al Glencruitten Golf Club. La destinazione è l’Ontario. La missione possibile è aiutare il figlio a vincere. Oggi quell’obiettivo è centrato: Bobone (vincitore dell’Open d’Italia 2022) ha conquistato il primo titolo PGA staccando di un colpo Griffin e di due Perez.  Grazie a questo successo lo scozzese potrà giocare sul circuito Usa fino al 2026 ed entra di diritto nello US Open 2024. E dire che aveva prenotato per oggi un posto alle qualifiche proprio per lo US Open 2024 (e col padre ancora come caddie).

Bob e Dougie non scendevano in campo assieme dal 2017 alle Qualifyng School del DP World Tour. Prima lo allenava ma non solo a golf: padre e figlio condividono la passione per lo shinty (“un incrocio tra hockey su prato e violenza organizzata” secondo MacIntyre).  Ora la coppia vincente si è formata, anche se si tratta di un’emergenza.

MacIntyre: “Non facevo gare, non potevamo permettercelo”

E Dougie ha fatto fino in fondo il suo lavoro, soprattutto nella giornata di venerdì quando il figlio stava cedendo dal punto di vista mentale dopo essere partito bene. Il padre ha capito il momento difficile del figlio e ha cercato di fermarlo sul nascere. “Su cosa hai lavorato a fondo in queste otto settimane?” ha domandato più volte al figlio. La risposta era la mente e la mente ha aiutato Bobone ad uscire dalla spirale negativa. “Mi sono sforzato di trovare il lato positivo in ogni colpo da quel momento in poi” ha spiegato MacIntyre jr, che ha chiuso quella giornata a -4.

HAMILTON, ONTARIO Robert MacIntyre con il padre Dougie e la fidanzata Shannon Hartley dopo la vittoria all’RBC Canadian Open (Foto di Minas Panagiotakis / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

I MacIntyre sono una famiglia numerosa e sicuramente non agiata. Robert ce l’ha fatta grazie alla collaborazione di tutti. E adesso, nel punto più alto della sua carriera e col padre vicino si guarda indietro. “Colpire una pallina bianca su un campo da golf non è la cosa più importante del mondo, l’ho capito crescendo – ha spiegato – Da junior non potevo fare gare perché non potevamo permettercelo. Penso che questo mi abbia fatto lottare e che mi faccia lottare ancora. Nulla mi viene regalato. Voglio dire, mi hanno dato un bel po’. Mi hanno dato l’opportunità, ma mai – mai sono stato imboccato con il cucchiaino. Ho sempre lottato per ogni cosa”.